CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 111/A
INTERROGAZIONE PINNA - SCANO - ORRU' - MARROCU - PACIFICO, con richiesta di risposta scritta, sulle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Regione, On. Mario Floris, alla radio nazionale (Radio 1) sulla miniera d'oro di Furtei.
I sottoscritti,
udite le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Regione sulla miniera d'oro di Furtei nel corso della rubrica "Radio a colori" della radio nazionale Radio 1 tenutasi in data 4 febbraio 2000, di cui sono a disposizione del Consiglio la registrazione e la relativa trascrizione;
rilevato che i permessi per dare avvio all'attività mineraria per l'estrazione dell'oro sono stati rilasciati dalla Regione sarda in data 27 marzo 1990;
ricordato che il Presidente Floris, allora democristiano, è stato Presidente della Giunta regionale di centro sinistra in carica dal 14 settembre 1989 al 30 ottobre 1991;
considerato che il Presidente Floris ha dichiarato nel corso della richiamata trasmissione radiofonica di essersi "trovato una pesante eredità perché i fatti hanno dimostrato che questa iniziativa era fallita in partenza per gli aspetti ambientali e occupazionali";
constatato che i dati e le informazioni fornite dal Presidente Floris nel corso della stessa trasmissione risultano falsi, sbagliati e privi di fondamento reale, rispetto sia alle previsioni iniziali che ai consuntivi dell'iniziativa mineraria per quanto attiene le produzioni, l'occupazione, i costi sostenuti dalla Regione e gli interventi di recupero ambientale;
accertato che nei territori dei comuni di Furtei, Serrenti, Segariu e Guasila, e in particolare nelle aree nelle quali vengono effettuate attualmente le operazioni per l'estrazione dell'oro, è stata svolta in passato, per oltre quarant'anni, un'intensa attività mineraria per l'estrazione del caolino che ha creato un profondo dissesto paesaggistico e ambientale,
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se non ritenga, per recuperare serietà, dignità e prestigio alla carica che egli ricopre, di dover rettificare, attraverso la stessa radio nazionale e gli altri mezzi di informazione, le informazioni non veritiere e i dati sbagliati forniti ai cittadini nel corso della trasmissione radiofonica richiamata, chiarendo nel contempo, in quanto Presidente della Giunta regionale anche all'epoca della partenza dell'iniziativa di Furtei, che è egli stesso il più alto responsabile della stessa iniziativa e non già colui che ha trovato la pesante eredità di un'iniziativa fallita in partenza;
2) se non ritenga di presentare formali scuse ai dipendenti, agli amministratori e agli azionisti della Sardinia Gold Mining S.p.A. per le sconcertanti dichiarazioni rilasciate che offendono gli uomini e le donne che hanno trovato in questa società la dignità del loro lavoro, ora minacciato dalle sue dichiarazioni che rischiano di far scappare dalla Sardegna una libera compagnia internazionale quotata nelle borse di Sidney, Londra e Lussemburgo che ha investito in Sardegna ingenti capitali utilizzando solo in minima parte i contributi pubblici previsti dalle leggi vigenti;
3) quante sono le concessioni minerarie e le autorizzazioni per esercire attività di cava vigenti in Sardegna e quanti sono i titolari a cui gli stessi titoli sono intestati che hanno effettuato uno studio di impatto ambientale prima di dare avvio all'attività estrattiva e quanti di essi hanno effettuato interventi di recupero ambientale nel corso dell'attività estrattiva e alla sua conclusione;
4) quali azioni intenda mettere in atto la Giunta regionale per rimediare al profondo dissesto ambientale e paesaggistico creato dalle attività minerarie dismesse per l'estrazione del caolino nell'area dei comuni di Furtei, Serrenti, Segariu e Guasila e per acquisire i compendi immobiliari (terreni) ancora di proprietà dei precedenti concessionari al fine di renderli disponibili gratuitamente in favore delle comunità locali per poterli destinare, dopo il loro recupero ambientale, a nuove opportunità di sviluppo.
Cagliari, 21 febbraio 2000