CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 107/A
INTERROGAZIONE PIANA, con richiesta di risposta scritta, sui gravi sistemi gestionali attuati dal Consiglio di Amministrazione dell'ERSAT.
Il sottoscritto,
premesso che in quanto componente della Commissione agricoltura del C.C.D., competente sul controllo dell'ERSAT, non condivide e non concorda quanto sostenuto in conferenza stampa dal Presidente e dal Consiglio di Amministrazione dell'ente in merito dell'efficienza e produttività dell'ERSAT;
visto che i vertici ERSAT oramai da mesi stanno attuando una sconsiderata gestione dei trasferimenti, basti osservare ad esempio l'utilizzo del personale dei centri zonali presso il circondario di Sassari : alcuni amministrativi e tecnici, anche divulgatori, non prestano servizio nelle sedi dei centri zonali a cui erano destinati, ma lavorano, alcuni da mesi altri da anni, a vario titolo, presso il circondario di Sassari, in missione continuativa non retribuita;
considerato che con delibera n. 429 del Consiglio di Amministrazione dell'ERSAT, si è disposto il trasferimento del centro zonale di Sassari e di Nuoro compreso il S.A.R., rispettivamente a Ittiri e Dorgali unitamente al trasferimento di tecnici istruttori dei centri zonali ai circondari determinando un aggravio di costi per l'ente per i più onerosi movimenti degli stessi tecnici ora concentrati nei circondari e legati al disbrigo delle pratiche comunitarie nel nuovo più ampio territorio, la conseguente notevole riduzione di personale nei centri zonali (per esempio il dimezzamento dei tecnici a disposizione dei centri zonali di Bono e Thiesi), e infine notevoli disagi per l'utenza che si vede costretta a recarsi presso le sedi di circondario o di centro zonale, ancora più distanti fra loro, a seconda se trattasi di regolamenti comunitari o assistenza tecnica;
constatato che appare inspiegabile l'urgenza del trasferimento di personale soprattutto nel centro zonale di Ittiri dove a tutt'oggi non esiste sede, non esistono uffici e non esiste nessun contratto di locazione per tale ufficio;
verificato che i suddetti trasferimenti:
- diversi sono stati effettuati già a breve dall'assunzione, in particolare a favore di personale tecnico, dislocandolo presso sedi diverse da quelle previste;
- altrettanto è avvenuto per numerosi divulgatori, utilizzati permanentemente fuori dalle sedi iniziali e per istruttorie tecniche amministrative;
- vengono attivati anche nei confronti di personale in deroga al blocco fissato dalla stessa Direzione generale;
preso atto che quanto sopra, certamente legato alla pianta organica utilizzata per motivare le assunzioni, alla verifica dei carichi di lavoro non ancora ultimata o resa nota, alle norme comunitarie sulle attività di divulgazione, non appare legalmente e contabilmente giustificato; non tutti i dipendenti e sindacati sono stati consultati e sono in parte contrari ai trasferimenti sopra citati, anche se riportati come provvisori oggetto di ordinaria amministrazione;
valutato che a tutto ciò si aggiunge un sicuro danno erariale nei confronti della Unione Europea in quanto i circa 220 divulgatori agricoli da essa retribuiti per svolgere esclusivamente mansioni di assistenza tecnica, vengono impropriamente utilizzati per l'istruttoria delle pratiche;
sottolineato che per quanto riguarda la liquidazione delle pratiche comunitarie, da diversi mesi, oltre al ritardo nella liquidazione di oltre un migliaio di pratiche di contributo relative al Reg. CEE 2078/92 (biologico e integrato), sono di fatto bloccati i controlli in campo della quota di pratiche sorteggiate e pertanto anch'esse non liquidabili, questo sia per le carenze di informazioni sulle modalità di effettuazione di tali verifiche (mancano direttive univoche di applicazione) che per le modifiche sulla loro formalizzazione (nuovi verbali non conformi a quelli previsti dalla normativa);
rilevato che il Direttore del Servizio di assistenza tecnica e A.I. ha incaricato con nota n. 2626 del 10 febbraio 2000 il dipendente più anziano quale sostituto del Coordinatore del centro zonale di Sassari; ha inoltre ugualmente nominato in altro servizio, riforma agro-pastorale di Cagliari, un altro dipendente; ciò in virtù della determinazione 14/2000 del 31 gennaio 2000 del Direttore generale che delega il Direttore del servizio alle funzioni di cui all'articolo 24, lett. H, della legge regionale n. 31, art. 24 ( Compiti del Direttore generale) non sembrerebbe che tale funzione possa essere delegata se non "…affidandone di norma la gestione ai direttori dei servizi, in conformità alle rispettive competenze…" per cui tale delega appare immotivata;
appurato infine che, oltre al personale regolarmente assegnato consistente in n. 6 amministrativi, n. 6 tecnici oltre il Coordinatore risultano tali incongruenze: sono di fatto presenti a Sassari presso il Settore gestione regolamenti comunitari con compiti amministrativi, n. 2 tecnici e n. 1 amministrativo di sede al Centro di Thiesi; n. 1 divulgatore dell'ex Assistenza tecnica di Sassari; n. 2 divulgatori di sede al Centro di Alghero; n. 1 tecnico e n. 1 amministrativo di sede al Centro di Sassari; n. 1 divulgatore e n. 1 amministrativo di sede al Centro di Bono (tutto questo a conferma del travaso di personale dall'assistenza tecnica ai settori amministrativi o forse si tratta di avvicinamenti mascherati visto che, escluso l'amministrativo del Centro di Sassari, tutti gli altri sono residenti proprio a Sassari),
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per intendere e chiedere:
1) di intervenire urgentemente e tempestivamente per mettere ordine nei sistemi gestionali dell'ERSAT;
2) di bloccare i trasferimenti disposti con la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 429;
3) di avviare immediatamente la riforma dell'ERSAT secondo quanto già a suo tempo indicato dalla Commissione agricoltura in una sua risoluzione affidando l'istruttoria delle pratiche agli Ispettorati agrari e lasciando all'ente le funzioni di assistenza tecnica, in quanto l'ERSAT oggi produce quasi esclusivamente burocrazia che frena lo sviluppo reale dell'agricoltura sarda, assorbendo dal solo bilancio dell'Assessorato dell'agricoltura 114 miliardi annui su 358, che in alternativa potrebbero invece essere investiti nel settore agricolo e zootecnico in modo più produttivo, proficuo e redditizio così come in queste ultime settimane a gran voce la quasi totalità degli agricoltori e allevatori sardi sta chiedendo a chi governa politicamente la Regione sarda.
Cagliari, 18 febbraio 2000