CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 46

MOZIONE SANNA Alberto - DORE - CALLEDDA - MASIA - MORITTU - SELIS - CUGINI - FADDA - BALIA - COGODI - BIANCU - DEIANA - DEMURU - DETTORI - FALCONI - GIAGU - GRANELLA - IBBA - LAI - MARROCU - ORRU' - ORTU - PACIFICO - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Emanuele - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SCANO - SECCI - SPISSU - VASSALLO, sulla gravissima situazione di collasso del trasporto merci sulle rotte marittime delle Ferrovie dello Stato che collegano Golfo Aranci con Civitavecchia, sui gravi disagi venutisi a creare nei collegamenti da Cagliari a Porto Torres e Olbia con i nuovi orari ferroviari, sulla necessità di procedere alla nomina del nuovo Assessore dei trasporti e sulla necessità di dotare la Sardegna di un sistema ferroviario moderno, adeguato alle esigenze del trasporto merci e passeggeri interno ed esterno.


IL CONSIGLIO REGIONALE  

RICHIAMATI:

PREMESSO che il Piano d'impresa proposto dalle Ferrovie ed approvato dal Governo nel luglio 2000, nell'ambito di una politica generale tendente alla riduzione dei costi ed al risanamento delle Ferrovie dello Stato, prevede sulla rotta Golfo Aranci-Civitavecchia il mantenimento del solo trasporto merci su carro attraverso la nave "Garibaldi", con la riserva della nave mista "Logudoro" e entro il 2001 la totale dismissione del trasporto passeggeri con auto al seguito e del gommato pesante;

PRESO ATTO che il mancato adeguamento della flotta marittima delle Ferrovie, a fronte dell'ingresso nel mercato di armatori privati che dispongono di navi moderne e competitive e del contemporaneo sforzo messo in atto dalla Tirrenia per adeguare la propria flotta, hanno di fatto messo fuori mercato le Ferrovie nei segmenti del trasporto passeggeri e del gommato pesante;

CONSIDERATO che la scelta fatta da F.S. S.p.A. nel suddetto Piano d'impresa di assicurare nei collegamenti da e per la Sardegna il solo trasporto merci su carro è in palese contraddizione con il mancato potenziamento della rispettiva flotta che si concretizza con la disponibilità di una nave tutto merci (Garibaldi) e di una nave mista (Logudoro), vecchie e inadeguate per capacità di trasporto e per tecnologia;

CONSIDERATO, inoltre, che le FF.SS. in Sardegna scoraggiano in tutti i modi il trasporto delle merci su rotaia non assicurando alle imprese i carri necessari e spingendole di fatto verso il trasporto su gomma, con gravi danni per l'economia e per l'ambiente;

VISTA la gravissima situazione di collasso del trasporto merci su ferro venutasi a creare sulla Golfo Aranci-Civitavecchia a seguito delle scelte inaccettabili di F.S. S.p.A. che stanno arrecando danni gravissimi all'economia della Sardegna e che non garantiscono la continuità territoriale prevista dalle normative vigenti, sia comunitarie che nazionali;

CONSIDERATA, inoltre, la necessità di richiamare il Governo ad un'azione più incisiva ed efficace finalizzata ad assicurare alla Sardegna il diritto alla mobilità sia nel trasporto merci che in quello passeggeri, anche in considerazione del carattere totalmente pubblico del capitale azionario di F.S. S.p.A. e delle risorse ulteriori che lo Stato mette a disposizione delle Ferrovie per assicurare la continuità territoriale nel comparto delle merci;

VISTO il Piano Generale dei Trasporti che della dorsale ferroviaria sarda ricomprende solo il tratto Cagliari-Porto Torres con l'esclusione del tratto Chilivani-Olbia;

ACCERTATO che la Sardegna rientra pienamente negli obiettivi strategici del Piano generale dei trasporti;

CONSIDERATO che l'azione della Giunta regionale della Sardegna non può limitarsi alla vacua lamentazione;

RITENUTO necessario affermare un rapporto di autentica sussidiarietà fra la Regione Sardegna e lo Stato attraverso l'assunzione da parte della Giunta regionale delle proprie responsabilità, in particolare attraverso:

