CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 44

MOZIONE COGODI - ORTU - VASSALLO, sulla modifica dello Statuto Speciale della Sardegna.


IL CONSIGLIO REGIONALE  

PRESO ATTO della incapacità della Giunta e della maggioranza politica che governa la Regione di avanzare una qualsiasi proposta di serio aggiornamento e potenziamento dello Statuto di Autonomia, così come varato nel 1948 e così come modificato con Leggi del Parlamento nazionale, in assenza della Regione;

RITENUTO che le modifiche da proporre, da rivendicare e da trattare debbano essere di natura sostanziale, in armonia con il diritto costituzionale ed il diritto naturale della Comunità Sarda di avere garantiti gli strumenti di reale autogoverno del proprio sviluppo e di libera esplicazione della propria cultura e della sua specifica identità di popolo, nel contesto della più alta forma di unitarietà della Repubblica Italiana e di attiva partecipazione ai processi di sviluppo equo e solidale in ambito europeo ed internazionale;

RITENUTO, altresì, che i contenuti del nuovo Statuto di Autonomia debbano essere definiti in funzione dei valori essenziali: a) di riscatto dalle prevaricazioni storiche che hanno comportato il sottosviluppo e la subordinazione dell'Isola ai potentati economici locali, nazionali ed internazionali; b) di emancipazione sociale e di partecipazione attiva alla vita pubblica dei ceti popolari;

delibera

a) di elaborare un proposta organica di nuovo Statuto di Autonomia e di valorizzazione della Specialità impostato al perseguimento dei seguenti, prioritari, obiettivi:

1) potenziamento e piena garanzia giuridica di permanente efficacia dell'art. 13 del vigente Statuto (progetto di "Rinascita", assicurato dal concorso necessario dello Stato e dell'Unione Europea per il riequilibrio economico e sociale dell'Isola con le Regioni più progredite dell'Italia e dell'Europa e tale, comunque, da garantire una opportunità di occupazione produttiva ad ognuno dei cittadini sardi);

2) rinnovamento degli Istituti di democrazia autonomistica e di garanzia della partecipazione popolare al processo di sviluppo economico, sociale e culturale dell'Isola (pluralismo della rappresentanza politica nelle Istituzioni; "Statuto dei diritti di cittadinanza" con garanzia assoluta di risposta ai diritti fondamentali di ogni cittadino; sistema formativo e informativo tale da garantire la partecipazione reale dei cittadini in tutti i campi di esplicazione del governo della cosa pubblica (Istituzioni locali e settoriali, economia, bilanci, difesa dell'ambiente, uso delle risorse naturali ecc.);

3) promozione e sostegno di un progetto di sviluppo di qualità sociale ed ambientale, tale da interessare tutti gli aspetti dello svolgimento della vita pubblica nell'isola; da coinvolgere positivamente tutti i Sardi (residenti ed emigrati); da poter svolgere nel contesto di autonome relazioni di cooperazione internazionale nell'orizzonte dei Programmi di Sviluppo Umano di Livello Locale, così come delineati dalla iniziativa dell'Organizzazione delle Nazioni Unite;

b) di istituire perciò una Commissione di lavoro, di carattere istruttorio, del Consiglio Regionale, composta dai rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, perché entro 60 giorni elabori una o più proposte da esaminare in una sessione straordinaria del Consiglio Regionale da tenere entro il prossimo mese di ottobre.

Cagliari, 3 luglio 2001