CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interrogazione n. 141/A

INTERROGAZIONE ONNIS, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di adottare provvedimenti urgenti per tutelare cittadini e ambiente in relazione all'uso di sostanze pericolose nella regione di Santu Miali.


Il sottoscritto, premesso che:

1) in data 26 luglio 1999 presentava la seguente interrogazione sull'utilizzo di sostanze pericolose nella lavorazione delle terre aurifere in regione di Santu Miali, il cui testo si riporta integralmente:

" Il sottoscritto, premesso che:

- secondo reiterate notizie di stampa ricorrenti in questi giorni, nella lavorazione delle terre aurifere in atto da anni in regione Santu Miali dell'agro di Furtei e dei comuni confinanti verrebbe utilizzato, unitamente ad altre sostanze chimiche altamente pericolose, anche il cianuro, la cui pericolosità per la salute e per l'equilibrio ambientale è a tutti nota;
- tali notizie circa l'uso dei veleni, provenienti anche da fonte autorevole quale il Sindaco di Furtei, avrebbero trovato conferma - o potrebbero trovare conferma - nel fatto che all'interno delle aree oggetto dello sfruttamento minerario sarebbero state ritrovate le carcasse di due suini morti per cause non naturali;
- testimonianze raccolte sul posto riferiscono di fauna selvatica rinvenuta priva di vita in prossimità di acque defluenti a cielo aperto sempre all'interno delle superfici ricomprese nel bacino minerario;
- le stesse testimonianze riferiscono che il cianuro, impiegato nella fase di lavaggio del minerale, si riverserebbe, insieme alle acque reflue e attraverso un canale scoperto, nell'invaso di Santu Miali, quella che, nei paesi limitrofi, è nota come dighetta di Santu Miali;
- l'acqua dell'invaso di Santu Miali, stante il collegamento tra i due bacini, verrebbe trasferita, in quantità ignote, nel lago di Simbirizzi, in territorio di Quartu Sant'Elena e a brevissima distanza da Cagliari;
- l'acqua di Simbirizzi, per quanto consta, è destinata ad usi potabili, oltreché agricoli;
- conseguentemente l'uso del cianuro potrebbe aver causato un gravissimo inquinamento ambientale e potrebbe costituire un allarmante pericolo per la salute pubblica;
-  la gestione della attività estrattiva fa capo alla Sardinia Gold Mining S.p.A. (S.G.M.) titolare di concessione mineraria rilasciata dalla Regione autonoma della Sardegna con decreto n. 397 emesso il 5 ottobre 1994 dall'Assessorato dell'industria;
- la S.G.M., dopo aver consumato nel silenzio generale, anche delle cosiddette associazioni ambientalistiche (solo il consigliere comunale di Serrenti Giuseppe Medda di A.N., aveva interpellato in data 10 febbraio 1997 il sindaco del comune per sapere se nella località Su Canali de s'allumiu, in agro di Serrenti, dovesse essere attivata una discarica dei rifiuti della lavorazione estrattiva dell'oro, se si trattasse di rifiuti contenenti scorie di residui tossici e se fosse stata rilasciata l'autorizzazione) uno scempio ambientale di dimensioni enormi, non ha intrapreso, a distanza di anni, nessuna iniziativa di ripristino ambientale,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere se quanto assunto in premessa corrisponda a verità e se, in caso affermativo, la Giunta regionale ne fosse informata e quali atti abbia assunto a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente.".

2) peraltro, all'atto di sindacato ispettivo non è stato dato alcun riscontro da parte dell'allora Presidente in carica della Giunta regionale;

3) i recenti fatti di gravissimo inquinamento del fiume Danubio e dei suoi affluenti per immissione di cianuro, residuo della lavorazione di estrazione dell'oro nelle miniere del Centro Europa, hanno provocato un catastrofico disastro ambientale e suscitato notevole allarme in capo a tutta la popolazione;

4) si ha notizia di fatti che potrebbero essere sintomatici di altri e gravissimi rischi per la salute dei cittadini e dell'ambiente: dati di questi giorni raccolti a Serrenti evidenziano, infatti, che numerosi animali sono stati trovati morti sulle rive dell'invaso di Santu Miali,

chiede di poter interrogare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore della difesa dell'ambiente e l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se abbiano intrapreso delle azioni onde porre rimedio alla situazione evidenziata in premessa e, nella denegata ipotesi, se non ritengano di assumere, senza indugio, anche alla luce delle nuove emergenze, le misure e i provvedimenti più idonei a salvaguardare la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente.

Cagliari, 26 aprile 2000