CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 168/A
INTERROGAZIONE ONNIS, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di risolvere i problemi sorti tra l'Ente Acquedotti e Fognature (EAF) ed il Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale relativamente ai costi di gestione delle opere ad uso promiscuo del sistema Campidano-Flumendosa.
Il sottoscritto, premesso che:
1) il sistema di opere pubbliche realizzato con la costruzione degli invasi per la captazione delle acque del fiume Flumendosa e dei grandi canali per l'adduzione ed il trasporto della risorsa nel Campidano di Cagliari ha da tempo manifestato problemi di ordine tecnico e problemi di gestione che hanno determinato il sorgere di un contenzioso tra l'Ente Autonomo del Flumendosa e il Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale;
2) il problema di distribuzione dei costi inerenti la gestione ha fortemente impegnato le due amministrazioni per anni - come dimostrano i ripetuti interventi della Regione per ridurre il carico economico gravante sull'utenza agricola - ed ha trovato una temporanea soluzione relativamente a tutte le pendenze fino al 31 dicembre 1993 con la disposizione di cui all'articolo 9 della legge regionale 29 aprile 1994, n. 18;
3) peraltro, a tutt'oggi, le risultanze del bilancio del Consorzio di Bonifica evidenziano - per gli anni 1994-1999 - una iscrizione complessiva, per capitale ed interessi, a carico dell'utenza irrigua di svariati miliardi; la situazione debitoria del Consorzio derivante dalle richieste dell'EAF per la gestione delle opere promiscue ammonta, infatti a lire 24.913.526.667;
rilevato che:
1) i costi inerenti gli oneri di gestione che l'EAF ha posto a carico dell'utenza irrigua sono da considerare assolutamente insostenibili e che gli importi che l'EAF pretende di addebitare unilateralmente all'utenza agricola hanno subito un aumento continuo e verticale da risultare totalmente esorbitante, di gran lunga superiore all'aumento dei costi e alla svalutazione monetaria;
2) il sistema di captazione e adduzione delle acque del Flumendosa nel Campidano di Cagliari soddisfa a tutt'oggi, oltre che l'utenza agricola, soprattutto quella civile e quella industriale;
3) il Consorzio non è titolare della concessione di derivazione delle acque distribuite e non può usufruire di quegli introiti che deriverebbero dalla vendita della risorsa alla utenza civile ed industriale;
considerato che:
1) gli operatori economici hanno subìto, persistendo una situazione di grave siccità, delle notevoli riduzioni nella erogazione idrica che hanno determinato una sensibile riduzione della produzione e un conseguente danno economico e che il 6 marzo del 2000 è stata resa nota la quantità di risorsa disponibile per l'uso irriguo, che impone gravissimi sacrifici alle aziende consorziate, che vanno a sommarsi ai disagi derivanti dalla impossibilità di programmazione aziendale e consortile che riguarda l'intero anno idrologico;
2) le conseguenze di tale situazione investono in modo diretto il problema dei rapporti tra Consorzio ed EAF relativamente agli oneri di gestione delle opere ad uso promiscuo del sistema Campidano-Flumendosa;
3) la gravissima situazione descritta suscita preoccupanti tensioni in seno agli agricoltori, in quanto sono avvertite come incomprensibili ed ingiuste le richieste di pagamento delle bollette che il Consorzio dovrebbe emanare, pena la frustrazione di ogni prospettiva di sviluppo;
valutato che:
1) si impone un intervento urgente dell'Amministrazione regionale per la soluzione dei problemi legati ai rapporti tra i due enti, sia sotto l'aspetto di bilancio e finanziario, sia per quanto attiene alle nuove regole per la gestione delle opere ad uso promiscuo del sistema Campidano-Flumendosa e che tale intervento solleverebbe il Consorzio dall'obbligo di richiedere agli agricoltori i pagamenti;
2) il ritardo nell'intervento, comporterebbe a carico dell'utenza consortile, e quindi di migliaia di agricoltori, gravosissimi oneri conseguenti all'emissione dei ruoli, come è d'obbligo per l'amministrazione consortile, oneri insopportabili dalle aziende agricole del comprensorio irriguo;
tanto premesso, rilevato, considerato e valutato chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore dei lavori pubblici, l'Assessore dell'agricoltura e l'Assessore della programmazione per sapere se non ritengano:
- di attivare senza indugio le iniziative più congrue ed efficaci, sia sul piano normativo che su quello economico, al fine di consentire di sollevare il Consorzio e gli agricoltori dai gravosi oneri economici;
- di prevedere un essenziale concorso economico-finanziario della Regione per la copertura della quota di spese generali di funzionamento dell'ente, che finora ha gravato sull'utenza agricola, e che non potranno più essere addebitate al consorzio di Bonifica;
- di predisporre una erogazione a favore dell'EAF di un contributo straordinario tale da poter costituire un intervento idoneo per la completata ta
- citazione di ogni pretesa da parte dell'EAF, per capitale ed interessi nei confronti del consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale, o predisporre un piano di dilazionamento o di risanamento, al fine di non caricare ulteriormente gli agricoltori di oneri insostenibili e che vengono ritenuti ingiustificati.
Cagliari, 7 giugno 2000