CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 76

MOZIONE VARGIU - CASSANO - FANTOLA - PISANO, sulle nuove esigenze di qualità e di congruità nella garanzia del diritto alla salute dei cittadini sardi.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO delle nuove responsabilità in materia di sanità che vengono progressivamente devolute alle Regioni;

RIBADITA la propria volontà di garantire i principi di universalità e di equità di accesso alle prestazioni che rappresentano il cardine del nostro sistema sanitario e consentono il rispetto dell'art. 32 della Costituzione che garantisce il diritto alla salute del cittadino;

SOTTOLINEATO come tale criterio di universalità e di equità non viene certo garantito dalla mera enunciazione del principio, ma passa attraverso la realizzazione di adeguati strumenti di supporto, di controllo e di verifica della qualità e della congruità della spesa che consentano alle Regioni di utilizzare al meglio le proprie risorse, rendendo direttamente conto al cittadino dei meccanismi delle scelte e degli eventuali sacrifici economici supplementari necessari a migliorare il livello qualitativo dell'assistenza sanitaria;

PRESO ATTO come tali nuove responsabilità stiano ponendo in tutte le Regioni italiane la necessità di una profonda revisione degli strumenti di programmazione, di gestione e di controllo;

PRESO ATTO come gli indirizzi di politica sanitaria nazionale degli ultimi tre anni abbiano comportato significativi incrementi della spesa sanitaria, che causano comunque sofferenza ai bilanci delle Regioni, chiamate oggi ad interrogarsi sulla possibilità di garantire servizi congrui e di qualità al cittadino, senza dover ricorrere all'introduzione di nuove tasse che consentano di finanziare la spesa;

ACCERTATA la sofferenza economica strutturale delle Aziende Sanitarie Sarde (che oscilla per l'anno 2001 intorno ai 500 mld di lire) che non può che preoccupare tutte le forze politiche del Consiglio regionale e l'intera collettività sarda, rendendo necessaria una serena riflessione congiunta, che superi ogni divisione preconcetta di schieramento, finalizzata alla formulazione di linee guida condivise che possano essere di riferimento alla Giunta regionale per tutti gli interventi di razionalizzazione e di risanamento che si riterrà opportuno di porre in essere. 

impegna la Giunta regionale

- a dotarsi di tutti gli strumenti tecnici necessari ad affrontare adeguatamente i nuovi scenari della sanità italiana ed europea;

- a porre in essere le condizioni perché possa essere finalmente riscritto un Piano Sanitario Regionale (che manca dal 1983-85) che non sia mera elencazione di problemi irrisolti, ma contenga tutte le linee di indirizzo necessarie a conseguire l'obiettivo della qualità della salute, attraverso tutti i necessari mutamenti strutturali della Sanità sarda;

- ad operare un'attività di sensibilizzazione ed educazione rivolta al mondo della sanità e a tutti i cittadini, finalizzata ad un maggior coinvolgimento nelle fasi di formazione delle scelte politiche e alla maggior conoscenza possibile della ratio che ispira tali scelte;

- a difendere in sede di Conferenza Stato-Regioni le peculiarità del sistema sanitario sardo che rende assai difficili gli scambi tra regioni contermini e la stessa mobilità intraregionale che rappresentano invece uno dei cardini delle garanzie al cittadino nella riforma federale in campo sanitario;

- a verificare la possibilità di inserire la tematica della complessiva modernizzazione delle strutture del sistema sanitario regionale all'interno del prossimo Piano di Rinascita della Sardegna, per dare ai cittadini sardi (penalizzati nei loro spostamenti per la salute dall'handicap dell'insularità) la possibilità di avere un sistema assistenziale competitivo ed efficiente;

- a riferire in merito in Aula entro il 30 settembre 2002, rappresentando al Consiglio tutti gli interventi che si intende complessivamente porre in essere per raggiungere gli obiettivi enunciati.

Cagliari, 25 giugno 2002


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