CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 142
MOZIONE SPISSU - FADDA - BALIA - COGODI - SCANO - BIANCU - CALLEDDA - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI - DORE - FALCONI - GIAGU - GRANELLA - IBBA - LAI - MARROCU - MASIA - MORITTU - ORRU' - ORTU - PACIFICO - PINNA - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Alberto - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SECCI - SELIS - VASSALLO sulla sospensione della campagna vaccinale 2004 contro il morbo della "lingua blu" in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che dall'agosto del 2000 fino ad oggi la zootecnia sarda è ostaggio di una grave epidemia di febbre catarrale degli ovini (blue tongue) che ha causato direttamente ed indirettamente la crisi dell'allevamento isolano;
RICORDATO che la direttiva 2000/75/CE del Consiglio Europeo del 20 novembre 2000, peraltro non ancora recepita dall'ordinamento giuridico italiano, stabilisce disposizioni specifiche relative alle misure di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini che prevedono la vaccinazione preventiva e che la stessa direttiva, all'allegato I, individua il laboratorio nazionale di competenza per la blue tongue nel CESME (Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Esotiche) presso l'IZS di Teramo;
CONSIDERATO che il direttore generale della sanità pubblica veterinaria del Ministero della Salute, il dott. Marabelli, in accordo con il direttore del CESME, il dott. Caporale, hanno imposto anche per il 2004 la vaccinazione obbligatoria sul territorio isolano di tutti i ruminanti domestici con un vaccino vivo attenuato e che solo a seguito di formale richiesta al Ministero (nota 5310/8 dell'11 febbraio 2004 della RAS) questo vaccino, in un primo momento tetravalente (sierotipi 2, 4, 9 e 16), è poi diventato trivalente (sierotipi 2, 4 e 16);
RILEVATO che l'articolo 3, comma b, del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 119, modificato dal decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 47, stabilisce "…in caso di malattie epidemiche gravi il Ministero della sanità consente temporaneamente l'impiego di medicinali veterinari ad azione immunologica, senza preventiva autorizzazione di immissione sul mercato, in mancanza di medicinali appropriati e dopo aver informato la Commissione della Comunità Europea delle condizioni di impiego particolareggiato…"; e che nessun vaccino contro la febbre catarrale degli ovini è prodotto da industrie farmaceutiche situate in Stati membri dell'U.E. o che rispondono agli standard di sicurezza comunitari;
CONSTATATA la conseguente ordinanza dell'11 maggio 2001 con cui il Ministero della sanità italiano ha disposto per l'utilizzo, in caso di blue tongue, di un vaccino vivo attenuato prodotto dal Veterinary Institute di Ondersterpoort (Sud Africa), e che la stessa ordinanza è stata preceduta dal parere positivo espresso dal Consiglio Superiore di Sanità in data 24 aprile 2001, parere condizionato e vincolato al fatto che "…vengano avviati immediatamente i controlli in grado di garantire i requisiti di validità del prodotto in conformità ai minimi standard stabiliti dalla normativa vigente…" e che a questo stesso riguardo la Commissione Europea, con la decisione 2001/75/CE del 18 gennaio 2001 premette che "…i vaccini contro la febbre catarrale acquistati all'estero per casi di emergenza devono essere testati per ottenere informazioni significative sulla loro utilizzazione in condizioni epidemiologiche diverse…";
DENUNCIATO che il vaccino trivalente che si sta utilizzando in Sardegna non è mai stato testato per le prove di innocuità e per le prove di immunogenicità stabilite per legge e che la formulazione è una novità assoluta, anche per gli stessi produttori sudafricani che non hanno mai utilizzato i sierotipi 2, 4 e 16 in combinazione fra loro e quindi non si conoscono le interazioni che possono intervenire dall'inoculazione contemporanea dei tre sierotipi;
PREMESSE le ulteriori raccomandazioni del Consiglio Superiore di Sanità:
a) la supervisione dell'impiego del vaccino ai fini della valutazione delle sue caratteristiche di qualità ed innocuità sia affidata all'Istituto Superiore di Sanità (ISS);
b) siano definiti i livelli di responsabilità in caso di incidenti legati alla somministrazione del vaccino;
c) siano avviate sperimentazioni con altri vaccini alternativi;
e che al contrario:
- non è stato eseguito alcun controllo sull'innocuità e sull'efficacia del vaccino da parte dell'Istituto Superiore di Sanità;
- al momento gli unici livelli di responsabilità resi noti dal Ministero in caso di "incidenti vaccinali" sono quelli sanciti dal nuovo "protocollo per la vaccinazione nei confronti della febbre catarrale degli ovini" datato gennaio 2004, stilato dalla direzione generale servizi veterinari, in collaborazione con il CESME di Teramo che individuano nel medico veterinario che materialmente eseguirà l'inoculo l'unico responsabile del buon esito della vaccinazione, mentre niente risulta sui livelli di responsabilità relativi alla direzione e gestione dell'emergenza;
- non sono note le risultanze delle sperimentazioni condotte con vaccini alternativi, né di vecchia né di nuova ideazione;
