CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 68

MOZIONE BALIA - SPISSU - FADDA - SANNA GIACOMO - COGODI - DORE - BIANCU - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI - GRANELLA - IBBA - MANCA - MASIA - PACIFICO - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SELIS, sulla regolamentazione dell'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- da alcuni anni  la sensibilità degli operatori sanitari e dell'opinione pubblica, nel campo della lotta alla "sofferenza" ed al "dolore", è notevolmente aumentata tant'è che con la Legge 8 febbraio 2001, n. 12,  è stata approvata la normativa sull'uso degli oppiodi;

- il Ministero della sanità ha fatto propria l'iniziativa proposta dal comitato Gigi Ghirotti perché il 26 maggio si celebri in tutta Italia la "giornata nazionale del sollievo" volta ad incentivare la sensibilità dei cittadini nei confronti del "problema del dolore";

- nella Gazzetta Ufficiale del 29 giugno 2001 sono state pubblicate le linee guida del Ministero della salute per un "ospedale senza dolore";

- da anni l'O.M.S. ha promosso la campagna internazionale "verso ospedali senza dolore" alla quale ha aderito anche l'Italia avviando una sperimentazione in 20 ospedali (nessuno dei quali purtroppo in Sardegna), svolgendo un'indagine su 4000 pazienti e applicando adeguate cure anti-dolore;

- sulla base delle linee guida ministeriali il progetto "ospedale senza dolore" dovrà essere applicato in tutte le  strutture sanitarie nazionali;

VISTA  la mozione n. 0116 approvata dal Consiglio regionale della Lombardia nella seduta del 30 aprile 2002, concernente la regolamentazione dell'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati, nel testo che qui si ripropone:

"Considerato che

- nel nostro ordinamento è già previsto l'utilizzo di diverse droghe per uso medico, tra cui merita
particolare menzione quello della morfina;

- il Senato ha approvato in via definitiva il 24.1.2001 il decreto legge n. 49378 contenente le
"norme per agevolare l'impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore";

- in Canada, Gran Bretagna, Germania, Israele, Olanda, Stati Uniti e Australia sono state condotte
ricerche sull'utilizzo medico dei derivati della canapa indiana;

- nel 1999 l'International Narcotic Board delle Nazioni Unite ha incoraggiato le ricerche sull'uso
terapeutico della cannabis;

- il governo canadese nel 1999 ha adottato un piano quinquennale per la produzione di canapa
indiana per uso medico;

- nel 1999 il Ministro tedesco della Sanità si è espresso a favore dell'utilizzo terapeutico dei derivati della canapa indiana;

- il governo israeliano nel 1999 ha adottato le linee guida per l'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati;

- in Gran Bretagna nell'autunno del 1998 la Commissione "Scienza e Tecnologia" della Camera dei Lords, basandosi sulle conclusioni di numerosi studi scientifici, si è schierata a favore della
introduzione per scopi terapeutici della canapa indiana e dei suoi derivati;

- il 5 novembre del 1998 gli elettori americani di Alaska,  Arizona, Colorado, Nevada, Oregon e
Washington, consultati con un referendum su questo tema, hanno approvato l'uso terapeutico della marijuana per i malati di tumore e di AIDS;

- la commissione federale statunitense dell'Istituto di medicina della National Academy of Sciences di Washington nel 1999 ha chiesto l'introduzione in campo medico del principio attivo della canapa indiana (THC);

