CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAMozione n. 28
MOZIONE Sanna Emanuele - Selis - Dore - Cogodi - Ibba - Sanna Giacomo - Pinna - Fadda - Cugini - Balia - Dettori Bruno - Pusceddu - Marrocu - Biancu - Calledda - Deiana - Demuru - Dettori Ivana - Falconi - Giagu - Lai - Manca - Masia - Morittu - Orrù - Ortu - Pacifico - Pirisi - Sanna Alberto - Sanna Gian Valerio - Sanna Salvatore - Scano - Spissu - Vassallo sul progressivo degrado del compendio Molentargius-Saline-Poetto e sulla mancata istituzione del Parco regionale naturalistico.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che l'area umida Molentargius-Saline-Poetto, che ricade nei Comuni di Cagliari e di Quartu S. Elena e confina con i Comuni di Selargius e Quartucciu, per le sue peculiari caratteristiche ambientali e naturalistiche risulta sottoposta a una ricca e rigorosa normativa di tutela;
RICORDATO che il pregiato ecosistema del Molentargius è protetto sia da importanti leggi regionali e nazionali sia da convenzioni e direttive internazionali e in particolare da:
a) la Convenzione di Ramsar, firmata in Iran il 2 febbraio 1971 e ratificata con decreto del Presidente della Repubblica italiana il 13 marzo 1976 e che, con DM del 17 giugno 1977, ha incluso lo stagno di Molentargius come zona umida di interesse internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici;
b) il decreto dell'Assessore regionale alla P.I. e Beni Culturali del 12 gennaio 1979 che, con specifico Piano territoriale del Molentargius e di Monte Urpinu, ha individuato l'area in questione quale zona C1-conservativo naturale e sistema dove è vietata l'edificazione;
c) il vincolo paesistico ai sensi della legge n. 431 del 1985;
d) il vincolo di conservazione integrale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera b) della L.R. 23 del 1993;
e) la direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, resa esecutiva con DPR n. 357 del 1997;
f) la legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, istitutiva del Parco Naturale Regionale "Molentargius-Saline";
SOTTOLINEATO inoltre che il compendio è interessato da un Piano globale di risanamento finanziato con 120 miliardi dalla legge statale n. 67 dell'11 marzo 1988 e specificato in un Protocollo d'Intesa Stato-Regione (Melis-Ruffolo) dell'11 febbraio 1989;
CONSIDERATO che il verbale di consegna dei lavori di bonifica, di ripristino e di riabilitazione ambientale affidati, dopo una lunga e tortuosa procedura, nella forma dell'appalto-concorso, dal Ministero dell'Ambiente a un Consorzio di imprese denominato Ramsar-Molentargius, fu sottoscritto in data 29.04.1996 e prevedeva il completamento delle opere entro l'8 agosto 1997;
DENUNCIATO che nell'esecuzione dei lavori da parte delle imprese appaltatrici sono subito emerse anomalie, lentezze e contrasti molto forti col committente sfociati prima nelle dimissioni dell'Ingegnere capo e del Presidente della Commissione di collaudo (giugno 1997) e poi nel totale blocco del cantiere che ha dato luogo ad un paralizzante contenzioso tra Consorzio Ramsar e Ministero dell'Ambiente;
STIGMATIZZATO il fatto che nonostante le pressanti sollecitazioni di associazioni culturali e ambientaliste, delle istituzioni locali e regionali e dei parlamentari sardi, i ministri dell'ambiente che si sono succeduti negli anni non sono riusciti a sbloccare il contenzioso sui lavori di bonifica e che solo recentemente il ministro Bordon ha annunciato la soluzione del problema, anche se i tempi di ripresa dell'attività di risanamento si stanno di nuovo allungando pare a causa di preoccupanti intoppi burocratici;
