CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 741/A

INTERROGAZIONE VASSALLO, con richiesta di risposta scritta, sulle dichiarazioni di Endesa Italia in ordine realizzazione del nuovo elettrodotto tra la Sardegna ed il continente, sull'annunciata fermata degli impianti della Syndial (ex Enichem) di Porto Torres e sul rischio di gravi conseguenze per l'apparato produttivo chimico della Sardegna.


Il sottoscritto,

considerate inammissibili le dichiarazioni rese recentemente dall'amministratore delegato di Endesa Italia, per il quale la futura esistenza della centrale elettrica di Fiume Santo sarebbe condizionata al collegamento della stessa con il nuovo elettrodotto che collegherà la Sardegna al continente;

preso atto che questa campagna pro-Endesa è posta in termini ricattatori, in un momento particolarmente delicato, quando i problemi provocati dall'esplosione della Panam sono ancora tutti da risolvere;

premesso che tali allarmistiche affermazioni smentirebbero tutti i "buoni" propositi sbandierati da Endesa all'atto della acquisizione del grande complesso energetico dall'ENEL;

ritenendo che tale annunzio costituisca già un tentativo di violazione degli impegni sottoscritti all'atto dell'acquisizione della centrale e delle garanzie a suo tempo fornite per la conduzione del complesso energetico;

ritenuto che in questo contesto vi siano più soggetti che, anziché impegnarsi concretamente nella risoluzione dei problemi, con il loro scomposto agitarsi rischiano di avallare gli annunciati processi di ridimensionamento nel settore energetico,

ritenendo altresì non condivisibile che il tema energetico in Sardegna sia affrontato nell'ambito di logiche esclusivamente localistiche, legate ad esigenze sia pur importanti di una singola società, e non nell'ambito di una valutazione complessiva sui costi e sui benefici complessivamente derivanti al sistema economico isolano;

verificato infine come tale situazione critica per l'intero apparato industriale nel nord Sardegna venga utilizzata in maniera strumentale da altre importanti società, in primo luogo dalla Syndial che, sull'onda dell'emergenza, anziché attivare un programma straordinario di manutenzione, consolidamento e adeguamento dell'intero apparato impiantistico, pone in atto ulteriori tentativi di razionalizzazione e di espulsione della manodopera, annunciando la messa in libertà dei lavoratori, con gravissime conseguenze in tutto l'indotto collegato al settore chimico;

accertato che la chiusura, anche soltanto provvisoria, dello stabilimento di Porto Torres, se non compensata con altre azioni straordinarie di approvvigionamento, comporterebbe la sospensione delle attività anche nelle altre strutture produttive sarde ad esso collegate nell'ambito della filiera, ad iniziare dallo stabilimento Syndial di Assemini;

ritenuto pertanto che debba essere contrastata qualsiasi ipotesi fondata sul ricatto della messa in libertà di centinaia di lavoratori,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l' Assessore dell'industria per conoscere:

1) se non ritengano opportuno formulare una nota di biasimo per le dichiarazioni rese dall'amministratore delegato di Endesa, ai massimi vertici della società;

2) se, cautelativamente, non ritengano necessario informare, in relazione a tali dichiarazioni, i soggetti preposti al controllo degli accordi sottoscritti all'atto della acquisizione della centrale di Fiume Santo da parte della multinazionale Endesa;

3) se sia stato predisposto uno studio sui costi e sui benefici del nuovo elettrodotto Sardegna - continente e se siano state valutate le ricadute e gli effetti derivanti da un eventuale approdo finale di tale opera presso la centrale di Fiume Santo o altro sito energetico sardo;

4) se non ritengano necessario vincolare la Syndial ad attivare un piano di risanamento complessivo dello stabilimento come elemento propedeutico al rispetto del pur limitato accordo di programma sulla chimica recentemente sottoscritto anche dalla stessa azienda;

5) se non ritengano necessario riferire dettagliatamente sulla complessiva grave situazione dell'intero apparato industriale del nord Sardegna e su quali misure la Giunta intenda porre in essere per fronteggiare tali emergenze. 

Cagliari, 28 gennaio 2004