CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 750/A

INTERROGAZIONE LICANDRO, con richiesta di risposta scritta, sul costo del denaro in Sardegna e in particolare nella provincia di Oristano.


I sottoscritti,

premesso che è opinione ormai diffusa nel mondo imprenditoriale sardo che il costo del denaro in Sardegna, e più in particolare nella provincia di Oristano, sia più alto rispetto ad altre province e regioni italiane; a confermare questa tesi sono stati alcuni studi effettuati da UnionCamere con l'ausilio dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne presentati a giugno 2003 e basati su dati della Banca d'Italia: il differenziale tassi di interesse in Sardegna e in Italia sembra stia decrescendo rispetto agli ultimi anni, ma esiste ancora un certo divario di entità non trascurabile;

evidenziato che da un confronto sui tassi applicati dalle banche nelle diverse regioni per finanziamenti per cassa a breve termine, su dati Banca d'Italia (giugno 2003) si evince che il tasso medio italiano è pari a 5,84 per cento mentre il tasso medio sardo è del 7,14 per cento; ancora, per quanto riguarda il tasso per finanziamenti a medio lungo termine, il dato medio riferito all'Italia è pari al 4,38 per cento mentre quello relativo all'Italia insulare è del 5,05 per cento (il maggiore rispetto al resto dell'Italia);

considerato che nel corso del 2002, secondo i dati forniti da Banca d'Italia, i tassi per prestiti a breve termine erogati in Sardegna da banche localizzate nel territorio sardo sono diminuiti di quasi un punto percentuale raggiungendo "soltanto" un divario Sardegna-Italia pari a un punto e mezzo percentuale circa, ma tale "miglioramento" non ha riguardato le famiglie o le imprese industriali;

accertato che:

- sulla base dei dati sopra riportati l'Istituto Guglielmo Tagliacarne ha stimato i tassi di interesse per finanziamenti per cassa a breve termine, suddivisi per provincia e da tale analisi risulta ancora più evidente lo svantaggio competitivo degli imprenditori sardi rispetto ai colleghi d'oltremare ed in particolare lo svantaggio riguarda la provincia di Oristano con un tasso di interesse fra i più elevati, pari all'8,21 per cento;

- in particolare, questo tasso, confrontato con la media Italia del 5,84 per cento evidenzia un differenziale pari a 2,37 punti percentuali; Oristano quindi si attesta al tredicesimo posto per costo del denaro elevato, su 103 province; la 103.sima provincia con il tasso più basso è Milano, le cui banche applicano un tasso di interesse pari al 4,77 per cento;

- la provincia di Nuoro si attesta al 14.mo posto con un tasso dell'8,12 per cento; Sassari si attesta al 36.simo posto nella classifica mentre Cagliari al 69.mo posto con il 6.48 per cento; tutte le province sarde hanno migliorato la propria posizione nella classifica generale rispetto all'anno precedente; Oristano, Nuoro e Sassari migliorano la loro posizione di 7 posti mentre Cagliari di ben 33 posti;

ribadito che il rapporto banca-impresa sta cambiando, si osserva che tale cambiamento riguarda zone ad alta densità imprenditoriale, con elevato livello di dinamicità e con un reddito pro-capite più alto di quello della Sardegna; un costo del denaro cosi elevato, in Sardegna e soprattutto nella provincia di Oristano, crea soltanto delle difficoltà aggiuntive a quelle già esistenti in queste zone depresse; la situazione attuale invece frena l'imprenditoria, crea un vortice finanziario dal quale l'imprenditore non riesce più a liberarsi; maggiori oneri finanziari si traducono in minori utili quindi in bassa capitalizzazione e ancora in maggior rischio; un circuito che non ha fine; non esiste una vera personalizzazione del servizio bancario e non si spende del tempo per trovare la soluzione o il servizio migliore per l'imprenditore; in aggiunta a tutto questo, la banca asseconda la preferenza degli imprenditori per i finanziamenti a breve termine, contribuendo in tal modo a creare dei danni nella struttura finanziaria (seppur sorretta da garanzie personali dell'imprenditore);

tutto ciò premesso e considerato chiede di  interrogare il Presidente della Regione per sapere se sia a conoscenza della predetta situazione e quali provvedimenti intenda assumere di fronte al sistema bancario presente in Sardegna con lo scopo che agli imprenditori sardi siano praticati tassi simili a quelli praticati nel resto d'Italia.

Cagliari, 9 febbraio 2004