CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 650/A

INTERROGAZIONE CAPELLI - MURGIA - PITTALIS - BALIA - FALCONI - DETTORI - DEMURU - PIRISI - MANCA, con richiesta dì risposta scritta, sul grave stato di crisi economica occupazionale e sociale in cui versa l'intero territorio della provincia di Nuoro e dell'Ogliastra in seguito alla dismissione di alcune filiali di aziende di servizi primari come Poste, Telecom ed Enel.


I sottoscritti,

appreso con preoccupazione la determinazione delle società in oggetto di procedere in tempi rapidi alla riorganizzazione e all'ammodernamento delle loro reti di servizio nel territorio di Nuoro e dell'Ogliastra;

considerato che tale progetto comprende il trasferimento ed il ridimensionamento della forza lavoro impiegata in quei territori, ed in particolare nel caso delle Poste italiane tale atteggiamento determinerebbe anche un sensibile arretramento della filiale di Nuoro dalle posizioni di mercato già raggiunte con "grave pregiudizio delle opportunità di sviluppo del sistema postale della provincia, col rischio di una reale perdita di posti di lavoro (600 posti già soppressi dal 1995 ad oggi di cui 220 nel quadriennio 1998/2002), col conseguente abbattimento dei livelli del servizio, in particolare di quello c.d. servizio universale, da rendere ai cittadini anche nelle comunità di piccole dimensioni;

constatato che:

- tali decisioni sono state adottate senza alcuna concertazione e consultazione delle organizzazioni dei lavoratori;

- le organizzazioni sindacali dei postelegrafonici del territorio di Nuoro e Ogliastra unitamente alle rispettive RSU in occasione dello sciopero nazionale della categoria il giorno 16 maggio u.s. hanno denunciato pubblicamente l'esistenza all'interno delle poste nuoresi di un pesante clima di terrore nei confronti dei direttori degli uffici postali;

- vi sarebbero delle continue e sistematiche violazioni dei diritti contrattuali e di legge, continue azioni punitive mascherate da esigenze tecnico-organizzative, indebite protrazioni dell'orario di lavoro, mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive e straordinarie, negazione delle ferie, questo comportamento creerebbe uno stato punitivo e di violenza psicologica all'interno degli uffici;

ritenuto che tutto ciò provocherebbe un ulteriore gravissimo danno in un territorio come la Sardegna centrale già fortemente provato da una precaria situazione economica che negli ultimi cinque anni ha perso quattromila posti di lavoro solo nel settore industriale delineando in questo modo lo scenario di un territorio terzializzato sempre più statalizzato e con una popolazione invecchiata e in fuga;

ritenuto, altresì, di dover realizzare tempestivamente un piano straordinario di infrastrutturazione del territorio contenuto nella proposta di programma quadro della Sardegna centrale che ha già ottenuto dalla Regione venti milioni di euro ma  attende ancora un finanziamento da parte del Governo;

preso atto che è necessario adottare ogni provvedimento utile a salvaguardia dei posti di lavoro e che bisogna scongiurare qualsiasi atto capace di provocare tensioni sociali non controllabili,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) se sia a conoscenza delle reali decisioni ed atteggiamenti adottati dalle società di cui sopra;

2) qualora sia confermato il piano di riorganizzazione e ammodernamento delle società, quali atti la Giunta regionale intende adottare, e se intenda intervenire autorevolmente e fattivamente presso il Governo e le sedi istituzionali competenti perché tali progetti non penalizzino l'occupazione locale.

Cagliari, 12 giugno 2003