CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 308/A
INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla concessione mineraria "Rocca Ruja" nel Comune di Muros (Sassari).
Il sottoscritto, premesso che:
a) in data 28 settembre 2000 la "Caolino Panciera", con sede a Fiorano Modenese, ha ottenuto la concessione minerari con al facoltà di coltivare per sei anni il giacimento di caolino, feldspato e bentonite denominato "Rocca Fuja" nel Comune di Muros, per una superficie di 180 ettari;
b) questa concessione ha ulteriormente acuito le giuste e sacrosante lagnanze di tutta le popolazione, che da sempre ha manifestato contrarietà a qualsiasi intervento "di cava" che violenta il territorio distruggendo l'ambiente, annienta tutte le attività agricole e crea enormi problemi alla salute degli abitanti per le polveri prodotte dagli scavi;
c) dal punto di vista economico - a monte di tutti i danni ambientali e sanitari - l'attività estrattiva non porterà alcun beneficio in termini occupazionali agli abitanti di Muros, se è vero come è vero che gli occupati saranno in numero massimo di due o tre unità;
d) non si comprende perché la Regione sarda - con troppo faciloneria - dia da sempre concessioni minerarie che non creano occupazione "in loco", ma solamente disastro ambientale non rimarginabile, col risultato finale - un po' masochistico - di esportare beni preziosi in altre parti del continente italiano, contribuendo ad arricchire zone di per se stesse già fortunate;
e) per tutta questa operazione, le casse della Regione sarda saranno rimpinguate con la stratosferica somma di ben 50.000 lire per ogni ettaro (per un totale di 9 milioni all'anno),
chiede di interrogare gli Assessori dell'industria e dell'ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza della concessione mineraria rilasciato alla "Caolino Panciera", in agro di Muros, per la coltivazione di un giacimento di caolino, feldspato e bentonite, concessione che sta provocando l'opposizione convinta degli abitanti del piccolo comune del sassarese e di tutti i centri viciniori;
2) se alla luce delle proteste, che sono sfociate in una pubblica assemblea sabato 27 gennaio alla presenza di moltissimi cittadini e di molti amministratori del territorio, consiglieri regionali compresi, non sia opportuno un attimo di riflessione per una valutazione più compiuta del problema - che sicuramente alla fine non potrà che portare alla ovvia revoca della concessione mineraria - perché a ben considerare i costi (tantissimi) che quelle popolazioni dovranno affrontare (in termini ambientali, economico - agricoli e sanitari) sono di gran lunga superiori ai benefici (pochissimi).
Cagliari, 6 febbraio 2001