CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 94
MOZIONE FLORIS - FANTOLA - CORONA - PITTALIS - MURGIA - OPPI - VARGIU - ONIDA - CAPELLI - DIANA - PIRASTU - GRANARA - RASSU - LOMBARDO - TUNIS - SCARPA - BUSINCO - BALLETTO - FOIS - DEIANA - RANDAZZO - PILO - MILIA - LICANDRO - CASSANO - CONTU - PIANA, sulle paradossali dichiarazioni del Vice Ministro Miccicché sulla situazione politica-economica della Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che troppa importanza e immeritata notorietà è stata data al Vice Ministro Miccicchè che tratta con superficialità e pressappochismo i problemi fondamentali dello sviluppo della Sardegna;
RITENUTO che un Vice Ministro, seppure autorevole come l'on. Miccicchè, non ha oltretutto alcun titolo né alcun diritto di intromettersi nelle questioni che riguardano le istituzioni regionali, né tanto meno può esprimere valutazioni e indicare percorsi e scelte che, a livello nazionale ed europeo, arrecano solo danni alla Sardegna, per come le ha esplicitate all'opinione pubblica;
ATTESO che la storia è maestra; la storia d'Italia è ricca di episodi nobili di solidarietà del Popolo Sardo; la storia dei Sardi è ricca di atti eroici e di altruismo che nulla hanno a che fare con le elucubrazioni dell'on. Miccichè che di tanto in tanto si risveglia dal suo torpore e cerca gratuita notorietà e gli onori della cronaca insultando il buon senso dei Sardi e le Istituzioni regionali;
RITENUTO che l'ultima intervista concessa dal Vice Ministro Miccichè ad una giornalista de L'Unione Sarda, pubblicata martedì 19 novembre 2002, non può essere liquidata con le pur autorevoli risposte che da più parti sono state formulate sugli organi di informazione, ma investe l'autorevolezza della Giunta regionale, dell'intera Assemblea del popolo sardo e delle forze politiche isolane, non solo nei loro rapporti interni, ma tra le Istituzioni regionali e il Governo dello Stato, il Parlamento nazionale e l'Unione Europea; i problemi che riguardano il presente e il futuro della Sardegna non possono essere lasciati al primo Miccichè di turno, ma hanno un livello di interlocuzione e di decisione più elevato e responsabile e a quella sede nazionale ed europea dobbiamo raccordarci per scongiurare le malefiche conseguenze di pregoni inopportuni e irriguardosi;
CONSIDERATO che queste ragioni impongono un dibattito immediato e a tutto campo perché l'intero "sistema Regione" nelle sue componenti politiche e istituzionali non solo respinga le prospettazioni del Vice Ministro Miccicchè, in quanto infondate e lesive degli interessi della Sardegna, ma assuma l'impegno di portare subito al cuore dello Stato e dell'Europa le istanze di crescita e di sviluppo del Popolo Sardo così come le abbiamo individuate e sostenute: lo Statuto sardo di Autonomia; il sistema delle entrate e il federalismo fiscale; le infrastrutture strategiche di acqua - trasporti - energia; l'insularità come deficit strutturale allo sviluppo, acquisito con il Trattato di Amsterdam, ribadito dalla Conferenza di Nizza e dal "documento di Cagliari" delle Regioni e delle Isole del Mediterraneo; la legge elettorale europea; la Sardegna base logistica per la sicurezza mondiale, sono alcuni fondamentali temi che non possono essere lasciati alle iniziative estemporanee del nuovo "Attila" che distrugge le speranze del futuro della Sardegna, ma devono essere portate al confronto diretto con i vertici dello Stato e con l'Europa, attraverso l'impegno di tutte le istituzioni regionali, che devono chiedere tra l'altro al Governo, come è legge statutaria costituzionale, che la Sardegna partecipi con pari dignità al tavolo dei Ministri quando si decidono le questioni che riguardano la Sardegna, sia di interesse nazionale che di livello europeo, che non possono essere delegate a nessuno, tanto meno usurpate da un Vice Ministro, che in maniera improvvida vorrebbe cancellare norme, trattati e impegni solennemente sanciti.
impegna
1) il Presidente della Regione a chiedere un incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei Ministri perché, in presenza di una delegazione rappresentativa dell'intera Assemblea regionale, ribadisca gli impegni assunti e assecondi anche a livello europeo le istanze della Sardegna;
2) il Presidente del Consiglio regionale a chiedere un incontro urgente con i Presidenti delle Assemblee legislative parlamentari e con i Capi Gruppo di Camera e Senato perché, in presenza di una delegazione rappresentativa di tutte le forze politiche e sociali della Sardegna, assumano l'impegno di definire in tempi brevi l'iter legislativo della Costituente sarda, come passo irrinunciabile, per il nuovo Statuto di Autonomia e della legge elettorale europea, perché già dalle prossime consultazioni del 2004 la Sardegna possa eleggere i propri diretti rappresentanti.
Cagliari, 27 novembre 2002
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