CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterrogazione n. 69/A
INTERROGAZIONE MORITTU - CUGINI - LAI - SPISSU - SANNA Alberto, con richiesta di risposta scritta, sulla sospensione delle procedure di assegnazione dei terreni delle aziende di "Mamuntanas e Surigheddu" in agro di Alghero.
I sottoscritti,
appreso da notizie di stampa della sospensione, con fonogramma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, dott. Antonello Usai, dell'atto conclusivo delle procedure di assegnazione, previste dalla deliberazione della Giunta regionale del 19 giugno 1997, n. 25/74, di 25 ettari a otto cooperative o consorzi, secondo un progetto predisposto dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e approvato con delibera del novembre 1998;
sottolineato che l'assegnazione formale dei 25 ettari alle cooperative o consorzi risultati primi nella graduatoria, che, peraltro, avevano assunto l'impegno del recupero e della reintegrazione sociale di soggetti disadattati, era già avvenuta il 29 dicembre 1999 nella sede di Sassari dell'Assessorato dell'agricoltura e alla presenza dei dirigenti dell'ERSAT, con la regolare sottoscrizione degli atti;
rilevato che rimane ancora aperta la questione che riguarda i 330 ettari di Mamuntanas per i quali la Regione nel corso dell'ultima legislatura aveva ipotizzato l'alienazione definitiva;
tenuto conto che il ritardo nell'utilizzo e nel riavvio produttivo delle aziende agricole di Surigheddu e Mamuntanas avrebbe forti ripercussioni negative sia di carattere economico che occupazionale: 200 ettari, 8 gruppi associativi che potrebbero garantire non meno di 100 posti di lavoro a persone particolarmente disagiate dal punto di vista sociale e l'opportunità per le imprese del settore agroalimentare del Nord-Sardegna di ampliare e qualificare i propri processi produttivi nell'utilizzazione di circa ulteriori 400 ettari di straordinaria fertilità;
considerato, inoltre, che il blocco determinerà notevoli ritardi nell'esecuzione delle opere finanziate dai Fondi strutturali dell'Unione Europea;
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) se rispondano a verità le notizie apparse sulla stampa, e, in caso positivo, quali siano le ragioni politiche e amministrative che hanno determinato tale sospensione;
2) per quale motivo non abbia ritenuto opportuno informare del fatto le amministrazioni del Comune di Alghero, della Provincia di Sassari e dell'Università di Sassari, nonché le organizzazioni professionali agricole e sindacali del territorio;
3) se siano state valutate le conseguenti azioni in danno all'Amministrazione regionale che possano derivare da eventuali contenziosi legali che potrebbero sorgere con i soggetti cosiddetti "no-profit e associativi" già selezionati pubblicamente secondo le procedure della deliberazione della Giunta regionale del 6 luglio 1999 per i quali è già sorto un diritto di assegnazione rafforzato dalla successiva scelta del lotto di terreno sul quale operare;
4) se siano state seriamente previste le gravi e negative ripercussioni sull'occupazione e l'impegno sociale che si determinano nel territorio di Alghero e nel Nord-Ovest dell'Isola, a seguito dell'ulteriore ritardo nell'attuazione del progetto già deliberato che da una parte vede già coinvolti otto gruppi associativi, su circa 200 ettari, sui quali si potrà garantire una stabile occupazione a non meno di 100 persone particolarmente disagiate dal punto di vista sociale ed economico, e dall'altra offre l'opportunità per le grandi imprese del settore agro-alimentare del Nord-Sardegna di ampliare e qualificare i propri processi produttivi nell'utilizzazione di circa ulteriori 400 ettari di straordinaria e risaputa fertilità agronomica;
5) se siano stati stimati i ritardi che tale atteggiamento assessoriale potrà determinare nell'esecuzione delle opere finanziate dai Fondi strutturali dell'Unione Europea per un importo di 4 miliardi a favore dell'Università degli Studi di Sassari per la realizzazione del grande Centro per la conservazione della biodiversità vegetale della nostra Isola;
6) se siano stati valutati gli ulteriori costi di vigilanza e manutenzione del bene che tale protrarsi dello stato di inutilizzazione dei terreni determina e per i quali pare si spendano circa 600 milioni di lire per anno di denaro pubblico, senza che le aziende producano un solo chilogrammo di prodotto agricolo, se non per coloro i quali pare che occupino abusivamente tali superfici agrarie.
Cagliari, 12 gennaio 2000