CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 36
MOZIONE SANNA Emanuele - CALLEDDA - CUGINI - DEMURU - DETTORI Ivana - FALCONI - LAI - MARROCU - MORITTU - ORRU'- PACIFICO - PINNA - PIRISI - PUSCEDDU - SANNA Alberto - SANNA Salvatore - SCANO - SPISSU sul nuovo disciplinare d'uso del Poligono militare di Teulada e sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle attività nelle basi militari presenti in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che in data 1° dicembre 2000 il Presidente della Giunta regionale ha sottoscritto col Generale Comandante della Regione Militare della Sardegna un nuovo disciplinare d'uso relativo al Poligono di Capo Teulada;
VERIFICATO che l'importante documento è stato firmato dal massimo rappresentante della nostra Regione Autonoma senza tenere conto sia di pressanti e motivate esigenze del Comune di Teulada sia di puntuali proposte avanzate dai rappresentanti del Consiglio Regionale nel Comitato Misto Paritetico per le Servitù Militari (Co.Mi.Pa);
RICORDATO che per le esigenze addestrative delle Forze Armate la Sardegna subisce pesanti limitazioni nell'uso del suo territorio e che il solo Comune di Teulada ha ben 7.200 Ha totalmente inibiti agli usi produttivi;
SOTTOLINEATO che nell'ambito di un positivo processo di trasformazione delle forze armate e in particolare di adeguamento alle esigenze di sicurezza e di pace della nostra comunità nazionale in stretto raccordo con gli altri Paesi della Comunità Europea e dell'alleanza tra le grandi democrazie occidentali si sono determinati processi particolarmente positivi anche nel rapporto tra organizzazioni militari e società civile;
SOTTOLINEATO che a seguito del radicale mutamento dello scenario internazionale intervenuto nell'ultimo decennio la nostra Regione autonoma, senza mettere in discussione le superiori esigenze di sicurezza dello Stato, ha ripetutamente avanzato al Governo e al Parlamento nazionale la richiesta di un graduale alleggerimento delle servitù militari e una programmata revisione, concordata con gli enti locali interessati, dei vincoli e dei gravami che impediscono la utilizzazione produttiva e civile di grandi aree terrestri e marine della nostra Isola;
RICORDATO che, per quanto riguarda in particolare il poligono addestrativi di Teulada, l'Amministrazione comunale e il Co.Mi.Pa. (attraverso la sua componente civile) hanno elaborato un quadro di proposte molto ragionevoli e rispettose del dettato della Legge n. 898 del 1976 e della Legge n. 104 del 1990 tese ad una utilizzazione produttiva, ancorché parziale e stagionale, delle aree demaniali;
RICORDATO altresì che, nel corso di un proficuo lavoro preparatorio tra Comune, Co.Mi.Pa. e i funzionari della Presidenza della Giunta regionale, fu definita fin dal 1998 una bozza di accordo, sulla quale si manifestò anche la disponibilità delle autorità militari, che prevedeva una utilizzazione concordata e controllata delle cosiddette "sabbie bianche", di aree pascolative e di aree marittime prospicienti il poligono per la pesca costiera che costituiscono risorse vitali per i piccoli operatori locali;
DENUNCIATO il fatto che, nonostante le motivate sollecitazioni della comunità teuladina, di qualificate organizzazioni scientifiche e ambientaliste e degli organi di informazione, le Autorità militari regionali e nazionali continuano ad opporre un immotivato rifiuto alla istituzione di un Osservatorio ambientale permanente e neutrale per monitorare le conseguenze delle attività militari sulla salute degli addetti e delle comunità nonché le ricadute sull'equilibrio naturale del territorio con i suoi preziosi ecosistemi e le sue peculiari valenze ambientali e culturali;
DENUNCIATO , inoltre, il fatto inammissibile che i responsabili militari hanno recentemente realizzato una nuova abusiva e deturpante recinzione del Poligono senza le prescritte autorizzazioni (Comune, Co.Mi.Pa., Soprintendenza ai beni paesaggistici e archeologici);
STIGMATIZZATO il fatto che il Presidente della Regione con la firma del recente disciplinare ha di fatto avvallato le richieste originarie e più restrittive dei vertici militari e ha sostanzialmente vanificato la concertazione istituzionale e sociale positivamente avviata con gli enti locali e in sede di Co.Mi.Pa.;
