CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 81

MOZIONE SANNA Giacomo - MANCA, sulla realizzazione dell"ammasso" dei bovini in Sardegna


IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che a seguito delle implicazioni derivanti dall'epidemia della "blue tongue", sono tuttora in atto in Sardegna le disposizioni che non consentono la movimentazione degli animali sensibili alla malattia, dai territori soggetti a restrizione verso territori indenni da infezione;

CONSTATATO che al 29 luglio 2002 sono 294 i Comuni sardi nei quali non è consentito lo spostamento degli animali, in quanto rientrano in zone con infezione in atto, 90 Comuni della Provincia di Sassari, 87 Comuni della Provincia di Nuoro, 70 Comuni della Provincia di Oristano, 47 Comuni della Provincia di Cagliari;

EVIDENZIATO che al 29 luglio 2002, soltanto 24 Comuni Sardi sono usciti dalla zona di protezione, 23 Comuni della Provincia di Cagliari, 1 Comune della Provincia di Nuoro e nessun Comune della Provincia di Sassari e della Provincia di Oristano;

RILEVATO che nei due anni in cui sono in essere le disposizioni per il blocco della movimentazione del bestiame, circa 70 mila capi bovini sardi sono interessati dalle misure restrittive adottate, con gravi implicazioni economiche per le oltre 10 mila aziende zootecniche della Sardegna alle quali è vietata l'esportazione dei capi vivi;

RILEVATO, altresì, che l'intero comparto zootecnico isolano denuncia una crisi di straordinaria portata, penalizzato dai danni derivanti dalla mancata produzione, da quelli causati dall'impossibilità di vendere i capi in eccesso e da quelli accertati per l'impossibilità di trasferire nei centri d'ingrasso del continente i capi bovini;

DENUNCIATO il perdurare della emergenza idrica e la prolungata stagione siccitosa in Sardegna che ha compromesso le riserve vegetative, causando una straordinaria penuria di pascolo;

RISCONTRATO che gli allevatori sardi, a causa del blocco della movimentazione del bestiame e per la carenza di pascolo, sostengono sempre maggiori costi per l'acquisto di foraggio e mangimi e più in generale per il mantenimento dei capi;

RISCONTRATO, altresì, che il diffondersi delle recenti epidemie ha prodotto vere e proprie situazioni di allarme fra i consumatori, testimoniato da un oggettivo calo nei consumi delle carni rosse anche nel mercato sardo;

EVIDENZIATO che la presenza negli allevamenti di numerosi capi bovini invenduti produce un ulteriore calo del prezzo, tanto che si registrano episodi diffusi e frequenti di vere e proprie azioni di sciacallaggio, con l'acquisizione di capi bovini ad un quinto del prezzo reale di mercato;

CONSTATATO che il 28 giugno 2002 il Ministro dell'interno, delegato per il coordinamento della Protezione Civile, con l'ordinanza n.3224, ha disposto misure urgenti per fronteggiare la situazione di crisi del settore zootecnico della Regione Sicilia, prevedendo, fra le altre cose, anche l'ammasso del bestiame ed i relativi indennizzi per gli allevatori;

RIMARCATA l'inderogabilità di interventi straordinari ed urgenti per fronteggiare la crisi del comparto zootecnico sardo,

impegna la Giunta regionale

- ad intraprendere le opportune iniziative politiche, finalizzate a richiedere e ad ottenere dal Governo italiano, provvedimenti urgenti ed adeguati a consentire in Sardegna l'abbattimento ed il conseguente ammasso o distruzione degli animali che risultino improduttivi nello specifico contesto zootecnico, prevedendo un indennizzo da corrispondere agli aventi diritto;

- a definire criteri, termini e modalità per la realizzazione dell'abbattimento e dell'ammasso, destinando risorse proprie, qualora il Governo Italiano non provveda tempestivamente,.

Cagliari, 5 agosto 2002


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