CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 84

MOZIONE FADDA - SPISSU - DORE - BALIA - COGODI - SANNA Giacomo, sulla alienazione del patrimonio immobiliare da parte dello Stato.


IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTO il decreto legge n. 351 del 25 settembre 2001 convertito in Legge n. 410 del 23 novembre 2001;

CONSIDERATO che il decreto su citato demanda all'Agenzia del demanio, al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, l'individuazione dei singoli beni distinguendo tra beni demaniali e beni facenti parte del patrimonio indisponibile  e disponibile;

CONSIDERATO che a tale individuazione consegue l'alienazione  del patrimonio allo scopo di risanare i conti pubblici dello Stato;

CONSIDERATO inoltre che la stampa locale in data 5 settembre u.s. ha dato notizia che alcuni prestigiosi edifici erano già compresi tra gli immobili da cedere e per i quali è prevista la vendita all'asta;

CONSIDERATO che la norma che consente di procedere all'alienazione del patrimonio dello Stato é in pieno contrasto con quanto  previsto dall'art. 14 dello Statuto sardo e considerato che sussistono tutti i presupposti perché tale disposizione  si configuri come incostituzionale;

CONSIDERATO che  è incomprensibile che non si sia dato seguito all'Intesa Stato Regione, siglata il 21 aprile 1999, e che prevede alla lettera d) Demanio  dell'art. 7 : "Definire, in ordine ai beni demaniali e patrimoniali, le modalità con le quali garantire l'attuazione dell'art. 14 dello Statuto che sancisce che la Regione succede nei beni e nei diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliari e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo".

CONSIDERATO inoltre che, a seguito dell'entrata in vigore del decreto legge su menzionato, la Regione sarda non ha attivato alcuna procedura volta sia a far valere quanto siglato nell'Intesa Stato Regione, sia a far provvedere per una pronuncia di incostituzionalità della norma;

CONSIDERATA la gravissima situazione in cui versa la finanza regionale appesantita da un indebitamento che oramai supera i 6 miliardi di euro, pari a 12.000 miliardi di vecchie lire;

CONSIDERATO il fabbisogno finanziario della nostra Regione per realizzare quelle opere infrastrutturali necessarie a risolvere i grandi problemi endemici dei nostri territori: approvvigionamento idrico, viabilità, energia ecc. e considerato inoltre che il patrimonio immobiliare proveniente dallo Stato potrebbe altresì soddisfare l'esigenza dei nostri enti locali carenti di immobili;

CONSIDERATO che gran parte del patrimonio dello Stato in Sardegna proviene dagli espropri effettuati, nella maggior parte dei casi con compensi irrisori, ai danni dei cittadini sardi;

CONSIDERATO il silenzio dei nostri Amministratori regionali che certifica la sudditanza dell'attuale governo regionale a quello nazionale;

PRESO ATTO delle recenti dichiarazioni dell'Assessore regionale agli enti locali il quale, di fronte ad una tale decisione palesemente lesiva dell'autonomia e degli interessi della regione sarda, passivamente afferma " sono certo che il Ministro ci verrà incontro, consentendoci di dare attuazione all'articolo 14 dello Statuto";

RITENUTO che a tutela degli interessi della regione è indispensabile procedere, anche per quei beni per i quali da parte di alcuni settori dello Stato quali le Forze Armate si sia assicurata la non vendibilità , ad una definizione coerente con quanto disposto dall'articolo 14 dello Statuto sardo;

CONSIDERATO che il Presidente della Regione non ha dato alcuna risposta all'istanza presentata dai Capigruppo della minoranza, in data 5 settembre 2002, sul problema dell'alienazione del patrimonio immobiliare statale ricadente in Sardegna,

impegna la Giunta regionale

- a opporre  resistenza, nelle opportune sedi giurisdizionali, al decreto legge n. 351  del 25 settembre 2001 convertito in Legge n. 410 del 2001 affinché lo stesso sia dichiarato incostituzionale e privo di alcun effetto per ciò che riguarda il patrimonio immobiliare in Sardegna;

- a dare immediatamente attuazione, con provvedimenti urgenti, all'Intesa Stato-Regione al fine di ottenere il definitivo trasferimento dei beni dallo Stato alla Regione secondo il disposto dell'art. 14 dello Statuto Sardo.

Cagliari, 17 settembre 2002


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