CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 264

ALLEGATO C

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA INDIRIZZI PER LA RICOGNIZIONE DELLE INFRASTRUTTURE ESISTENTI E DELLE IMMOBILIZZAZIONI, ATTIVITA' E PASSIVITA' TRASFERITE AL GESTORE

 (Legge 5.1.1994, n. 36, art. 12, commi 1 e 2)


PREMESSA

Mediante la legge regionale …………………… - sostituiva della L.r. 17 ottobre 1997, n. 29 - sono stabilite le disposizioni per l'istituzione del servizio idrico integrato e per la regolazione ottimale delle risorse idriche, in attuazione della Legge 5 gennaio 1994, n. 36.

Per l'organizzazione della gestione del servizio idrico integrato, l'Autorità d'ambito - a norma del comma 3 dell'art. 11 e del comma 2 dell'art. 12 della Legge 36/94 e del comma 1 dell'art. 7 della L.r…………………. - deve affidare a soggetti in possesso dei necessari requisiti tecnico-professionali la "Ricognizione " delle opere di adduzione, di distribuzione, di fognatura e di depurazione esistenti nell'ATO, delle gestioni anche in economia esistenti, delle immobilizzazioni, attività e passività relative ai servizi idrici, ivi compresi gli oneri relativi all'ammortamento dei mutui, trasferite al Gestore.

In relazione ai compiti sopraddetti, è opportuno stabilire criteri uniformi per effettuare la predetta ricognizione, ai quali dovranno attenersi le Autorità d'ambito.

Va precisato anzitutto che la ricognizione  dovrà essere appaltata nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di appalto pubblico di servizi ed in particolare del D.L.vo 157/95 e successive modificazioni.

Le risorse finanziarie necessarie per la retribuzione del compenso dovuto al prestatore del servizio, qualora non rientranti fra quelle immediatamente disponibili per l'Autorità d'ambito, dovranno essere richieste alla Cassa Depositi e Prestiti - Fondo per la progettualità. Si rileva che la restituzione di tale mutuo potrà essere effettuata dall'Autorità d'ambito utilizzando pro quota il canone accollato al Gestore a compenso della concessione d'uso delle infrastrutture, a norma del combinato disposto del penultimo capoverso dell'art. 10 della Convenzione di gestione e dell'art. 3 del relativo Disciplinare.

I comuni consorziati  - ai quali, a' termini della Legge 36/94, è attribuito il compito di procedere alla ricognizione  - sono tenuti pertanto a dare ogni collaborazione al soggetto incaricato, affinché la ricognizione medesima possa essere realizzata al meglio e nei tempi stabiliti, tenendo conto che la finalità della stessa è quella di servire di base alla predisposizione del "Programma degli interventi".

Il presente documento definisce la metodologia per la ricognizione delle opere e delle gestioni del servizio idrico, nonché delle relative immobilizzazioni, attività e passività, e contiene gli aspetti metodologici, con la definizione delle linee guida per la definizione e compilazione delle schede tipo da utilizzare.

ATTIVITA' RICHIESTE

Le attività del soggetto incaricato della ricognizione dovranno comprendere:

a) definizione delle metodologie di rilievo, delle risorse coinvolte, degli elementi esaminati e dei criteri di organizzazione dei dati;

b) formazione di base nei tecnici comunali, responsabili della redazione delle schede, incaricati della ricognizione di tutti i dati;

c) gestione della ricognizione, articolazione della banca dati in una struttura di data base relazionale, documentata attraverso l'utilizzo di metodiche di analisi strutturata e con la formalizzazione dei documenti usuali di analisi;

d) definizione delle schede e formalizzazione dei risultati;

e) definizione del tipo e dell'organizzazione degli elaborati cartografici, con riferimento alla carta di origine e al riferimento geografico e ad idonee carte tematiche e di sintesi;

f) definizione del S.I.T. - Sistema Informativo Territoriale - comprensivo dei prodotti software impegnati per l'organizzazione, l'archiviazione e la consultazione dei dati per la rappresentazione degli schemi delle reti e l'interazione con il data base della ricognizione;

g) le informazioni dovranno comprendere l'elencazione di tutte le gestioni del servizio idrico esistenti, con indicazione dei segmenti di servizio svolto, del territorio interessato, delle utenze servite, dei livelli dei servizi assicurati, delle tariffe applicate con specificazione delle utenze a contatore, dei ricavi negli ultimi tre anni. Per le gestioni acquedottistiche dovranno essere forniti tutti i dati concernenti il luogo, le caratteristiche e le quantità caratterizzanti l'approvvigionamento;

h) le informazioni dovranno comprendere, altresì, tutti gli elementi documentali necessari alla individuazione e valutazione delle immobilizzazioni, attività e passività, ivi compresi gli oneri relativi all'ammortamento dei mutui da trasferire al nuovo Gestore del servizio idrico integrato;

i) ogni altra informazione suggerita dai partecipanti al procedimento di assegnazione della "ricognizione", ritenuta utile alla migliore riuscita della medesima.

QUALITA' DEI DATI

Per tutti i dati raccolti dovranno risultare trasparenti la metodologia utilizzata e la fonte delle informazioni.

