CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Ordine del giorno n. 107
approvato il 6 maggio 2004


ORDINE DEL GIORNO SANNA Giacomo - BALIA - CORONA - SPISSU - COGODI - VARGIU - FADDA - CAPPAI - MURGIA sulle iniziative da adottare per garantire la rappresentanza del popolo sardo al Parlamento europeo.


IL CONSIGLIO REGIONALE   

a conclusione della discussione dei disegni di legge n. 540/A "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2004)" e n. 541/A "Bilancio di previsione per l'anno 2004 e bilancio pluriennale per gli anni 2004-2006", essendo stata approvata la Legge 8 aprile 2004, n. 90, riguardante le modifiche alla Legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente le norme per l'elezione del Parlamento europeo,

RILEVATO che tale legge, di fatto, preclude la possibilità dei candidati sardi di essere eletti al Parlamento Europeo;

CONSIDERATO che l'estensione anche alla circoscrizione elettorale Sicilia-Sardegna delle tre preferenze non fa che accentuare il divario del parco preferenze a cui possono attingere i candidati sardi ed i siciliani penalizzando ulteriormente gli elettori sardi;

RIMARCATO come i sardi sono stati riconosciuti depositari di una propria cultura e di una propria lingua e che la stessa Comunità Europea ha prodotto un'ampia legislazione sulla tutela delle minoranze linguistiche, tra cui la convenzione quadro per la produzione delle minoranze nazionali del 1° febbraio 1995, ratificata dall'Italia ai sensi della Legge 28 agosto 1997, n. 302,  di cui l'articolo 15 stabilisce che gli Stati membri dell'Unione favoriscono la tutela delle minoranze nazionali per l'effettiva partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica degli stati e della comunità stessa;

EVIDENZIATO che il Governo italiano dopo la sottoscrizione della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, avvenuta il 27 giugno 2000, ha predisposto il disegno di legge di ratifica, approvato dalla Camera dei Deputati il 16 ottobre 2003, in attesa di essere approvato dal Senato (atto del Senato 2545);

RIMARCATO che la Legge 15 dicembre 1999, n. 482, concernente le norme a tutela delle minoranze linguistiche, è ampiamente applicata dopo la delimitazione territoriale nella maggior parte dei comuni e delle province della Sardegna;

CONSIDERATO l'articolo 3 della Costituzione che garantisce a tutti i cittadini la pari dignità sociale e l'eguaglianza davanti alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali;

RICORDANDO che l'articolo 6 della Costituzione della Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche,

denuncia

la bocciatura avvenuta nelle due Camere del Parlamento Italiano dell'emendamento che richiedeva il riconoscimento per la minoranza di lingua sarda dei benefici previsti per le altre minoranze linguistiche presenti all'interno della Stato italiano, quale atto di discriminazione nei riguardi della comunità sarda; la Legge 8 aprile 2004, n. 90, infatti, non rispetta i princìpi di eguaglianza tra i cittadini non tutelando adeguatamente la minoranza di lingua sarda come sancito dalla Costituzione,

impegna la Giunta regionale

a porre in essere le iniziative necessarie atte a consentire all'istituto regionale il ricorso attraverso la Corte Costituzionale perché i diritti dei cittadini sardi possano essere tutelati,

impegna altresì il Presidente del Consiglio regionale

ad individuare nelle istanze di giustizia europea i luoghi necessari per compiere i passi dovuti affinché gli interessi dei cittadini sardi trovino un'adeguata tutela.

Cagliari, 29 aprile 2004


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