CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 99
MOZIONE PINNA - SPISSU - FADDA - SANNA Giacomo - BALIA - BIANCU - CALLEDDA - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI - DORE - FALCONI - GIAGU - GRANELLA - IBBA - LAI - MANCA - MARROCU - MASIA - MORITTU - ORRÚ- PACIFICO - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Alberto - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SCANO - SECCI - SELIS, sulla cessione ai comuni del patrimonio immobiliare connesso alle attività minerarie dismesse a seguito della liquidazione dell'EMSA, come previsto dall'articolo 8 della legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che, a seguito delle acquisizioni effettuate dalle società dell'ENI negli anni 1997-1998, la Regione Sarda dispone dell'immenso patrimonio immobiliare ex minerario (circa 6700 ettari di terreno sui quali insistono quasi 2000 unità immobiliari tra fabbricati industriali, civili e ruderi), di valore non solo immobiliare ma anche storico e culturale, il cui riutilizzo avrebbe dovuto consentire di dare avvio alla realizzazione di un piano generale di sviluppo finalizzato alla riconversione economica e sociale delle aree minerarie dismesse della Sardegna;
CONSIDERATO che, per favorire tale processo di riconversione, la legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33, ha previsto il coinvolgimento di una pluralità di soggetti, pubblici e privati, ai quali doveva essere offerta la possibilità di acquisire il patrimonio immobiliare di proprio interesse per scopi sociali e di pubblica utilità (Amministrazioni comunali e altri enti pubblici) e per finalità economico-produttive (società di capitali - società individuali - società giovanili - artigiani - cooperative - persone fisiche, ecc.);
PRESO ATTO che, dopo aver adottato con gravissimi ritardi le direttive per la cessione dello stesso patrimonio alle amministrazioni comunali e ai privati, la Giunta regionale si è limitata a cedere ai Comuni per scopi sociali e di pubblica utilità solo gli immobili indicati negli elenchi imposti dall'EMSA in liquidazione, mentre non è stata capace, dopo quasi quattro anni di governo, di cedere nessun immobile ai privati per favorire la creazione di nuove opportunità economico-produttive;
RIMARCATO che, a causa dei ritardi e delle inadempienze della Giunta regionale, nelle aree minerarie dismesse sono state vanificate le aspettative delle comunità locali e degli operatori economici, generando un pesante ostacolo alla creazione, in tutti i territori interessati, di nuove opportunità di sviluppo e di lavoro legate al riutilizzo dei beni immobili ex minerari;
RILEVATO che il comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale n. 33 del 1998 prevede che "Salva contraria deliberazione della Giunta regionale, adottata su conforme parere della competente Commissione consiliare e motivata da evidenti ragioni di perseguimento di un diverso rilevante pubblico interesse, i beni immobili pervenuti alla Regione per la liquidazione dell'EMSA o delle società partecipate sono ceduti a titolo gratuito ai comuni in cui sono situati, entro sei mesi dalla domanda, a condizione che questa sia accompagnata da un piano di utilizzazione formalmente adottato dall'Amministrazione comunale";
RICORDATO che, all'atto dell'approvazione della richiamata legge regionale, il Consiglio regionale giunse a tale determinazione anche a seguito delle forti pressioni esercitate dai Sindaci dei Comuni minerari che rivendicavano, su iniziativa dell'allora Sindaco di Iglesias e attuale Presidente della Giunta regionale che mise in atto roboanti azioni di protesta, l'immediato trasferimento ai Comuni a titolo gratuito e con effetto immediato di tutto il patrimonio immobiliare ex minerario detenuto dall'EMSA e dalle sue società controllate;
CONSTATATO con preoccupazione che la Giunta regionale, in palese contraddizione con le posizioni a suo tempo assunte dal Presidente Pili quando ricopriva la carica di Sindaco di Iglesias e in contrasto e violazione della legge regionale n. 33 del 1998, ha deciso con delibera 40/15 del 13 dicembre 2002 che, dopo la liquidazione definitiva dell'EMSA avvenuta il 21 gennaio 2003, tutti i beni immobili di cui è titolare l'IGEA siano ceduti dalla stessa società ai soggetti pubblici e privati con le modalità previste dalle direttive in vigore per la fase di liquidazione dell'EMSA e ormai prive di qualunque efficacia,
impegna
il Presidente della Regione, l'Assessore dell'industria e l'Assessore degli enti locali
ad adottare gli atti necessari per consentire, nel rispetto delle disposizioni contenute nella legge regionale n. 33 del 1998, l'immediato trasferimento a titolo gratuito ai Comuni interessati di tutto il patrimonio immobiliare ex minerario già detenuto dall'EMSA e dalle sue società partecipate, anche per porre fine all'inconcludenza finora registratasi che non ha consentito di cedere alcun cespite agli operatori privati al fine di creare nuove opportunità di sviluppo e di lavoro indispensabili per dare avvio alla riconversione economica e sociale delle aree minerarie dismesse della Sardegna.
Cagliari, 21 febbraio 2003
>