CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 175/A
INTERROGAZIONE CASSANO, con richiesta di risposta scritta, sulla medicina sportiva.
Il sottoscritto,
premesso che ai sensi dell'articolo 5 del D.M. 18 febbraio 1982 "chiunque pratica l'attività sportiva (agonistica o amatoriale) è tenuto obbligatoriamente al possesso del certificato di idoneità rilasciato dai competenti uffici";
preso atto che in provincia di Sassari l'unica struttura abilitata al rilascio dei relativi certificati è il centro pilota della ASL n. 1 presso il Villaggio San Camillo fin dal 1990 e che le prestazioni offerte da detta struttura sono intorno alle 4.000 all'anno, tra calcio, pallacanestro, pallavolo, ecc.;
ritenuto che presso il Villaggio San Camillo i due medici e i quattro infermieri, nonostante il grande impegno, operano in assenza di strumentazioni tecnologiche adeguate - mancanza addirittura dell'apparecchio Holter per la registrazione dei valori pressori nelle 24 ore agli utenti - e di sufficiente personale;
visto il pericolo derivante dall'impossibilità di soddisfare completamente le richieste, con gravi conseguenze anche per la vita degli stessi atleti praticanti;
ritenuto, altresì, che le società sportive operanti nella provincia di Sassari preferiscono rinunciare, a volte, a sottoporre i propri atleti alle visite a causa dei lunghi tempi di attesa oltre che per l'eccessiva spesa che dovrebbero sostenere,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se sia a conoscenza di quanto su esposto;
2) se non ritenga opportuno impegnarsi per favorire l'adeguamento delle strumentazioni tecnologiche nonché il potenziamento del personale sanitario addetto da parte della ASL n. 1;
3) se non consideri eccessivo il pagamento a carico delle società sportive di un ticket pari a lire 70.000 ad atleta;
4) in particolare se non ravvisi la necessità, per alleviare le spese delle piccole società sportive, di integrare con un apposito fondo regionale le spese sanitarie, così da stimolare una maggiore e più puntuale attenzione per le condizioni fisiche degli atleti, evitando che possano ripetersi incidenti anche mortali.
Cagliari, 14 giugno 2000