CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE NAZIONALE N. 8
presentata dai Consiglieri regionali
NUVOLI - FEDERICI - SCARPA
il 5 aprile 2001
Interventi di bonifica e riconversione dei poli petrolchimico ed energetico di Porto Torres e Fiume Santo a tutela della salute e della occupazione
RELAZIONE DEI PROPONENTI
Questa proposta di legge nazionale nasce dall'esigenza di porre rimedio al gravissimo inquinamento prodotto dagli stabilimenti ENICHEM di Porto Torres e dalle centrali ex ENEL di Fiume Santo che hanno causato patologie tumorali e malattie letali di ogni tipo che collocano questo territorio al primo posto in Sardegna e ai primi in Italia (insieme a quelli di Brindisi e Porto Marghera) per indice di mortalità.
Anche visivamente per una cappa giallastra che spesso avvolge Porto Torres e per i miasmi che sono costretti a respirare i cittadini turritani è facile capire in quale contesto di degrado ambientale vivano gli abitanti di Porto Torres in particolare e tutti quelli di un raggio di 30 Km in generale (in pratica buona parte del nord ovest della Sardegna).
Particolarmente si contesta la natura pericolosa delle lavorazioni dell'ENICHEM risalenti ormai agli anni sessanta e il fatto che Fiume Santo produca energia elettrica la maggior parte della quale viene esportata fuori dalla Sardegna utilizzando peraltro il micidiale combustibile venezuelano "orimulsion" che oltre all'aria sta inquinando anche le nostre coste e i nostri mari.
Va anche affermato quindi il principio che Fiume Santo deve produrre soltanto il quantitativo di energia sufficiente al nostro territorio con l'uso di combustibile pulito come il metano.
Circa l'ENICHEM, che è passata dai 14000 occupati degli anni sessanta ai poco più di 1000 di adesso e che per ragioni di mercato, nel giro di cinque o sei anni abbandonerà la Sardegna, bisogna fin d'ora pensare a lavorazioni alternative compatibili con l'ambiente e quindi con l'esigenza di tutelare la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini.
Solennemente però affermiamo che Porto Torres e il territorio non devono perdere neanche un posto di lavoro e che quindi gradualmente deve essere attuata una politica di bonifica (a partire dai siti dimessi) e di ridimensionamento e riconversione degli impianti inquinanti.
A tal fine pensiamo a un intervento quinquennale che veda protagonisti lo Stato, la Regione e gli enti locali e i privati nell'attivazione di tutte quelle iniziative che, nel rispetto dell'ambiente e della vocazione turistica del territorio, non solo garantiscano l'occupazione esistente ma la espandano significativamente con la creazione di almeno 20.000 posti di lavoro tra diretti e indotto.
La preziosa risorsa dell'Asinara, oggi improduttiva, e lo sfruttamento delle risorse naturali possono essere valorizzate solo in un contesto ambientale pulito che abbia il rispetto dell'uomo al centro dell'attenzione.
Pensiamo quindi alla realizzazione di una nuova Disneyland e a interventi nel capo della piccola e media impresa dell'agricoltura, della pesca, dell'artigianato e di quant'altro crei occupazione pulita.
Per quanto riguarda lo Stato è realistico pensare a un intervento di 1.000 miliardi in cinque anni a cui aggiungere i fondi dei privati per raggiungere i fini della presente legge (si pensi per esempio che il moltiplicatore in campo turistico è di uno a due per cui mille occupati nell'industria equivalgono a cinquecento nel turismo). Lo studio epidemiologico finanziato dalla Regione in quest'ultima finanziaria è positivo ma deve essere considerato semplicemente uno strumento di prova del nesso tra lavorazioni inquinanti e patologie tumorali ampiamente dimostrato in altre simili realtà industriali.
Come traccia da seguire si può pensare alla riconversione del sito siderurgico di Bagnoli.
TESTO DEL |
TESTO DELLA COMMISSIONE | |
Art. 1 1. L'obiettivo di questa legge è la tutela della salute e la difesa e l'espansione dell'occupazione a Porto Torres e in tutto il territorio interessato al gravissimo fenomeno dell'inquinamento prodotto dalle lavorazioni industriali del polo petrolchimico turritano e del polo energetico di Fiume Santo. |
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Art. 2 1. Si procede gradualmente rispetto all'obiettivo dell'articolo 1 con la bonifica dei siti dismessi e quindi con gli altri in modo che non venga perso nessun posto di lavoro assicurando per altro l'impiego prioritario del personale già occupato negli stabilimenti in questione. Si individueranno e si attiveranno quindi tutte quelle iniziative produttive compatibili con la salute e con l'ambiente da allocare nel territorio interessato alla bonifica. |
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Art. 3 1. Si costituirà apposita società promossa di concerto dai Ministeri dell'Industria, turismo e Artigianato e dal Ministero dell'Ambiente con rappresentanti che abbiano adeguata professionalità e siano espressione paritaria dello Stato, della Regione sarda, della Provincia di Sassari e dei Comuni di Porto Torres e Sassari per perseguire i fini cui agli articoli della presente legge. |
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Art. 4 1. E' consentita una compartecipazione finanziaria di privati alla riconversione produttiva. |
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Art. 5 1. L'intervento di bonifica e riconversione deve dispiegarsi in un arco di tempo di cinque anni. |
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Art. 6 1. Ai fini di cui agli articoli della presente legge è autorizzata la spesa di 1000 miliardi per il periodo 2002-2006, in ragione di lire 200 miliardi per ciascun anno da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica. |