CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 63

MOZIONE SANNA Gian Valerio - SANNA Alberto - BIANCU - SPISSU - FADDA - DORE - BALIA - CALLEDDA - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI - FALCONI - GIAGU - GRANELLA - IBBA - LAI - MARROCU - MASIA - MORITTU - ORRU' - PACIFICO - PINNA - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Emanuele - SANNA Salvatore - SCANO - SECCI - SELIS, sullo stato di grave crisi dei servizi postali e sui tagli agli organici dell'Ente Poste S.p.A. della Sardegna.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che a partire dal 1994 l'Amministrazione delle Poste e telecomunicazioni ha avviato la fase di trasformazione in Poste Italiane il cui azionista unico è ancora oggi il Ministero del tesoro;

CONSIDERATO che, a fronte del difficile percorso di trasformazione, segnato da paventati licenziamenti e dai dichiarati 9000 esuberi in campo nazionale, i lavoratori e le forze sindacali hanno sempre assunto un atteggiamento costruttivo e responsabile;

DATO ATTO che, a tutt'oggi, non è dato conoscere con quali criteri e secondo quali indirizzi l'azienda intenda procedere alla razionalizzazione del personale e che, nonostante tale condizione di evidente dipendenza dei lavoratori, si è registrato, dal '94 ad oggi, un innalzamento della produttività di oltre il 35 per cento, una radicale diminuzione dei fenomeni di assenteismo e una chiara inversione di tendenza nel rapporto costi - ricavi;

CONSIDERATO , altresì che, nonostante il conseguimento dichiarato del pareggio di bilancio, l'Ente Poste sta per attuare nell'ambito della rete regionale un taglio di 263 unità delle quali 100 riguardano le sedi di Cagliari e Sassari rispettivamente, 23 di Oristano e 46 a Nuoro;

RICHIAMATA la vicenda che ha di recente interessato la chiusura del CUAS di Cagliari e dei Telegrafi, senza che si rispettassero gli impegni assunti in sede di intesa Stato - Regione;

RISCONTRATO , altresì che, a seguito di disposizione interna emanata il 5 febbraio scorso, immediatamente esecutiva, si è disposto il trasferimento delle lavorazione del CPO di Oristano al CMP di Cagliari, cancellando di fatto un'ulteriore unità operativa oltre ad analogo provvedimento in itinere per le stesse strutture di Sassari e Nuoro che metteranno a rischio ulteriori 40 posti di lavoro;

RILEVATO che la conseguenza diretta di una indiscriminata azione di chiusura degli sportelli e di razionalizzazione del personale ricade sui diritti fondamentali dei cittadini sardi, specie quelli dei territori interni, che si vedono privare dei servizi elementari e fondamentali di cittadinanza e uguaglianza;

CONSIDERATO:

- che, pur all'interno delle rispettive prerogative, le Istituzioni pubbliche e la Regione sarda in particolare, sono chiamate a svolgere una forte azione per la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela degli interessi dei propri cittadini;

- il fatto che alla maggior parte dei dipendenti dell'Ente è richiesto, in via ordinaria, di prestare un numero sempre maggiore di ore di straordinario e che per far fronte alle esigenze di servizio vengono sacrificati i fondamentali diritti alle ferie e al riposo;

- che la carenza di personale, nonostante gli straordinari e la produttività già richiamati, non garantisce un livello efficiente dei servizi postali ai cittadini, costretti in modo generalizzato a lunghe file che contribuiscono a screditare l'Ente e ad allontanare gli utenti dai servizi offerti;

PRESO ATTO che, nonostante gli incontri intervenuti fra organizzazioni sindacali e Giunta regionale, non si intravedono iniziative idonee e mirate per la tutela dei lavoratori sardi dell'Ente Poste e la garanzia di mantenimento di servizi pubblici indispensabili,  

impegna la Giunta regionale

1) ad attivare urgentemente un tavolo negoziale fra Regione, Ente Poste e organizzazioni sindacali di categoria, per verificare e concertare le strategie aziendali dell'Ente Poste in un quadro di tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori e di garanzia dei servizi elementari ai cittadini sardi;

2) a valutare ogni eventuale e necessaria iniziativa presso il Governo nazionale, per salvaguardare gli interessi della Regione sarda rispetto alle logiche privatistiche e allo stesso piano industriale posto in essere dalle Poste Italiane S.p.A.;

3) a considerare l'opportunità che l'attivazione e l'organizzazione di nuovi servizi e di ulteriori funzioni possa altresì costituire politica idonea al mantenimento e al miglioramento dei servizi in territori che, altrimenti già deboli, vedrebbero ulteriormente compromesso il già precario livello della qualità della vita;

4) a voler notificare ai vertici nazionali dell'Ente Poste S.p.A. e del Ministero del tesoro gli esiti e le conclusioni del dibattito del Consiglio regionale in ordine al tema in oggetto.

Cagliari, 15 marzo 2002