- nel 1999 un comitato della British Medical Association si è espresso a favore dell'utilizzo
terapeutico dei derivati della canapa indiana;

ritenuto che

la scelta di approvare l'utilizzo terapeutico della canapa indiana non rientra nel confronto tra
l'approccio proibizionista e quello antiproibizionista sulle droghe;

considerato che

gli effetti collaterali più comuni e fastidiosi dei chemioterapici nella terapia neoplastica risultano
essere il profondo senso di nausea e il vomito;

i farmaci utilizzati nella cura dell'AIDS presentano frequentemente tra gli effetti collaterali un forte senso di nausea, che determina un aumentato rischio di inedia per i malati;

la canapa indiana e i suoi derivati presentano un'importante effetto antiemetico;

l'American Cancer Society ha finanziato negli ultimi mesi ricerche per determinare se un cerotto al THC (il principio attivo dei cannabinoidi) possa essere usato come metodo alternativo e più
efficace, per offrire i benefìci effetti dei cannabinoidi ai pazienti che soffrono di nausea, vomito e altri effetti collaterali provocati dalla chemioterapia;

riviste scientifiche internazionali riferiscono che il 44% dei medici avrebbe consigliato ai propri
pazienti di utilizzare i derivati della canapa indiana e pertanto, per procurarseli illegalmente, ai
malati sarebbero state, e sono, inflitte inutilmente ulteriori pene e ansie;

gli effetti collaterali della canapa indiana e dei suoi derivati risultano essere poco rilevanti nel
periodo immediatamente successivo all'assunzione e scarsamente dimostrati nel lungo periodo,
nonostante siano stati cercati da numerosi studi condotti dalle autorità federali statunitensi;

non è stata rilevata tolleranza farmacologia - ovvero per ottenere effetti analoghi nel tempo non è necessario incrementare la dose del farmaco - né presenza di sintomi d'astinenza, se non in casi aneddotici;

la commissione composta da dieci accademici esperti in sostanze psicoattive, incaricata dal
Ministero della Sanità francese e presieduta da Bernard Pierre Roques, nel 1999 ha riconosciuto che la canapa indiana è meno dannosa per la salute umana di tabacco e alcool;

considerato inoltre che

diverse e autorevoli riviste scientifiche internazionali riportano studi sull'efficacia della canapa
indiana e dei suoi derivati nel ridurre la pressione intraoculare nella terapia del glaucoma e che sono in atto diverse sperimentazioni scientifiche per valutare l'efficacia terapeutica per i cannabinodi nella terapia della sclerosi multipla;

sono in corso diverse ricerche per stabilire l'efficacia e la possibile utilizzazione dei cannabinoidi nella terapia dell'asma bronchiale;

l'alta densità di recettori cannabinoidi CB1 all'interno dei gangli basali suggerisce un potenziale
ruolo degli endocannabinoidi nel controllo del movimento volontario e nei disturbi del movimento correlati con i gangli basali, quali il morbo di Parkinson e che l'aumento dei livelli dei cannabinoidi nel globus pallidus si associa con una riduzione dei movimenti in un modello sperimentale di Parkinson realizzato su cavie;

studi clinici riportati da autorevoli riviste scientifiche riferiscono dei benefìci dell'uso dei derivati
della canapa indiana per pazienti affetti dalla sindrome di Gilles de la Tourette;

ricerche, condotte su modelli sperimentali con animali, hanno dimostrato che i cannabinoidi hanno efficacia terapeutica su cellule tumorali cerebrali;

durante il XIII Congresso della Societa' Italiana per lo Studio dell'Arteriosclerosi, tenutosi dal 3 al 5 dicembre '99 all'Università degli Studi di Milano, è emersa l'ipotesi di un possibile utilizzo di derivati della canapa indiana per contribuire alla prevenzione dell'arteriosclerosi;

considerato infine che

riviste scientifiche internazionali riferiscono casi clinici di epilessia ed emicrania che hanno beneficiato dell'utilizzo dei derivati della canapa indiana, che secondo studi sperimentali potrebbero inoltre rappresentare un'utile alternativa agli .oppiacei nel trattamento dei dolori cronici;

Paul M. Hyman, portavoce della American Cancer Society di New York, nel corso del 2000 ha
dichiarato: "Battersi contro questo uso medico della marijuana vuoi dire combattere la stessa ricerca scientifica";

chiede al Governo e al Parlamento

di regolamentare l'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati;"

impegna il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Regione

a comunicare il contenuto della presente mozione al Governo e al Parlamento nazionale.

Cagliari, 30 maggio 2002


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