CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 110
MOZIONE SELIS - SPISSU - FADDA - BALIA - COGODI - SANNA Giacomo - SCANO - BIANCU - CALLEDDA - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI - DORE - FALCONI - GIAGU - GRANELLA - IBBA - LAI - MANCA - MARROCCU - MASIA - MORITTU - ORRÙ - ORTU - PACIFICO - PINNA - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Alberto - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SECCI - VASSALLO, sul reale pericolo che alcuni territori della Sardegna possano essere individuati come siti idonei a conservare le scorie radioattive provenienti dagli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica dislocati in più parti della nostra penisola e in procinto di essere smantellati.
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che con propria ordinanza del 7 marzo 2003 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato disposizioni urgenti in relazione all'attività di smaltimento dei materiali radioattivi dislocati nelle centrali nucleari e nei siti di stoccaggio;
CONSIDERATO che l'ordinanza individua nel Presidente della SOGIN ( società di gestione degli impianti nucleari) il Commissario delegato per la messa in sicurezza dei materiali nucleari con particolare riferimento al combustibile irraggiato e ai rifiuti radioattivi ad alta attività, nonché alla predisposizione di piani per l'avvio delle procedure di smantellamento delle centrali elettronucleari di Garigliano, di Trino Vercellese, di Caorso e di Latina, nonché degli impianti dell'Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente e Nucleco, limitatamente al settore del ciclo del combustibile e dei depositi di materie radioattive Eurex e Fiat-Avio di Saluggia, impianto Plutonio e impianto Celle Calde di Casaccia, ITREC di Trisaia, nonché gli impianti nucleari FN di Bosco Marengo;
CONSIDERATO che al fine di garantire unitarietà, celerità ed economicità delle operazioni di messa in sicurezza, il Commissario delegato assume, sentite le regioni territorialmente competenti, ogni necessaria iniziativa per la gestione dell'attività di messa in sicurezza, nonché per lo smantellamento e per la bonifica degli impianti di produzione di combustibile nucleare;
CONSIDERATO che per l'attuazione degli interventi previsti nell'ordinanza in oggetto è autorizzata la deroga alle seguenti leggi e decreti:
- Legge 31 dicembre 1962, n. 1860 (impiego pacifico dell'energia nucleare) e decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 (attuazione direttive EURATOM in materia di radiazioni ionizzanti)
- Legge 24 aprile 1975 n. 131 ( ratifica del trattato contro la proliferazione delle armi nucleari);
- Legge 7 agosto 1982 n. 704 (notifica ed esecuzione della convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari);
- Legge 8 luglio 1986 n. 349 (istituzione Ministero Ambiente e norme in materia di danno ambientale);
- decreto Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di edilizia);
- decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994 n° 83;
- regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 ( Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque);
- decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158 (attuazione direttive CEE appalti pubblici);
- decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 agosto 1997, n. 517 (Regolamento lavori sottratti all'applicazione del decreto legislativo n. 158 del 1998);
- decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (conferimento funzioni amm.ve dello Stato alle Regioni e agli enti locali in attuazione del Capo I Legge n. 59 del 1997);
- decreto ministeriale 26 gennaio, art. 13, comma 1;
- decreto ministeriale 27 febbraio 2002;
- circolare del Ministero dei Trasporti del 16 Dicembre 1996, n. 162;
- decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (norme sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze della P.A.);
- Legge 11 febbraio 1994, n. 109 ( legge quadro in materia di LL.PP.);
- decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2001;
- decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 luglio 2002;
- decreto del Presidente della Repubblica 23 maggio 2001, n. 316 ( recepimento accordo per personale della carriera prefettizia biennio 2000/2002);
