CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 581/c-1

INTERROGAZIONE SELIS - FADDA - BIANCU - DORE - GIAGU - GRANELLA - SANNA Gian Valerio - SECCI, con richiesta di risposta scritta, sulla vertenza del CRAS e sulla relazione degli ispettori della Giunta.


I sottoscritti, premesso che:

- da oltre due anni presso il CRAS (Centro Regionale Agrario Sperimentale) si vive una situazione di profondo disagio ripetutamente manifestata tramite scioperi e manifestazioni alle quali ha aderito praticamente la totalità dei dipendenti;

- della situazione esistente si é già occupata la Commissione agricoltura che, preso atto della grave situazione, con la risoluzione del 12 giugno u.s. ha invitato il Presidente della Regione a prendere opportuni provvedimenti "affinché sia garantita l'esigenza istituzionale di operatività e funzionalità nella guida della sperimentazione in agricoltura" del CRAS;

- il Presidente della Regione ha dato formale incarico al servizio Ispettivo della Regione di condurre un'indagine per fare chiarezza sulla pesante situazione dell'ente e che la relazione relativa a tale ispezione é stata consegnata all'On. Pili in data 4 luglio 2002;

considerato che:

- dalla relazione degli ispettori sono risultate numerose irregolarità imputabili al Consiglio di amministrazione e al suo Presidente;

- secondo gli ispettori il Consiglio di amministrazione ha disatteso l'obbligo di predisporre ed approvare con le procedure e i termini previsti dalla normativa un programma organico dell'attività di sperimentazione per gli anni 2001 e 2002 e ciò si configura come palese violazione dell'articolo 12 della legge regionale n. 20 del 1995 e delle altre norme di organizzazione e funzionamento dell'ente;

- altra norma che risulta violata é quella che prevede "l'invio della delibera di approvazione del programma dell'ente all'Assessorato dell'agricoltura (art. 3 e 4 della L.R. n. 14 del 1995) e che pertanto non solo non esistono programmi organici dell'attività di ricerca per gli anni 2001 e 2002, ma anche i progetti approvati sono da considerare formalmente decaduti per mancata sottoposizione al controllo preventivo";

- altre irregolarità riscontrate riguardano le modalità di verbalizzazione delle sedute del Consiglio di amministrazione e del Comitato tecnico-scientifico; tra le varie irregolarità riscontrate dagli ispettori risulta particolarmente grave il fatto che "nel periodo intercorrente tra la costituzione del Consiglio di amministrazione (22.06.00) e la data del primo verbale (25.05.01), il Consiglio di amministrazione risulta essersi riunito almeno 24 volte senza che si sia proceduto alla redazione del processo verbale delle sedute stesse; gli ispettori fanno notare che "la mancata redazione del verbale rappresenta una gravissima irregolarità...; pertanto le decisioni adottate sono inefficaci e può configurarsi l'ipotesi di omissione di atti d'ufficio"; per quanto riguarda le deliberazioni assunte dal Consiglio di amministrazione gli ispettori segnalano che da una verifica incrociata dei verbali con gli atti deliberativi sono emerse numerose irregolarità ma "sulla base della documentazione agli atti non sono in grado di appurare se trattasi di grave infedeltà del verbale per omissione, ovvero ancor peggio, di falsità degli atti deliberativi adottati in mancanza delle relative decisioni da parte del Consiglio"; affermano inoltre che "alcune delibere appaiono viziate per un duplice ordine di motivi: a) per difetto di competenza in quanto gli impegni di spesa rientrano tra le attività proprie del direttore generale; b) per violazione delle norme di contabilità che prevedono l'assunzione di un impegno di spesa in relazione ad un'obbligazione già assunta"; particolare gravità sembra assumere l'esistenza di due deliberazioni recanti entrambe lo stesso numero 101 ma con oggetti diversi: infatti la prima, avente come oggetto "Nomina del Direttore Generale" risulta assunta nella seduta del Consiglio di amministrazione del 19 settembre 2001 ed è priva del parere di legittimità; la seconda adottata in data 15 novembre 2001, riguarda invece "L'ufficio periferico di Sassari"; agli atti del repertorio delle deliberazioni risulta registrata solamente quest'ultima con il n. 101;

considerato inoltre che:

- dalla relazione risulta che gli organi della direzione politica dell'Ente non hanno provveduto a definire gli obiettivi e i programmi da attuare e a mettere a disposizione del Direttore Generale le risorse umane e finanziarie necessarie per lo svolgimento di una regolare attività di gestione;

- gli atti amministrativi propri dei dirigenti hanno continuato ad essere adottati dal Presidente e dal Consiglio d'Amministrazione; l'interferenza del livello politico si manifesta anche attraverso interventi diretti del Presidente che ingiunge il Direttore di adottare o non adottare provvedimenti di sua competenza;

- per quanto concerne le convenzioni con professionisti gli ispettori segnalano che queste "sono state attivate con deliberazioni del Consiglio di amministrazione senza far ricorso ad una procedura di concorso o di confronto concorrenziale tra le diverse offerte"; nel caso specifico di consulenze in materia di contabilità pubblica ed in materia amministrativa, giuridica e del personale, "l'incarico di consulenza è riferito alla direzione politica e non a quella amministrativa in palese violazione dell'art. 8 della L.R. n. 31 del 1998; gli ispettori fanno inoltre osservare la notevole genericità delle relazioni conclusive predisposte dai consulenti sull'attività svolta sulla base delle quali "é molto difficile verificare l'adempimento o meno degli obblighi contrattuali oggetto della convenzione";

- altro rilievo attiene "alla mancata individuazione dei criteri per la determinazione del compenso che viene senza alcuna giustificazione indicato in 60 milioni di lire per anno";

- gli ispettori nelle loro conclusioni evidenziano che "le molteplici e gravi irregolarità riscontrate in numerosi atti amministrativi ma, ancor più, la pesante situazione gestionale dell'Ente...... non consentono di individuare proposte alternative al fine di avviare il superamento dell'attuale difficile fase di vita dell'Ente" e pertanto suggeriscono l'applicazione dell'art. 6 della legge regionale istitutiva del CRAS, che prevede il commissariamento in quanto sussistono "gravi circostanze che determinano l'irregolare funzionamento del centro ostacolano l'attuazione dei suoi fini istituzionali",

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere quali provvedimenti intenda adottare per risolvere una situazione gravissima, non solo per quanto riguarda la funzionalità dell'Ente, ma anche per ripristinare la legalità che appare sistematicamente e gravemente violata sulla base della relazione presentata dagli ispettori incaricati.

Cagliari, 6 dicembre 2002