CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 85
MOZIONE BALIA - SPISSU - FADDA - DORE - COGODI - SANNA Giacomo - DETTORI - LAI - IBBA - MASIA - CUGINI - DEMURU - FALCONI - GIAGU - MARROCU - MORITTU - ORRÙ - PACIFICO - PIRISI - PINNA - PUSCEDDU - SANNA ALBERTO - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SCANO - SECCI - SELIS, sulla mancata convocazione dell'Osservatorio regionale del volontariato da parte del Presidente della Giunta e sulla mancanza di una politica regionale a sostegno dell'attività di volontariato.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che la Sardegna oggi esprime una realtà associativa estremamente dinamica e, così come dimostrano i dati dell'ultima rilevazione nazionale presentata dalla Fondazione Italiana per il Volontariato, la nostra è la terza regione (dopo la Valle d'Aosta e la Toscana) in Italia per numero di associazioni in rapporto alla popolazione (1401 su 1.599.511 abitanti al 31 dicembre 2001), con un impegno quotidiano di circa 40.000 volontari attivi e degli oltre 100.000 volontari saltuari che popolano l'isola;
OSSERVATO che la legge regionale 13 settembre 1993, n. 39, recante norme sulla "Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3" ha istituito, presso la Presidenza della Giunta, l'Osservatorio regionale del volontariato;
RILEVATO che l'articolo 20 della suddetta legge prevede che l'Osservatorio sia composto dal Presidente della Giunta, o un suo delegato con funzioni di Presidente, da quattro rappresentanti dei coordinamenti del volontariato presenti in almeno tre province, designati dalla conferenza dei presidenti dei coordinamenti e da otto rappresentanti delle organizzazioni di volontariato, designati dall'Assemblea regionale del volontariato;
PRESO ATTO che l'Osservatorio svolge importantissime funzioni, quali - tra le altre - la formulazioni di osservazioni e proposte alla Giunta e al Consiglio sui progetti di legge, sugli atti di programmazione e su altri provvedimenti che interessano le attività e le organizzazioni di volontariato, la promozione di iniziative di pubblicizzazione e di informazione sulle attività del volontariato e, infine, promuove studi e ricerche utili allo sviluppo del settore;
SOTTOLINEATO che l'Assemblea regionale del volontariato, riunitasi ad Arborea il 25 novembre 2000 e convocata dall'allora Presidente della Giunta regionale, On. Mario Floris, ha provveduto a designare, come previsto dalla normativa regionale, i dodici componenti dell'Osservatorio;
CONSTATATO che malgrado i dettami di legge (art. 20, comma 5, della legge regionale n. 39 del 1993) che imponevano al Presidente Floris di convocare la prima riunione dell'organismo nei sessanta giorni successivi alla prima riunione dell'Assemblea generale del volontariato, sono trascorsi ben diciotto mesi per l'insediamento dell'Osservatorio regionale del volontariato;
EVIDENZIATO che l'insediamento, ottenuto dai componenti con pressanti iniziative, è avvenuto il 7 giugno 2002 tra grandi pubblicizzazioni e impegni propositivi da parte del Presidente della Regione, On. Mauro Pili (nel frattempo succeduto all'On. Mario Floris) il quale, nonostante avesse assunto l'impegno a riconvocare l'organismo entro giugno per concretizzare i programmi pregressi e avviare un nuovo programma di attività, dopo oltre tre mesi non ha ancora dato alcuna risposta alle richieste provenienti dai componenti di tale organismo e da numerosi rappresentanti del mondo del volontariato sardo;
RAVVISATO che, come sottolineato dagli stessi componenti dell'Osservatorio in un documento reso pubblico nel corso della prima Conferenza regionale del volontariato sardo che si è tenuta a Cagliari lo scorso 21 settembre, "era evidente fin dalle prime proposizioni che gli impegni assunti dal Presidente Pili non potevano essere rispettati perché non sostenuti da alcune decisioni che devono sottostare all'elaborazione dei programmi di intervento";
