CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 105

MOZIONE SPISSU - FADDA - SANNA Giacomo - BALIA - COGODI, sulla mancata costituzione dell'Autorità d'ambito e sullo stato di attuazione del Piano d'ambito in riferimento agli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno n. 76 approvato dal Consiglio regionale in data 13 novembre 2002.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che in data 13 novembre 2002, a conclusione del dibattito sulla mozione n. 91 del 31 ottobre 2002 sullo stato di attuazione della legge regionale n. 29 del 1987 ed in particolare sui ritardi nella definizione delle procedure per l'elezione dell'Autorità d'ambito, è stato approvato un ordine del giorno che impegnava il Presidente e la Giunta regionale:

1) a indire le elezioni dell'assemblea dell'Autorità d'ambito entro il 30 novembre 2002;

2) a sospendere, in attesa della legittima costituzione della ATO, l'adozione di atti di competenza della stessa ed in particolare l'adozione della convenzione tipo per la disciplina delle modalità di affidamento del servizio idrico integrato;

3) a predisporre una modifica del Piano d'ambito approvato con la previsione di:

- una articolazione territoriale per subambiti gestionali ritenuti più coerenti e funzionali con gli obiettivi della salvaguardia delle gestioni pubbliche esistenti, del rafforzamento e consolidamento del patrimonio aziendale pubblico e della difesa degli attuali livelli occupativi;

- la revisione delle tariffe previste con particolare attenzione alla tutela delle fasce più deboli della società;

VISTA la D.G. n. 39/96 del 7 gennaio 2003 con la quale è stato tardivamente approvato il regolamento definitivo per la elezione dell'Autorità d'ambito ed è stato affidato provocatoriamente all'Assessorato dei lavori pubblici il compito di predisporre il decreto e le relative procedure per le elezioni ;

CONSIDERATO CHE:

- nonostante l'Assessorato dei lavori pubblici abbia provveduto alla predisposizione degli atti ed al loro invio alla Presidenza della Giunta già dal mese di febbraio, non risulta che, a tutt'oggi, siano state indette le elezioni per l'assemblea dell'Autorità d'ambito;

- il Commissario governativo delegato in forza dell'ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3243 alla costituzione dell'Autorità d'ambito "sempre che non vi provvedano gli organi competenti", ha impedito, nella veste di Presidente della Regione, la convocazione delle elezioni per la costituzione degli organi dell'Autorità d'ambito da parte dei comuni e delle province;

DENUNCIATO il gravissimo comportamento del Presidente della Regione che ha deliberatamente disatteso la volontà del Consiglio assumendo, ancorché nella doppia veste di Commissario governativo, atti e comportamenti in palese contrasto con gli indirizzi contenuti nel citato ordine del giorno approvato, rinviando pretestuosamente sine die la elezione della Autorità d'ambito ;

VISTE le ordinanze n. 335 e n. 336 del 31 dicembre 2002 con le quali si approvano gli atti relativi alla forma di gestione ed alle modalità di affidamento del servizio idrico integrato con riferimento al solo comma 5 dell'articolo 35 della Legge 28 dicembre 2001, n. 448;

RITENUTO che il riferimento al comma 5 dell'articolo 35 della legge finanziaria del 2002, peraltro sotto procedura d'infrazione da parte della Unione Europea per supposta violazione dei princìpi di concorrenza, non sia applicabile alla attuale situazione della Sardegna in quanto, facendo esclusivo riferimento a società di capitali costituite da enti locali, escluderebbe dall'affidamento diretto gli enti regionali che gestiscono oltre l'80% degli schemi acquedottistici di proprietà regionale e le reti cittadine di oltre 200 comuni dell'Isola;

CONSIDERATO che l'attuale situazione di incertezza e di confusione, frutto sopratutto dell'azione solitaria e contraddittoria del Presidente-Commissario che rifiuta non solo il confronto ed il dialogo con tutti i soggetti interessati, ma continua ad estraniare le strutture regionali, in primo luogo l'Assessorato dei lavori pubblici, dai processi decisionali e dalla elaborazione degli atti tecnici ed amministrativi che vengono affidati a società private ed a sconosciuti consulenti di fiducia del Commissario, si riflette negativamente sull'attività degli enti gestori e sui lavoratori dell'intero comparto;

RIBADITA la generale contrarietà agli atti commissariali adottati sia sotto il profilo del metodo che del merito, soprattutto in riferimento all'utilizzo del comma 5 dell'articolo 35 della finanziaria 2002 per quanto attiene agli affidamenti delle gestioni del sistema idrico integrato,

impegna il Presidente e la Giunta regionale

1) a dare attuazione agli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno approvato e a revocare le ordinanze commissariali in contrasto con i contenuti dello stesso;

2) a procedere immediatamente ad indire le elezioni dell'Autorità d'ambito ed affidare alla stessa i compiti previsti dalle leggi vigenti;

3) ad assumere tutti gli atti e le iniziative necessarie per favorire, in un'ottica di semplificazione funzionale delle gestioni e di riforma complessiva del settore, una presenza forte e qualificata degli enti regionali ridefinendone il ruolo e la funzione strategica nel governo delle risorse idriche della Sardegna.

Cagliari, 8 maggio 2003


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