1) il recepimento del Decreto legislativo n. 422 del 1997 in materia di trasporto pubblico locale che attribuisce alle regioni competenze, poteri e risorse per l'adeguamento di tutto il sistema del trasporto pubblico locale;

2) l'approvazione da parte della Regione Sardegna del Piano regionale trasporti passeggeri e del Piano regionale trasporti merci;

TENUTO CONTO che, in assenza degli atti legislativi e programmatori suddetti, la Regione sarda non dispone degli strumenti necessari per rapportarsi con il Governo e le Ferrovie e che ciò costituisce l'ostacolo principale alla soluzione dei problemi;

RITENUTO, inoltre, necessario fare il punto sulle cause della mancata attuazione dell'Accordo di Programma-Quadro sulle Ferrovie contenuto nell'Intesa Stato-Regione dell'aprile 1999, che prevede investimenti per circa 600 miliardi nel sessennio 1999-2004, finalizzati all'ammodernamento complessivo del sistema ferroviario sardo, settore-chiave per lo sviluppo del sistema trasportistico interno ed esterno della Sardegna;

CONSIDERATO che l'Intesa Stato-Regione-Ferrovie prevede importanti interventi finalizzati all'ammodernamento e alla velocizzazione del trasporto ferroviario, in particolare:

a) le rettifiche di tracciato nelle tratte Oristano - Porto Torres e Chilivani - Olbia;

b) interventi tecnologici sulla rete;

c) la dotazione di materiale rotabile moderno;

d) interventi finalizzati all'integrazione del ferro con gli altri mezzi di trasporto nel settore passeggeri e merci;

e) il raddoppio della tratta Decimomannu - San Gavino (già finanziata) fino ad Oristano (da finanziare);

f) lo studio di fattibilità sul trasporto merci in Sardegna;

 

RITENUTO indispensabile ed urgente rilanciare l'Intesa sia per realizzare le opere già finanziate che per definire un progetto organico di ammodernamento complessivo del sistema ferroviario sardo;

VISTI i programmi e le decisioni che le Ferrovie stanno mettendo in atto tesi a declassare la rete isolana a ferrovia di livello regionale, premessa per il successivo totale disimpegno di F.S. S.p.A. in Sardegna;

CONSIDERATO che con il nuovo orario dei treni in vigore fino al 22 gennaio 2002,  i vertici delle Ferrovie hanno disposto che i treni diretti da Cagliari a Porto Torres  e Olbia, che dovrebbero  garantire la continuità territoriale con il Continente, terminano la loro corsa alla stazione di Macomer,  con conseguente trasbordo dei passeggeri da un treno all'altro, con conseguenti disagi e l'allungamento dei tempi di percorrenza di circa 30 minuti che si aggiungono ai tempi lunghissimi già  noti;

RITENUTO che questa decisione divide di fatto la Sardegna in due per quanto riguarda il trasporto ferroviario passeggeri contribuendo a dequalificarlo ulteriormente;

TENUTO CONTO che l'ammodernamento delle ferrovie sarde è la condizione per qualificarne l'offerta e aumentare la domanda, attualmente quasi completamente concentrata sulla gomma, nonostante i maggiori costi economici, i problemi relativi all'ambiente e alla sicurezza dei cittadini, la inadeguatezza del sistema viario sardo;

RITENUTA, inoltre, inaccettabile la determinazione della Direzione nazionale delle Ferrovie di privare la Sardegna dei centri decisionali relativi alla gestione delle reti (Palermo), dei servizi passeggeri (Milano) e merci (Bologna),  che rende ancora più marginali e subalterni i servizi ferroviari sardi;

CONSIDERATA la necessità di definire rapidamente con il Governo e le F.S. S.p.A. l'annosa questione delle Ferrovie in concessione, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, e dal comma 2, articolo 145, della Legge 23 dicembre 2000 (Finanziaria 2001);

ACCERTATO che l'articolo 145, comma 83, della legge finanziaria 2001 dello Stato, al fine di contenere le tariffe, estende al trasporto delle merci prodotte in Sardegna le disposizioni sulla continuità territoriale di cui all'articolo 36 della Legge 17 maggio 1999, n. 144, mettendo a disposizione 20 miliardi per il 1999 e 30 a decorrere dall'anno 2000 con la compartecipazione della Regione Sardegna non inferiore al 50 per cento della contribuzione statale;

