CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 128

MOZIONE CUGINI - SPISSU - CALLEDDA - DEMURU - FALCONI - LAI -  MARROCU -  MORITTU - ORRU' -  PACIFICO - PINNA - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Alberto - SANNA Emanuele - SANNA Salvatore, sul progetto di espansione della base americana di La Maddalena.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che: 

- 24 mila ettari del territorio sardo sono sottoposti a vincoli militari, contro i 16 mila del continente italiano, con una massiccia presenza di infrastrutture militari della Difesa nazionale, dell'Alleanza Atlantica e del governo USA senza che vi sia mai stato un negoziato politico con le istituzioni rappresentative attraverso le quali si esprime la volontà delle popolazioni;

- la massiccia presenza militare comporta preoccupazione e timore, sia per quanto attiene alla sicurezza ambientale e sanitaria sia per quanto riguarda i pesanti freni allo sviluppo economico delle aree interessate;

CONSIDERATO che uno dei siti più pregiati della nostra isola, La Maddalena e il suo Arcipelago, diventato Parco nazionale con specifici vincoli di tutela,  è stato concesso nel 1972, attraverso un accordo tra governi, senza una decisione del Parlamento italiano e senza il coinvolgimento dell'Assemblea regionale sarda, alla Marina americana per stabilirvi "un punto d'approdo per nave appoggio per sommergibili d'attacco (nessuno basato a terra) equipaggio della nave 922", nella banchina del molo NATO a levante di Santo Stefano per sommergibili a propulsione ed armamento nucleare;

RILEVATO che un recente progetto statunitense  "Progetto Commissione Mista 080-02/0625, MCON P-995, Migliorie Infrastrutturali, Santo Stefano, Attività di Supporto Navale (NSA) La Maddalena", predisposto dalla Sezione Usa della  Commissione mista che sovrintende alla programmazione delle costruzioni delle Forze Armate americane in Italia, prevede la trasformazione della base militare americana da punto d'approdo a vera e propria base a terra, con lo scopo di creare più adeguate condizioni abitative e lavorative del personale di stanza e di passaggio, oltre che per superare l'obsolescenza e il deterioramento delle strutture e infrastrutture al fine di poterne ottimizzare l'utilizzo, migliorare le relazioni funzionali, separare le strutture operative e quelle di supporto del personale, con una previsione di incremento di cubature pari a 52.000 metri cubi;

SOTTOLINEATO che il progetto presentato nei mesi scorsi prevede la costruzione di un centro di benessere, un magazzino di stoccaggio per materiali speciali, una caserma, un magazzino generale, la banchina di ormeggio per il naviglio di unità leggere e due generatori diesel, e che, in particolare, per quanto riguarda i materiali speciali non è stato ancora chiarito, anche dopo una specifica richiesta del Comitato misto paritetico per le servitù militari in Sardegna,  di che tipo saranno;

CONSIDERATO, inoltre che la US-Navy ha presentato all'Amministrazione comunale di La Maddalena un piano di potenziamento delle strutture logistiche asservite alla base di Santo Stefano che prevede volumetrie per oltre 100mila metri cubi da realizzarsi nell'Isola di La Maddalena con un impatto che pregiudicherebbe ogni altra possibilità di sviluppo legato al turismo;

EVIDENZIATO, con preoccupazione, che, nonostante le rassicurazioni americane sul rispetto delle norme e degli accordi internazionali sulla materia, non è dato di conoscere con precisione i dati sull'impatto ambientale delle opere, fatto che desta perplessità intanto perché il complesso immobiliare previsto verrà ubicato nella cimosa costiera dell'area a levante dell'isola di S. Stefano, e in secondo luogo perché nel corso di questi trent'anni, nonostante l'allarme suscitato dalle segnalazioni di numerosi casi di malformazioni alla nascita, tra cui focomelia e tumori dell'ipofisi, non è mai stato effettuato alcun controllo ecologico-sanitario;

PRESO ATTO che, nel momento in cui il Governo nazionale taglia i fondi al Ministero della Difesa, la Marina italiana cede il passo alla Marina americana, svendendo i territori e favorendo un processo di militarizzazione globale che trova terreno fertile anche in una gestione fallimentare del Parco Nazionale Marino di La Maddalena,

CONSIDERATA inoltre la illegittimità della decisione del Ministro della Difesa, Antonio Martino, di autorizzare l'avvio dei lavori di raddoppio della base americana a La Maddalena avvalendosi di poteri sostitutivi inesistenti in materia di competenze demandate dall'ordinamento della Repubblica alla Regione autonoma della Sardegna, al Comune di La Maddalena e all'ente intermedio,  e pertanto non applicabili al progetto statunitense che interessa la base USA;

SOTTOLINEATO, inoltre, che la presenza delle basi militari e la loro ulteriore espansione, rappresentano una grave penalizzazione per l'intero territorio della Sardegna, una mortificazione dell'autonomia speciale, un pericolo per la salute dei sardi, nonché un rilevante ostacolo per le attività economiche, che compromette le vocazioni dei nostro territori, ad iniziare da quelle turistiche della Gallura;

impegna la Giunta regionale

1) a manifestare al Governo italiano la ferma contrarietà e l'indisponibilità della Regione autonoma della Sardegna ad accettare qualunque forma di potenziamento delle basi militari presenti in Sardegna, ad iniziare da quelle de La Maddalena e Santo Stefano;

2) a predisporre con urgenza un Piano di dismissione delle servitù militari della nostra Isola, che permetta la restituzione dei territori alla disponibilità dei sardi perché vengano destinati ad usi produttivi e civili;

3) a costituire un Osservatorio ambientale-sanitario in ogni poligono militare che ospiti militari dei paesi dell'alleanza atlantica, al fine di assicurare un corretto e continuo monitoraggio della qualità dell'aria, delle acque e dell'ambiente circostante;

4) a contrastare e impedire il progetto edificatorio di circa 52.000 metri cubi presentato dalla marina statunitense per La Maddalena;

5) a adottare tutte le misure necessarie per mantenere, anche nel progetto di riconversione, i livelli occupativi garantiti al personale civile dell'Arsenale militare;

6) ad assicurare una corretta gestione e la piena fruibilità del Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.

Cagliari, 15 ottobre 2003


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