RILEVATO , con la massima preoccupazione, anche alla luce delle recenti e sconvolgenti novità emerse nell'uso di armi e materiali estremamente pericolosi per la salute dei militari e delle popolazioni sia nelle attività addestrative che in quelle belliche (comprese le cosiddette missioni umanitarie!), che i vertici della Difesa, senza alcun preliminare confronto nelle sedi istituzionali, hanno progettato la realizzazione di una nuova e "sofisticata" struttura all'interno di una vasta area attrezzata per la simulazione del combattimento nei centri abitati (progetto CTC pubblicato nella rivista "Panorama Difesa" n. 176 del maggio 2000 (pagg. 52-57)) di cui s'ignora qualsiasi possibile conseguenza, che si aggiungerebbe all'attuale densità delle operazioni addestrative, e che potrebbe comportare ulteriori e non calcolabili conseguenze sulla salubrità dell'ambiente di vita e di lavoro e sulla sicurezza delle popolazioni locali,
impegna il Presidente della Giunta regionale
a) a promuovere immediatamente una decisa iniziativa politica coinvolgendo il Co.Mi.Pa., l'Amministrazione comunale di Teulada e le forze sociali territoriali, tesa a ridefinire gli accordi col Comando Militare per disciplinare in maniera più corretta l'uso del Poligono secondo i principi della concertazione istituzionale e della completa armonizzazione e integrazione delle intangibili esigenze della difesa e di quelle assolutamente motivate e legittime della comunità civile e di un suo moderno sviluppo;
b) a garantire, comunque, che nel nuovo accordo siano rispettati i seguenti irrinunciabili punti:
1) utilizzazione controllata e compatibile delle aree pascolative da parte delle aziende agro-pastorali locali;
2) revisione del vincolo della perenne interdizione alla navigazione e alla pesca negli specchi di acqua prospicienti il poligono per la marineria locale;
3) utilizzo delle sabbie bianche e delle altre risorse naturali in forme compatibili con le esigenze di sviluppo economico e civile delle comunità locali;
4) reale integrazione tra comunità militare e comunità civile attraverso una concreta sinergia tra le attività e la organizzazione della Base e le esigenze delle popolazioni locali sul terreno economico, dei servizi e delle infrastrutture, nonché sul piano culturale e istituzionale;
5) pieno e permanente rispetto delle prerogative e della sovranità del Comune per quanto riguarda il governo e la utilizzazione del suo territorio comprese le modificazioni e gli interventi che interessano il Poligono militare che occupa da 40 anni 1/3 del territorio teuladino;
c) a intraprendere una serrata trattativa col Ministero della Difesa e col Comando Militare della Sardegna per la istituzione di un Osservatorio ambientale ed epidemiologico affidato alle più qualificate competenze tecnico-scientifiche per il monitoraggio sistematico nell'area di Teulada e da estendere anche a tutte le altre basi militari della Sardegna (Perdasdefogu, Capo Frasca, La Maddalena, etc..) con l'obiettivo di accertare tempestivamente e di prevenire le possibili conseguenze negative, di ordine sanitario e ambientali, derivanti dalle attività militari;
d) a promuovere, non in maniera generica e velleitaria, ma attraverso la rigorosa utilizzazione dei poteri e degli strumenti istituzionali della nostra Regione Autonoma, un'accurata indagine su tutte le attività militari che si svolgono in particolare nel Poligono di Teulada e in tutte le altre basi ubicate nel territorio della nostra Isola tesa, in particolare, ad accertare se sono stati utilizzati materiali o armi che provocano danni gravi alla salute umana;
e) a disporre un'accurata indagine sanitaria attraverso le ASL sui giovani sardi che hanno prestato il servizio di leva nelle basi isolane o hanno partecipato a missioni militari o umanitarie in altri Paesi europei, e in particolare nei Balcani, per l'accertamento di eventuali conseguenze derivanti dal contatto con uranio impoverito o altre sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene;
f) a valutare, d'intesa con le più qualificate istituzioni scientifiche e sanitarie, l'opportunità di uno screening sanitario e di un'indagine epidemiologica randomizzata anche nelle popolazioni più direttamente a contatto con le attività delle principali basi militari della Sardegna.
Cagliari, 16 gennaio 2001