VISTO il POR 2000-2006 della Regione Sardegna che, pur finalizzato al superamento degli ostacoli strutturali che ne impediscono lo sviluppo, non ha previsto alcuna misura, né risorse per il potenziamento del sistema ferroviario sardo;

CONSIDERATA profondamente inadeguata e dannosa la politica e l'azione complessiva della Giunta regionale della Sardegna in materia di trasporti in generale e di trasporto ferroviario in particolare,

CONSIDERATO, infine, che la maggioranza di Centrodestra non ha ancora provveduto alla surroga dell'assessore Manunza, dimissionario dal marzo 2001, lasciando senza governo un settore strategico per l'economia e per la vita della comunità regionale;

impegna il Presidente della Giunta Regionale

a proporre rapidamente al Consiglio la nomina del nuovo assessore regionale dei Trasporti;

impegna la Giunta regionale

1) a chiedere alle Ferrovie dello Stato che i treni diretti che collegano Cagliari con Porto Torres e Olbia non si interrompano a Macomer come previsto dai nuovi orari in vigore dal 10 giugno 2001;

2) a sviluppare una forte iniziativa nei confronti del Governo e delle Ferrovie dello Stato tesa al potenziamento del trasporto merci  da e per la Sardegna;

3) a recepire il Decreto legislativo n. 422/'97 che attribuisce alle Regioni competenze, poteri e risorse in materia di trasporto pubblico locale;

4) a dotare la Regione Sardegna del Piano regionale del Trasporto passeggeri e del Piano regionale del Trasporto merci;

5) a definire un progetto complessivo di ammodernamento del sistema ferroviario sardo come condizione perché la Sardegna partecipi attivamente alla programmazione degli interventi del Piano Generale dei Trasporti in fase di approvazione da parte del Governo;

6) a svolgere un ruolo attivo per l'attuazione di quanto previsto dall'Accordo di Programma Quadro sulle ferrovie definito nell'aprile del 1999 nell'ambito dell'Intesa Stato- Regione-Ferrovie;

7) a rilanciare l'Accordo di Programma Quadro dell'aprile 1999 ampliandolo a tutti quegli interventi necessari all'ammodernamento del sistema ferroviario sardo con particolare riferimento all'adeguamento e al potenziamento della rete ferroviaria che collega Oristano con il Centro-Nord della Sardegna (Porto Torres e Olbia) e al raddoppio della tratta Cagliari-Oristano;

8) a svolgere un'azione forte perché il Governo, anche in qualità di maggiore azionista di F.S. S.p.A. si impegni a:

a) riportare a Cagliari il governo della rete e dei servizi ferroviari che operano in Sardegna;

b) far sì che F.S. S.p.A. rispetti gli impegni assunti in sede di Intesa Stato-Regione-Ferrovie dando corso alla realizzazione delle opere nei tempi previsti;

c) invertire sostanzialmente la politica di F.S. S.p.A. in Sardegna facendo sì che, attraverso un serio programma di investimenti, si muova nella direzione dell'ampliamento della domanda attraverso una politica di ammodernamento della rete e di riqualificazione dei servizi ferroviari;

d) risolvere l'annosa questione delle Ferrovie concesse attraverso il loro risanamento finanziario a carico del Governo come condizione preliminare alla successiva gestione da parte della Regione sarda;

9) ad avviare le procedure previste dall'articolo 145, comma 83, della Legge 23 dicembre 2000, n. 388, che estende al trasporto delle merci prodotte in Sardegna le disposizioni sulla continuità territoriale aerea previste dalla Legge n. 144 del 1999, articolo 36, e prevedere nel bilancio della Regione la quota di compartecipazione regionale pari al 50 per cento del contributo statale previsto dalla Legge n. 388 del 2000;

10) a prevedere una quota di risorse di compartecipazione regionale per la definizione di un nuovo Accordo di Programma Quadro con lo Stato e le Ferrovie che preveda il completo ammodernamento del sistema ferroviario sardo.

Cagliari, 18 luglio 2001