RILEVATO che durante la scorsa estate le vasche presalanti del Molentargius hanno rischiato il totale prosciugamento e l'asfissia biologica dell'ecosistema, con il suo incommensurabile patrimonio di avifauna pregiata e a rischio di estinzione, e che la causa principale di quella emergenza è da ricercare nell'irresponsabile comportamento dei Monopoli di Stato e delle imprese che stanno eseguendo, per conto del Comune di Cagliari, i lavori di risanamento nel canale di Terramaini che, come si è potuto chiaramente documentare, hanno ostruito il canale immissario di acqua marina nello stagno;
CONSTATATO che, nonostante la deliberazione della Giunta regionale del 16 marzo 1999 (n. 16/26) con cui sono state attivate le procedure per l'acquisizione al patrimonio della nostra Regione Autonoma delle Saline del Poetto, il compendio continua ad essere gestito con criteri molto discutibili dai Monopoli di Stato la cui amministrazione assiste inerte al blocco delle attività estrattive, in atto ormai da 15 anni, e al conseguente allarmante degrado del delicato sistema idraulico e produttivo;
ACCERTATO che anche i lavori di salvaguardia del litorale del Poetto, finanziati per complessivi 30 miliardi con fondi comunitari e della Protezione civile, sono entrati in una fase di pericolosa stagnazione a seguito dell'insediamento della nuova Giunta provinciale che, mentre frappone discutibili varianti al progetto a suo tempo approvato nella apposita Conferenza dei Servizi, rischia di perdere le cospicue risorse disponibili e reperite nel 1988 su iniziativa della precedente amministrazione provinciale e col pieno consenso dei Comuni di Cagliari e Quartu S. Elena e della Regione sarda;
SOTTOLINEATO infine con particolare preoccupazione che tutti gli adempimenti previsti dalla legge regionale n. 5/1999, istitutiva del Parco Regionale Naturale, sono stati gravemente disattesi per inaccettabili inadempienze di alcuni Enti locali (in particolare del Comune di Cagliari) e della stessa Giunta regionale;
RIBADITO che la suddetta legge prescrive:
a) all'articolo 3: che la gestione del Parco è affidata a un Consorzio costituito dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu S. Elena, Quartucciu e Selargius;
b) all'articolo 4: che il suddetto Consorzio si costituisce attraverso convenzione e uno specifico statuto approvati dai Consigli degli Enti interessati e che, qualora entro 3 mesi dall'entrata in vigore della legge istitutiva gli Enti interessati non abbiano raggiunto le necessarie intese, l'Assessore regionale della Difesa dell'Ambiente invia agli Enti una proposta di convenzione e di statuto;
impegna la Giunta Regionale
1) a promuovere una pressante iniziativa politica e istituzionale verso il Governo nazionale tesa al rapido conseguimento dei seguenti irrinunciabili obiettivi:
a) immediato trasferimento al patrimonio e alle competenze della nostra Regione Autonoma di tutto il compendio Molentargius-Saline, risolvendo contestualmente l'annoso contenzioso tra il Ministero delle Finanze e i Comuni di Cagliari e Quartu S. Elena;
b) immediata ripresa e conclusione in tempi certi dei lavori di recupero e di riqualificazione della zona umida;
2) a intraprendere un ruolo attivo e autorevole per la istituzione del Parco naturale regionale "Molentargius-Saline" esercitando, sia pure con evidente ritardo, i poteri sostitutivi previsti dalla legge regionale n. 5 del 26 febbraio 1999 in particolare per quanto attiene alla proposta di convenzione e di statuto tuttora non predisposti né approvati dagli Enti interessati;
3) a rivendicare anche attraverso una specifica Intesa istituzionale col Governo, per la fase di transizione, per il Presidente della Regione il ruolo di massima e unica Autorità di coordinamento e vigilanza per tutti gli interventi di risanamento e di tutela e nei confronti di tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel compendio, al fine di salvaguardare un sito naturalistico di assoluto rilievo internazionale che attraverso una moderna e dinamica politica di valorizzazione e di corretta fruizione può diventare una fondamentale risorsa per lo sviluppo economico e civile dell'area metropolitana di Cagliari.
Cagliari 2 novembre 2000