CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 513/A
INTERROGAZIONE IBBA - BALIA - MASIA, con richiesta di risposta scritta, sulla insostenibile crisi della medicina specialistica territoriale accreditata.
I sottoscritti,
rilevato che la gravissima crisi dell'intera area della medicina specialistica territoriale convenzionata attualmente in regime di accreditamento provvisorio causata dall'ormai inaccettabile ritardo delle spettanze maturate (ormai superiore ai sette mesi nella ASL n 8 ), ha messo le strutture sanitarie ed i professionisti in essa operanti in condizione di non poter adempiere alla normale conduzione organizzativa ed economica degli studi eroganti il servizio, ricorrendo necessariamente, per poter far fronte alle scadenze economiche e fiscali maturate, al prestito bancario;
considerato che la suddetta medicina specialistica convenzionata c.d. esterna, con i suoi 202 studi specialistici quasi equiripartiti tra le branche a visita, la diagnostica strumentale, di laboratorio e fisiatria, con la sua imponente forza lavoro ed un notevolissimo indotto professionale e commerciale, per la sua capillarità nel territorio è in grado di assicurare e garantire prestazioni specialistiche quasi domiciliari, evitando ai cittadini la perdita di migliaia di ore di lavoro e rappresenta quel filtro ottimale che consente alle strutture ospedaliere pubbliche una maggiore adesione ai loro fini sanitari, di dedicarsi all'attività di ricovero per pazienti acuti non trattabili in altri ambienti di degenza, con risparmi di miliardi, sol che si consideri che una giornata di ricovero ospedaliero in Sardegna costa ben 413,17 €;
constatato che dai dati del 2001 si rileva che soltanto con 1'1 per cento della spesa sanitaria regionale si è automantenuto il vastissimo comparto occupazionale degli addetti a tale settore;
rilevato altresì che il tariffario regionale per le prestazioni sanitarie è vigente dal giugno del 1998, senza alcun adeguamento a tutt'oggi, risulta facilmente comprensibile di quale beneficio economico abbia potuto godere la Regione sarda rispetto all'incremento di spesa derivato dagli aumenti stipendiali sia del personale degli ospedali che delle ASL, nonché dall'adeguamento contrattuale della medicina di base e dall'incremento dei listini della farmaceutica;
ritenuto che l'attuale situazione avrebbe potuto essere evitata se l'Assessorato regionale della sanità, anziché ignorare il settore della medicina specialistica accreditata, avesse mantenuto in vita 1e commissioni per l'aggiornamento del nomenclatore tariffario e per la valutazione dei flussi di spesa consentendo in tal modo, con verifiche a cadenza trimestrale, di valutare l'andamento della spesa settore per settore e, qualora necessario, adottare, nel rispetto dei reciproci interessi, i correttivi necessari,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità per conoscere quali urgenti provvedimenti intenda adottare al fine di trovare eque soluzioni alla disastrosa situazione in cui si è venuta a trovare tale settore dell'assistenza sanitaria territoriale specialistica che rischia di escludere dal beneficio sanitario migliaia di cittadini e creare ricadute vieppiù negative sugli altri comparti del Servizio Sanitario Regionale con aggravio di costi e aumento dei disservizi.
Cagliari, 24 luglio 2002