I dati raccolti verranno acquisiti dall'Autorità d'ambito solo dopo un'analisi di qualità, in grado di evidenziare la precisione ed il livello di dettaglio raggiunto dall'informazione, così da fornire il grado di certezza della ricognizione e, di conseguenza, di definire il Programma degli interventi.

Per ogni infrastruttura dovranno essere classificati lo "stato di conservazione" ed il "livello di funzionalità".

L'analisi demografica richiede la valutazione della popolazione residente, e fluttuante, attuale per ciascuno dei comuni compresi nell'ATO.

Insieme alle schede, dovranno essere approntati i seguenti elaborati grafici:

a) carta di sintesi in scala opportuna, con localizzazione dei siti di approvvigionamento o captazione degli impianti di potabilizzazione, degli schemi acquedottistici intercomunali e locali, dei principali collettori fognari, degli impianti di depurazione e dei siti di restituzione dei reflui;

b) carta di dettaglio di scala 1:10.000 con localizzazione delle reti di distribuzione e fognatura per ciascun Comune;

c) carta in scala 1:10.000 contenente gli schemi idrici di adduzione, distribuzione e fognatura corredati dai relativi dati dimensionali;

d) planimetria di ciascun impianto di potabilizzazione e depurazione, comprendente le caratteristiche dimensionali di ciascuna sezione di trattamento;

e) schede di dettaglio rappresentative delle principali opere a corredo del sistema.

PROGRAMMA DI LAVORO

L'affidatario della ricognizione dovrà presentare all'Autorità d'ambito, prima dell'affidamento, un programma temporale vincolante e garantito mediante cauzione anche fideiussoria.

Particolare attenzione andrà posta per i contenuti del Modello attinenti al personale. Infatti, il comma 3 dell'art. 10 della L.r…………….…. dispone che l'Autorità d'ambito trasferisce il personale individuato in attuazione dell'art. 12, comma 3, della Legge 36/94 nei limiti dei posti e delle qualifiche stabiliti nell'organico previsto dal Modello gestionale ed organizzativo. In altri termini, l'organico dovrà essere determinato, per numero e qualifiche, in funzione delle obiettive necessità del servizio, senza eccessi numerici o alterazioni funzionali che avrebbero l'effetto di far lievitare in maniera abnorme la tariffa d'ambito.

Il piano gestionale ed organizzativo dovrà altresì stabilire nel dettaglio le modalità di svolgimento dei rapporti fra il Gestore e gli utenti (collocazione degli uffici, tempi di intervento, ecc.).

Dovrà stabilire infine le modalità di controllo dei livelli di gestione da parte dell'Autorità d'ambito (campionature, controlli di pressione, ecc.).

PIANO FINANZIARIO

Il Piano finanziario è conseguenza degli interventi relativi alle infrastrutture idriche ed alle strutture gestionali definiti nel Programma degli interventi e nel Modello gestionale ed organizzativo, in relazione con la definizione della tariffa d'ambito.

Il Piano finanziario rappresenta perciò un elemento determinante nell'evoluzione migliorativa della gestione, sotto il profilo dei livelli di servizio e della difesa dell'ambiente.

Il Piano finanziario dovrà essere pertanto articolato come segue:

- valutazione dei costi di esercizio annuali e totali nell'arco temporale dell'affidamento;

- valutazione dei costi di investimento relativi alla manutenzione straordinaria e alla realizzazione di nuove opere;

- definizione dei tempi di realizzazione del Programma degli interventi e quindi della curva dei costi per investimenti e per l'esercizio durante il tempo dell'affidamento;

- determinazione della tariffa d'ambito e della curva della medesima nell'arco di tempo dell'affidamento.

CONCLUSIONI

Dai paragrafi che precedono si deduce che l'Autorità d'ambito, nell'esercizio delle proprie funzioni di programmazione attribuitele dalla Legge 36/94 e dalla L.r………….….., ha il compito di definire - a mezzo di un incarico affidato all'esterno - gli obiettivi da realizzare per il miglioramento del servizio ed i tempi relativi.

Le manutenzioni straordinarie, le nuove infrastrutture da realizzare ed il Modello gestionale - nonché il conseguente Piano finanziario - verranno peraltro definiti dall'Ente d'ambito solo nelle linee generali.

Competerà invece ai soggetti ammessi a concorrere alla gara per l'affidamento della gestione di proporre miglioramenti infrastrutturali o gestionali, nonché economico-finanziari, che verranno comparativamente valutati per procedere alla scelta del Gestore.

La progettazione definitiva delle manutenzioni straordinarie e delle nuove opere, nonché la realizzazione, competono poi al Gestore incaricato. Questi potrà proporre soluzioni alternative e/o migliorative, nel quadro dell'impegno assunto col Piano finanziario offerto ed accettato.

Al medesimo Gestore compete altresì di sottoporre all'Autorità d'ambito, cui è demandata ogni deliberazione al riguardo, l'aggiornamento periodico del Programma degli interventi e quindi del Modello gestionale e del Piano finanziario.