CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 643/A

INTERROGAZIONE RASSU, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione della Misura 4.20 del POR 2000-2006 (infrastrutture rurali).


Il sottoscritto, premesso che:

- il POR 2000-2006 Misura 4.20 riguarda gli incentivi agli enti locali per lo sviluppo ed il miglioramento delle infrastrutture rurali (strade rurali);

- la viabilità rurale rappresenta un importante elemento infrastrutturale per lo sviluppo dell'economia agropastorale;

- con la Misura 4.20 l'Assessorato dell'agricoltura e riforma agropastorale ha erogato agli enti locali contributi per l'ammodernamento e la ristrutturazione della viabilità rurale;

considerato che:

- le linee guida emanate dall'Assessorato dell'agricoltura e riforma agropastorale impongono che i progetti riguardanti le strade rurali vengano elaborati nel rispetto delle Norme CNR UNI n. 78 del 28 luglio 1980 valide per le strade extraurbane di tipo C;

- dette norme impongono la larghezza della carreggiata stradale in mt. 4.00 con 50 cm. di banchina per lato e pendenze massime della livelletta di progetto non superiori al 13%;

- le stesse linee guida impongono che la realizzazione delle opere avvenga entro e non oltre il 30 novembre 2003 e che le stesse siano collaudate entro il 31 dicembre 2003;

- dette norme non tengono in nessun conto la reale situazione della viabilità rurale nelle zone interne caratterizzate da media ed alta collina, con una viabilità rurale esistente adattata all'andamento altimetrico delle zone in cui insistono;

- le norme CNR si riferiscono esclusivamente a strade di nuova costruzione (comma 7, cap. 1) mentre non è obbligatorio adottarle in strade già esistenti, lasciando in questo caso la discrezionalità di applicazione al soggetto realizzatore "ove possibile" (comma 8, cap. 1);

considerato altresì che:

- l'applicazione di detta norma, così come emanata nelle linee guida, di fatto oltre che causare enormi ed inammissibili ritardi nell'esecuzione delle opere, impone dei costi esorbitanti, laddove è possibile rispettarla;

- il rispetto della stessa comprende, laddove è necessario allargare la carreggiata stradale (80% dei casi) e non è possibile accedere alla "cessione bonaria", l'esecuzione degli espropri con i tempi e le modalità ben noti;

- in questi casi, a parte i tempi impossibili, stante la scadenza del 30 gennaio 2003, è necessario demolire e ripristinare le chiudende, rappresentate in dette zone da muretti a secco, la cui realizzazione comporta spese ragguardevoli a discapito dell'estensione delle strade;

- dovendo rispettare i parametri geometrici richiesti, pendenze e quant'altro, si verificherebbe in molti casi un impatto ambientale negativo, 

chiede di interrogare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agropastorale affinché vengano abrogate le linee guida in parola nelle parti in cui rendono, di fatto, quasi impossibile la realizzazione delle opere inerenti le strade rurali, dando alle Amministrazioni comunali la discrezionalità progettuale, così come previsto dalla norma, che consenta loro di realizzare le infrastrutturazioni rurali dei territori ricadenti nei territori di loro competenza.  

Cagliari, 4 giugno 2003