CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 436/A
INTERPELLANZA FALCONI - CUGINI - SPISSU - CALLEDDA - LAI - SANNA Alberto - SANNA Salvatore - MARROCU sull'avvio da parte della Commissione Europea di una procedura di infrazione nei confronti della Regione sarda per i finanziamenti a fondo perduto erogati col primo bando della legge regionale n. 9 del 1998.
I sottoscritti,
appreso da notizie di stampa che la Commissione Europea ha comunicato alla Regione sarda di aver dato avvio ad una procedura d'infrazione perché i finanziamenti a fondo perduto, erogati sul primo bando della legge regionale n. 9 del 1998, per ampliamento e ristrutturazione delle strutture ricettive, la cui graduatoria è stata approvata e liquidata nel 2002, sono stati ritenuti illegittimi;
considerato che in particolare la Commissione ha sottolineato l'uso improprio di aiuti pubblici in favore di investimenti nel settore alberghiero perché il 40 per cento di fondo perduto, nel principio dell'incentivazione comunitaria, doveva essere utilizzato per stimolare nuove iniziative e quindi favorire il riammodernamento del patrimonio ricettivo della Sardegna;
rilevato che nella circolare esplicativa dell'assessorato regionale del turismo si ammettevano a finanziamento, con una vera e propria deroga, mai sottoposta peraltro all'esame di legittimità da parte della Comunità Europea, "eccezionalmente e soltanto per il primo bando" investimenti avviati prima della domanda di sostegno finanziario, violando il principio di non retroattività del contributo, e da qui il giudizio di "applicazione abusiva dell'aiuto di Stato";
sottolineato come il provvedimento della Comunità Europea, se dovesse confermarsi, determinerebbe l'obbligo per gli albergatori sardi beneficiari del contributo a fondo perduto della restituzione dei contributi con relativi oneri di interessi, che approssimativamente ammontano a 60 miliardi di vecchie lire;
evidenziato che il comportamento superficiale ed approssimativo dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, rischia di determinare per un gran numero di operatori turistici sardi una situazione di crisi che produrrà conseguenze negative che si ripercuoteranno sull'intero comparto,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale del turismo per sapere quali iniziative intenda porre in essere per salvaguardare le aziende isolane dalle gravi e incalcolabili conseguenze che si determinerebbero, se la procedura d'infrazione venisse confermata, sia per gli operatori alberghieri che per l'intero settore.
Cagliari, 17 marzo 2004
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