CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 668/A  

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione venutasi a creare alla Sardabauxiti di Olmedo.


Il sottoscritto, premesso che:

a) dopo lunghe trattative il 18 marzo 2003, presso il Consiglio regionale della Sardegna, veniva sottoscritto un verbale d'accordo fra la Sardabauxiti SpA, le organizzazioni sindacali, una delegazione dei lavoratori ed alla presenza degli Assessori regionali dell'industria e del lavoro, col quale l'azienda veniva autorizzata al collocamento in mobilità di 20 unità lavorative a fronte di un piano industriale che garantiva l'immediata ripresa dell'attività estrattiva ed il pagamento degli stipendi arretrati secondo uno scadenzario preciso;

b) nonostante questi accordi precisi il piano industriale non è assolutamente decollato e le maestranze continuano a non ricevere gli stipendi nonché il saldo relativo al 2002, nonostante nel frattempo siano state vendute migliaia di tonnellate di bauxite;

c) non solo, ma da un mese sono stati pignorati e messi all'asta i macchinari e gli impianti dell'azienda ed il cantiere è privo di energia elettrica;

d) il 14 luglio i lavoratori della Sardabauxite hanno proclamato lo sciopero ad oltranza e la contestuale chiusura dei cancelli della miniera,

chiede di interrogare gli Assessori dell'industria e del lavoro per sapere:

1) se siano a conoscenza che, nonostante gli accordi solennemente sottoscritti fra le parti che avrebbero dovuto portare ad un rilancio della attività estrattiva, la situazione presso la miniera di bauxite di Olmeto è divenuta insostenibile, col rischio, in mancanza di un repentino e risolutore intervento - che la miniera venga chiusa, mettendo sul lastrico decine e decine di famiglie, creando così un grave danno economico ed occupazionale per tutto il nord-ovest della Sardegna;

2) quali interventi intendano intraprendere, affinché quanto sottoscritto mesi orsono, e che i lavoratori hanno condiviso pur di salvare la miniera, possa avere piena attuazione, poiché non si vorrebbe che l'accordo che si è firmato sia la solita beffa sulla pelle dei lavoratori;

3) se la volontà di chiusura della miniera non debba essere collegata a voci che circolano sempre più insistentemente (e non è la prima volta!) su iniziative per trasformare le gallerie della miniera in discarica per rifiuti di qualsiasi genere, aggiungendo beffa alla beffa.

Cagliari, 17 luglio 2003