CONSIDERATO che il Commissario delegato stante tale ordinanza è quindi autorizzato a superare l'attuale normativa vigente in materia di ambiente, controllo delle acque, trasporti, edilizia, completare e rappresentare un potere assoluto sovraordinato a tutti i livelli istituzionali nazionali, regionali e locali che di fatto vengono esautorati e sono destinati a subire le decisioni che verranno assunte dal Generale Jean in qualità appunto di Commissario delegato;
CONSIDERATO che il provvedimento del Governo si configura come un vero e proprio golpe istituzionale perché esautora ogni livello istituzionale e delega un Generale ad assumere iniziative vitali per le Regioni e popolazioni senza che queste possano esprimersi e finora neppure essere informate attentando così non solo agli equilibri istituzionali su cui si fonda lo stato ma alla vita dei cittadini e all'ordine della società;
RITENUTO che le affermazioni rilasciate dall'amministratore delegato della Sogin in audizione di fronte alla Commissione bicamerale Ambiente e Territorio fanno pensare che la Sardegna sia stata individuata quale deposito unico dei rifiuti radioattivi, ignorando e superando le proposte dell'ENEA ( presieduta dal Prof. Rubbia ) che aveva escluso la possibilità di stoccare le scorie radioattive nelle isole;
CONSIDERATO che la scelta del sito destinato a diventare la discarica nucleare verrà ufficializzata il 15 giugno p.v., e che ancora manca totalmente una corretta informazione che consenta alle amministrazioni regionali, a quelle provinciali e a quelle comunali di valutare la scelta e conseguentemente di opporsi con fermezza a decisioni che verrebbero prese in spregio alla nostra autonomia;
CONSIDERATO che anche la sola eventualità che si possano allocare nel nostro territorio siti del genere sta danneggiando gravemente la Sardegna, la sua serenità di vita, la sua vocazione turistica, i suoi equilibri demografici e potrebbe alimentare dinamiche di spopolamento repentino di territori con conseguenti tensioni sociali e politiche difficilmente prevedibili, valutabili, controllabili;
CONSIDERATO che la probabilità crescente che possa essere proprio la Sardegna sede del deposito unico delle scorie radioattive, non smentita né dal Governo né dalla Giunta regionale, rappresenta un colpo mortale per il suo sviluppo di qualità ambientale, per la possibilità di attrarre in tal senso nuovi investimenti e imprese, mentre rischia di favorire la fuga soprattutto delle nuove generazioni rendendo la nostra isola una riserva di anziani, una colonia penale di una popolazione innocente;
CONSIDERATO il silenzio assordante del Governo nazionale e della Giunta regionale che appare succube e complice delle decisioni del Governo perché assunte non avendo sentito le regioni interessate ( v. ordinanza ),
impegna la Giunta regionale
- a verificare la fondatezza delle notizie e più in generale la presenza nel territorio regionale di scorie radioattive chiedendo un incontro formale col Governo e notizie ufficiali e certe nonché una modifica dell'ordinanza che ripristini il rispetto delle competenze delle Regioni;
- a ricorrere (qualora le informazioni confermassero la scelta del territorio della Sardegna quale sede del deposito unico delle scorie nucleari) in tutte le sedi legali contro la violazione delle prerogative statutarie della Regione ;
- a realizzare, d'intesa con le autorità responsabili, un monitoraggio costante del territorio regionale, nonché a realizzare un piano di risanamento di tutte le produzioni e le attività in essere dai rifiuti tossici ed eventualmente dalle scorie radioattive già esistenti ( uranio impoverito ) e riferire al Consiglio regionale sull'attività svolta,
propone
la convocazione prima del 15 Giugno di una Assemblea generale delle amministrazioni comunali, delle forze sociali e produttive che rappresentino l'intera società sarda e la sua volontà di tutela del proprio territorio, del proprio sviluppo e della propria vita,
invita
tutti i Comuni e le Province a tutelare in tutte le sedi le proprie prerogative e a dotare i propri Statuti di una norma che impedisca la localizzazione di impianti e siti di conservazione di scorie nucleari . Invita altresì le stesse amministrazioni locali a promuovere assemblee aperte affinché tutte le popolazioni della nostra regione siano informate del tentativo in atto e della straordinaria pericolosità delle scelte che si accinge a fare il Governo a scapito degli interessi dei sardi,
invita
i cittadini, le organizzazioni sociali, produttive, culturali a sostenere le Istituzioni regionali e locali nella tutela del presente e del futuro della Sardegna.
Cagliari 26 maggio 2003
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