STIGMATIZZATO l'incredibile ritardo nell'avvio della vaccinazione, pratica che dovrebbe essere eseguita il più lontano possibile dalla stagione riproduttiva e dal periodo di massima presenza degli insetti vettori e quindi conclusa, al più tardi, ad aprile, e che l'ulteriore rinvio al 31 maggio amplifica i problemi;
EVIDENZIATO il fatto che si riscontrano al momento, in Sardegna, ben 620 focolai attivi di malattia e una sieroconversione degli animali sentinella come mai si era osservata nello stesso periodo dell'anno, nonostante le basse temperature registrate questo inverno, condizione che stando al CESME di Teramo avrebbe dovuto scongiurare la possibilità di circolazione virale e quindi nuovi focolai e che questa nuova situazione rappresenta un ulteriore rischio oggettivo per il manifestarsi di effetti collaterali indesiderati nell'utilizzo del vaccino;
DENUNCIATA la totale assenza di una analisi del rischio aggiornata, conseguente all'uso del vaccino in queste nuove condizioni epidemiologiche, nonché la contemporanea assenza di una valutazione costi/benefici sulla campagna obbligatoria che si intende perpetuare e che questi compiti inevasi rientrano fra quelli istituzionali del CESME ;
SOTTOLINEATO che a distanza di oltre un mese dall'avvio del trattamento con un vaccino bivalente, la cui sperimentazione era ed è assolutamente insufficiente, si stanno producendo, come era ampiamente stato previsto, effetti nefasti al patrimonio ovino della nostra Regione;
DEPLORATA la gestione dispotica e monopolistica dell'emergenza blue tongue da parte del dott. Marabelli e del dott. Caporale che hanno proibito (circolari n. 1434/2003 e 1150/2001) la manipolazione del virus e soprattutto la libertà di ricerca scientifica: agli IZS, alle Università e all'ISS, impedendo di fatto importanti collaborazioni scientifiche che avrebbero consentito di evitare, tutti o in parte, i ritardi e gli inevitabili errori commessi dalla gestione isolata del CESME, gestione che ha determinato una frattura nel mondo sanitario veterinario come mai se ne erano registrate prima, a livello nazionale ed internazionale;
VERIFICATO che nonostante il succedersi di effetti gravissimi sugli animali trattati, il Ministro della salute e il Ministro delle politiche agricole hanno emanato l'ordinanza ministeriale del 2 aprile 2004 che prevede l'obbligo della vaccinazione entro il 30.04.2004, con possibilità di proroga al 31 maggio 2004, per tutti i ruminanti allevati nei territorio delle Regioni e Province autonome individuati nell'allegato 1 della decisione 2004/34/CE del 6 gennaio 2004;
CONSTATATO che è in essere una rivolta, pubblica e nutrita, degli allevatori contro la vaccinazione obbligatoria, non soltanto per gli innumerevoli effetti indesiderati conseguenti alle scorse campagne vaccinali, peraltro mai correttamente censiti vista l'assenza di un adeguato protocollo di rilevamento, ma anche per la mancanza di garanzie sui risarcimenti per i danni patiti in passato e per quelli futuri;
CONSIDERATO che anche in questa circostanza le competenti autorità della nostra Regione autonoma non hanno svolto per tempo un'efficace azione di controllo, coordinamento, programmazione ed informazione che avrebbe consentito, se non proprio di evitare, sicuramente di limitare il malcontento degli allevatori e così l'incrinarsi dell'indispensabile rapporto di fiducia con i servizi veterinari che è alla base della riuscita di ogni piano di profilassi e di risanamento sanitario, compreso quello per la blue tongue;
DENUNCIATO che questa campagna vaccinale 2004 nasce perdente: per lo scarso tempo utile rimasto per vaccinare, per l'inapplicabilità in tempi brevi del nuovo protocollo di vaccinazione e per l'opposizione dichiarata di gran parte degli allevatori, tanto che, anche nelle ipotesi più ottimistiche si vaccineranno un numero di animali di molto inferiore alla quota dell'80%, quota ipoteticamente necessaria a garantire un buon livello di immunizzazione di massa ed indispensabile, in assenza di nuovi effetti indesiderati, per usufruire delle disposizioni in materia di movimentazione del bestiame;
CONSTATATE le inesistenti garanzie sul vaccino trivalente di prossimo impiego in Sardegna, nonché l'incapacità di gestione delle risorse umane e finanziarie da parte della direzione generale della sanità pubblica veterinaria e della direzione del CESME,
VALUTATE le crescenti proteste del mondo agro-pastorale e l'assordante silenzio dell'Assessore competente nonostante l'ordine del giorno approvato dal Consiglio il 3 marzo 2004,
impegna la Giunta regionale
- ad intraprendere tutte le azioni che portino alla sospensione, in Sardegna, con efficacia immediata della campagna vaccinale 2004 contro la blue tongue;
- ad assumere tutte le iniziative atte a verificare le responsabilità del direttore generale dei servizi veterinari del Ministero della salute e del direttore del centro di referenza nazionale per le malattie esotiche, l'IZS di Teramo;
- a verificare se sussistano le condizioni per la immediata rimozione del dott. Romano Marabelli dal consiglio di amministrazione dell'IZS della Sardegna;
- ad adottare le necessarie procedure per favorire la sperimentazione di vaccini alternativi contro la blue tongue.
Cagliari, 13 aprile 2004
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