CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 713/c-5-7

INTERROGAZIONE PINNA - SPISSU - CALLEDDA - IBBA - PACIFICO sulla grave esposizione ad onde elettromagnetiche a cui sono sottoposti gli abitanti delle frazioni Is Loccis, Is Peis, Is Giordis in Comune di San Giovanni Suergiu.


I sottoscritti,

premesso che gli abitanti delle frazioni di Is Loccis, Is Peis e Is Giordis in Comune di San Giovanni Suergiu, sono sottoposti da lungo tempo all'esposizione delle onde elettromagnetiche generate dal transito dell'elettrodotto dell'ENEL da 150.000 V che collega Sant'Antioco con Villaperuccio;

rilevato che l'ENEL Distribuzione S.p.A., pur potendo disporre di vaste aree inutilizzate distanti dal centro abitato, ha realizzato nel Comune di San Giovanni Suergiu, in località Is Loccis, una cabina primaria compatta di trasformazione da 150/15 Kv in vicinanza di case di civile abitazione e di cantieri permanenti di lavoro;

considerato che il Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu, con delibera n. 21 del 16 luglio 2001, ha modificato la precedente determinazione del Commissario Prefettizio "esprimendo parere contrario all'ubicazione della cabina e proponendo che la stessa venga ubicata in altro sito";

rilevato che il Genio Civile di Cagliari, con decreto n. 332/E del 1° marzo 2001 dell'Assessore dei lavori pubblici della Regione autonoma della Sardegna, ha autorizzato la realizzazione dell'opera nonostante l'area destinata all'impianto sia ubicata ad una distanza inferiore a 150 metri dal Rio San Pietro, sottoposto alle disposizioni di tutela di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 - T.U. e alle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali a norma della Legge 8 ottobre 1997, n. 352;

appreso che la realizzazione è avvenuta senza la preventiva e doverosa informazione dei cittadini residenti nelle frazioni di Is Loccis, Is Peis e Is Giordis che, per contrapporsi all'iniziativa dell'ENEL, hanno intrapreso una serie di azioni di protesta riportate anche dai media;

costatato che la protesta dei cittadini si è scatenata anche in considerazione delle richiamate condizioni di esposizione a cui sono sottoposti da lungo tempo a causa dell'attraversamento in tali località dell'elettrodotto da 150.000 V, a cui si fanno risalire le patologie tumorali che hanno drammaticamente colpito diversi componenti di due famiglie che vivono e lavorano permanentemente sotto lo stesso elettrodotto;

rimarcato che la ASL N. 7 di Carbonia ha rilasciato il suo parere favorevole alla realizzazione dell'opera senza effettuare alcun accertamento sulla presunta origine delle richiamate patologie tumorali;

evidenziato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità considera l'inquinamento elettromagnetico (elettrosmog) un'emergenza del mondo contemporaneo e che l'Istituto Superiore della Sanità considera di rilevanza eziologica tali esposizioni, auspicando l'adozione di normative che, sulla base del principio di precauzione, limiti in via cautelare e preventiva l'esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici;

ricordato che la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e delle popolazioni è sancito dall'articolo 32 della Costituzione e che alla Regione Sardegna sono attribuite le competenze specifiche in materia di difesa dell'ambiente e di tutela della salute dei cittadini,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore della difesa dell'ambiente e l'Assessore dell'igiene e sanità per sapere:

1) quali accertamenti sanitari intendano effettuare per verificare la reale esposizione ai campi elettromagnetici degli abitanti delle frazioni di Is Loccis, Is Peis e Is Giordis, anche alla luce dei drammatici casi di patologie tumorali che hanno colpito diversi componenti di due famiglie che vivono e lavorano permanentemente al di sotto del richiamato elettrodotto da 150.000 V; 

2) quali verifiche tecniche sono state preventivamente effettuate per verificare l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini derivante dalla realizzazione e dalla messa in esercizio della cabina primaria compatta di trasformazione da 150.000 a 15.000 V, in considerazione del fatto che diverse abitazioni e attività produttive sono ubicata a poche decine di metri dallo stesso impianto;

3) quali controlli di carattere tecnico-amministrativo intendano effettuare in relazione alla regolarità dell'autorizzazione rilasciata dall'Assessorato dei lavori pubblici in relazione alla localizzazione dell'impianto suddetto, realizzato a ridosso dell'alveo del Rio San Pietro, asta fluviale ricompresa fra i beni ambientali assoggettati a tutela dal decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490;

4) se non ritengano di intervenire nei confronti di ENEL Distribuzione S.p.A. affinché metta in atto le opere più adeguate per la bonifica ambientale dei suoi elettrodotti e per impedire, anche in via cautelativa e precauzionale, la messa in esercizio della richiamata cabina primaria compatta di trasformazione, imponendone lo spostamento in altra più idonea località;

5) se non ritengano di valutare la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti dell'ENEL Distribuzione S.p.A. in relazione agli eventuali danni che i suoi elettrodotti e i suoi impianti avessero causato per la tutela dell'ambiente e per la salute dei cittadini.

Cagliari, 25 novembre 2003