CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 11

MOZIONE SANNA Giacomo - USAI - COSSA - BALIA - FLORIS Emilio - FOIS - FADDA - CONTU - CUGINI - DORE sul fallimento della storica azienda della siderurgia sarda SALIS S.p.A. e della STEL S.p.A..


IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che il 7 gennaio 2000 è stata depositata la sentenza del tribunale fallimentare di Sassari che ha dichiarato fallite la SALIS S.p.A. e la STEL S.p.A., nonostante il 17 dicembre 1999 la banca CIS avesse ritirato l'istanza di fallimento precedentemente inoltrata e l'azienda avesse già assunto la decisione di procedere alla cessazione dell'attività attraverso la procedura di liquidazione spontanea; 

CONSTATATO che la cessazione dell'attività delle due aziende, uniche realtà sarde del settore siderurgico, ha destato grande attenzione da parte dell'opinione pubblica, sia per quanto attiene ai modi e ai tempi che hanno caratterizzato la decisione del tribunale fallimentare di Sassari, e soprattutto per quanto riguarda le conseguenze di carattere economico ed occupazionale derivanti da tale discutibile decisione. Basti considerare che le due aziende contano circa 100 dipendenti diretti e l'indotto sviluppato dalle attività del gruppo SALIS è superiore ai dieci miliardi l'anno e consente l'occupazione di circa 400 addetti, operanti in comparti vitali per l'economia dell'isola, ad iniziare da quelli dell'edilizia e dei trasporti; 

CONSTATATO, ALTRESÌ, che le due aziende in oggetto hanno correttamente adempiuto agli obblighi fiscali, contributivi e previdenziali ed agli impegni assunti con lavoratori e fornitori; 

VERIFICATO che le due aziende potrebbero immediatamente riprendere l'attività produttiva, in quanto strumenti, macchinari ed attrezzature, grazie allo scrupolo ed alla professionalità dei lavoratori e degli imprenditori, sono in perfetta efficienza, ed ogni giorno di mancata attività rischia di compromettere irreversibilmente il futuro dell'azienda e con essa i livelli occupativi fino ad oggi garantiti in un territorio caratterizzato da una forte crisi; 

SOTTOLINEATO che il gruppo SALIS ha fatto pervenire ai curatori fallimentari delle due aziende una proposta che, nelle more della soluzione definitiva dei problemi aziendali, attraverso il piano di ristrutturazione industriale in corso di definizione prevede, al fine di garantire la salvaguardia dell'occupazione ed il know - how aziendale, la costituzione di un'apposita società per ottenere l'affitto sia della SALIS S.p.A. che della STEL S.p.A.; 

RIMARCATO che tale volontà è stata manifestata dagli imprenditori nel corso degli incontri all'uopo organizzati con i sindacati, le associazioni di categoria, gli istituti di credito ed i competenti Assessori regionali; 

RICORDATO che le due aziende hanno usufruito di finanziamenti pubblici erogati principalmente dalla Regione Autonoma della Sardegna, attraverso il ricorso alle preposte leggi di settore; 

RIMARCATO che tali sforzi dell'amministrazione regionale, senza una immediata ripresa dell'attività produttiva, rischierebbero di rimanere senza seguito, soprattutto per quanto attiene ai benefici sull'occupazione; basti considerare che nel comparto della siderurgia la creazione degli stessi posti di lavoro che la SALIS S.p.A. e la STEL S.p.A. sono in grado di garantire, comporterebbe investimenti per circa duecento miliardi, 

impegna la Giunta regionale

1) ad attivare nell'immediato tutte le necessarie iniziative per dar seguito alla proposta del gruppo SALIS, che consentendo una rapida ripresa dell'attività produttiva della SALIS S.p.A. e della STEL S.p.A. permetta il raggiungimento delle finalità indicate nella proposta avanzata;

2) ad intraprendere ogni opportuna iniziativa per garantire una fattiva collaborazione fra imprenditori, associazioni di categoria, sindacati, enti territoriali, istituti di credito e Regione sarda per far sì che la ripresa delle attività delle due aziende sia immediatamente realizzabile e con essa vengano salvaguardati i livelli occupazionali ed il patrimonio di esperienza e professionalità, che al momento rischiano di svanire nel nulla a causa dell'inerzia e dei tempi burocratici previsti dalle procedure per l'ottenimento in affitto delle due aziende dichiarate fallite lo scorso 7 gennaio 2000;  

3) a scongiurare il pericolo che si assista ad un ulteriore indebolimento del tessuto produttivo isolano, attraverso la definitiva cessazione dell'attività delle due aziende in oggetto o attraverso l'acquisizione delle stesse da parte di altri gruppi industriali del settore operanti al di fuori dell'Isola.

Cagliari, 10 febbraio 2000