VISTO che se da una parte erano chiari i piani di attività, non altrettanti chiari sono apparsi l'attribuzione degli incarichi, le modalità e, quindi, i tempi di realizzazione della proposta;
VERIFICATO che è riemersa l'annosa difficoltà oggettiva di ogni Presidente a convocare e a partecipare alle riunioni dell'osservatorio e le difficoltà di trovare modi e luoghi da parte dei componenti per operare;
RILEVATO che, allo stato attuale delle norme e dei gravosi impegni del Presidente, il problema si può superare mediante la nomina di un delegato da parte del Presidente così come precedentemente sperimentato;
SOTTOLINEATO che occorre avviare una riflessione sulla figura e sul ruolo e la caratterizzazione del coordinatore che affianchi e collabori con il Presidente e, quando necessario, sostituirsi nella direzione dei lavori dell'organismo;
OSSERVATO che è importante riunire al più presto l'Osservatorio ai fini della spendita di fondi per il piano di formazione i cui progetti già approvati attendono il decollo, così come appare improcrastinabile l'assegnazione dei fondi per garantire la copertura assicurativa dei volontari impegnati in attività a rischio;
STIGMATIZZATO il fatto che in occasione della Prima conferenza regionale del volontariato sardo, che ha visto la presenza di un migliaio di volontari in rappresentanza di circa ottocento associazioni isolane, la partecipazione del sottosegretario al Ministero del lavoro e Welfare e di autorevoli rappresentanti delle principali organizzazioni di volontariato, non vi fosse alcun esponente politico a rappresentare la Giunta regionale,
esprime
grave preoccupazione per la mancanza di sensibilità da parte della Giunta regionale nei confronti del volontariato sardo, perché senza la ripresa e il rilancio di una politica che sostenga l'attività a favore delle organizzazioni di volontariato si rischia di vanificare i grandi risultati raggiunti in questi anni nel settore e di far ricadere le associazioni nell'approssimazione di uno spontaneismo senza programmazione e regole,
invita
- il Presidente della Regione, ove impossibilitato per gravità degli impegni istituzionali, a convocare in tempi rapidi e utili l'Osservatorio perché il volontariato sardo avverte l'esigenza di una guida, di risposte avanzate e tempestive, di nuove professionalità, di aggiornamento, di programmi, di leggi, di provvedimenti amministrativi, di nuovi rapporti con gli enti locali e, in via prioritaria e immediata, perché la convocazione di tale organismo consentirebbe la spendita di fondi per il piano di Formazione i cui progetti già approvati attendono il decollo;
- il Presidente della Regione a nominare un suo delegato alla presidenza dell'Osservatorio regionale del volontariato, al fine di superare l'annosa difficoltà dello stesso Presidente a convocare e a partecipare alle riunioni di tale organismo,
impegna la Giunta regionale
- a riferire in Consiglio regionale sulla strategia di politica sociale promossa dalla Giunta fino a oggi, sia sul versante delle comunità che sul versante delle istituzioni e, in particolare, sulle misure e sui provvedimenti che intende adottare per valorizzare l'azione del volontariato nell'Isola;
- a promuovere tutte le iniziative volte a:
a) convocare l'Assemblea regionale del volontariato;
b) far funzionare l'Osservatorio regionale del volontariato;
c) attuare il Piano triennale di formazione dei volontari;
d) verificare la sussistenza dei requisiti necessari per l'iscrizione nel registro generale del volontariato;
e) abbattere i costi delle assicurazioni obbligatorie dei volontari;
f) abbattere il peso di numerose imposte locali (tra le quali l'ICI e l'IRAP);
- a promuovere tutte le più opportune direttive per una migliore utilizzazione delle risorse finanziarie, tecniche e professionali finalizzate alla valorizzazione del terzo settore nel complesso delle sue articolazioni in Sardegna.
Cagliari, 26 settembre 2002
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