CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 55
MOZIONE FADDA - CUGINI - DORE - BALIA - COGODI, sulla insostenibile condizione in cui versa la scuola in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il rilancio del sistema scolastico deve rappresentare la vera precondizione di ogni politica e di ogni strategia di sviluppo e ribadito che Stato, Regioni, enti locali e società civile, hanno l'obbligo di favorire e sviluppare tutti quei processi utili a progettare, realizzare, verificare permanentemente lo stato di salute e di crescita delle nostre scuole, università e centri di formazione;
CONSIDERATO che i dati forniti dalle Amministrazioni provinciali e comunali per ciò che attiene la condizione delle strutture scolastiche e la dispersione scolastica ci autorizzano a considerare la scuola in Sardegna una vera emergenza che va affrontata col massimo impegno per evitare che si trasformi in un autentico dramma capace di condizionare negativamente le possibilità di sviluppo della Regione;
CONSIDERATA la delicata situazione in cui si trovano, loro malgrado, gli Amministratori locali i quali sono, oltre che politicamente, anche penalmente e civilmente responsabili dell'utilizzo delle strutture scolastiche, il più delle volte carenti delle elementari norme di sicurezza previste dalla legislazione vigente;
PREMESSO che il Consiglio regionale, anche a seguito delle sollecitazioni delle opposizioni, ha già dibattuto e legiferato, in occasione dell'approvazione della finanziaria 2001, gli interventi necessari a garantire il pieno esercizio del diritto allo studio, individuando le risorse necessarie per un piano straordinario indirizzato principalmente su alcuni obiettivi, quali il miglioramento delle strutture scolastiche, il potenziamento e il miglioramento dei servizi di accesso, la riduzione e il contrasto del fenomeno della dispersione scolastica, l'innovazione della tecnologia;
PREMESSO che l'intervento regionale si configurava nell'ambito di un'intesa e concorso fra Regione, enti locali e Stato;
VISTE le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione, on. Pili, che non contengono alcun riferimento alle problematiche della scuola e dell'istruzione scolastica, e preso atto che, coerentemente a questa gravissima disattenzione, la Giunta regionale nella manovra finanziaria per il 2002, trasmessa al Consiglio, cancella il programma straordinario di edilizia scolastica stralciando 200 miliardi di lire;
PRESO ATTO che la Giunta regionale, violando gli accordi presi in Consiglio Regionale e le determinazioni conseguenti contenuti nella finanziaria 2001, trasforma lo stanziamento triennale di 400 miliardi di lire in un finanziamento ordinario ed annuale di soli 50 miliardi di lire l'anno;
PRESO ATTO che tutto ciò rappresenta un fatto di enorme gravità, sia per le implicazioni che vedono la maggioranza e la Giunta di centrodestra violare e disattendere sistematicamente le norme di legge, senza neppure introdurre le variazioni dovute, sia per la gravità dei tagli introdotti che incidono pesantemente sullo stato di sicurezza e di agibilità del patrimonio edilizio scolastico della Sardegna oramai a carico delle autonomie locali;
CONSIDERATO che a questi inammissibili e sconsiderati comportamenti segue la posizione espressa dal Ministro della pubblica istruzione, on. Moratti, alla delegazione sarda, costituita da Amministratori provinciali e comunali di diversi e numerosi centri dell'Isola e convocata a Roma in data 22 gennaio u.s. per portare all'attenzione del Ministro l'incresciosa condizione delle strutture scolastiche in Sardegna, secondo la quale per la Sardegna non esisterebbero risorse disponibili;
PRESO ATTO che, ancora una volta, la Giunta regionale dimostra sudditanza e incapacità al confronto con un Governo che solo un mese fa si è dichiarato "amico" della Sardegna;
CONSIDERATO che nonostante la latitanza, la negligenza e l'indifferenza della Giunta regionale, debbano essere compiuti tutti gli sforzi necessari perché l'istruzione scolastica sia uno dei fondamentali fattori di crescita della nostra società,
impegna la Giunta regionale
a) a ripristinare nella finanziaria 2002 i contenuti e le risorse del piano straordinario per l'edilizia scolastica;
b) ad attivare un immediato incontro e le necessarie intese perché vengano rispettati gli impegni a sostegno del Piano straordinario da parte dello Stato;
c) a riferire urgentemente in Consiglio regionale le ragioni che hanno impedito la spendita dei 50 miliardi di lire previsti nell'annualità 2001;
d) a riferire la posizione della Giunta regionale rispetto alle inaccettabili dichiarazioni del Ministro della pubblica istruzione, on. Moratti.
Cagliari, 23 gennaio 2002