CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 426/A

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla paventata chiusura del polo petrolchimico di Porto Torres.


Il sottoscritto, premesso che:

a) da diversi anni è in atto una deindustrializzazione selvaggia da parte dell'ENICHEM, che va dal sud della Sardegna, passando dal centro e toccando pesantemente il sito industriale di Porto Torres, dove per ultimo è stato chiuso il "Centro ricerche", unico nel meridione;

b) il territorio di Porto Torres è sede da oltre 40 anni di impianti chimici, croce e delizia, ma che nel tempo hanno dato lavoro a migliaia di persone;

c) le dichiarazioni dell'Amministratore delegato dell'ENI, Mincato, e dell'ENICHEM, Cuomo, che prospettano la chiusura quasi totale dello stabilimento di Porto Torrres fra sei o sette anni, con ricadute disastrose per l'occupazione e per l'economia di tutto il territorio del nord-ovest della Sardegna, stanno giustamente preoccupando maestranze, sindacati e forze politiche;

d) il 31 marzo prossimo verranno chiusi gli impianti del cloro, a causa dell'alto costo e della quantità insufficiente di energia elettrica

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:

1) quali passi siano stati compiuti presso l'ENI ed il Governo nazionale per scongiurare la chiusura o il drastico ridimensionamento degli impianti petrolchimici di Porto Torres, il cui Consiglio comunale alcuni fa ha manifestato preoccupazione per le conseguenze disastrose sul piano occupazionale, in un territorio in cui la disoccupazione raggiunge picchi altissimi;

2) quali siano complessivamente gli intendimenti governativi sul futuro della chimica in Sardegna e principalmente del sito di Porto Torres, poiché l'industria chimica ha sempre svolto un ruolo importante nella economia della nostra Isola, pur col pagamento di alti prezzi in campo ambientale e sanitario.

Principalmente per questi motivi non si intende permettere a chi ha simili responsabilità di abbandonare, con motivazioni spesso speciose, baracca e burattini ed andar via lasciando solamente cimiteri, disastri e moltissima disoccupazione.

Cagliari, 18 gennaio 2002