CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 395/c-4
INTERPELLANZA MORITTU - PIRISI - ORRÙ - SANNA Salvatore sul fenomeno dell'abusivismo edilizio in Sardegna con particolare riferimento alla fascia costiera e sulla totale assenza di iniziative politico-istituzionali del Presidente della Giunta regionale per contrastare l'annunciato decreto legge del Governo in materia di sanatoria edilizia.
I sottoscritti, premesso che:
- il Governo nazionale ha annunciato l'imminente approvazione di un decreto legge di accompagnamento alla finanziaria del 2004 che prevede una nuova sanatoria edilizia con il dichiarato obiettivo di rastrellare soldi per risanare le dissestate casse dello Stato;
- i precedenti provvedimenti di condono, ancorché riqualificare il tessuto urbano e risanare l'ambiente, hanno contribuito da un lato ad arrecare maggiori e gravi danni al territorio ed al paesaggio e dall'altro hanno favorito la cultura dell'illegalità rendendo endemico il fenomeno degli abusi edilizi in attesa di sanatoria;
- in questi ultimi anni, grazie al coraggio di Sindaci, di amministratori locali e della Magistratura, sono state eseguite alcune emblematiche demolizioni di manufatti abusivi, accolte come esempio positivo di legalità e di giustizia, che hanno avuto il merito di avviare una inversione di tendenza tanto significativa da portare ad una flessione del numero degli abusi edilizi realizzati;
- l'approvazione di nuove norme sul condono costituisce un grave colpo alla legalità ed alla giustizia che premia i furbi a discapito degli onesti ma, cosa ancora più grave, appare come una sconfessione dell'operato di quei Sindaci che hanno combattuto e combattono in prima linea contro gli abusi, rischiando anche la propria incolumità personale;
- delle ipotizzate nuove entrate derivanti dal condono beneficerà solo ed esclusivamente la finanza nazionale lasciando ai Comuni il compito di realizzare a proprie spese, così come è stato nel passato, le onerose opere di urbanizzazione primaria necessarie;
preoccupati dal risultato di indagini svolte da istituti specializzati, apparse sulla stampa nazionale e locale, dalle quali emerge che il fenomeno degli abusi assume in Sardegna una notevole dimensione quantitativa e qualitativa che interessa anche la fascia costiera e le aree demaniali e che pare sia sottovalutata e addirittura sconosciuta allo stesso Assessore regionale dell'urbanistica che, a tutt'oggi, non è stato in grado di fornire alla Commissione urbanistica del Consiglio regionale i dati più volte richiesti, recentemente con lettera del 30 marzo 2003, sul fenomeno dell'abusivismo;
denunciata l'assenza totale di iniziativa da parte della Giunta regionale e degli Assessori competenti in materia di pianificazione territoriale generale e di settore, nonché l'abbandono delle previste attività di prevenzione e di repressione degli abusi edilizi;
appreso che numerosi Presidenti di Regioni autonome ed ordinarie, Sindaci di città capoluogo assieme alle associazioni nazionali degli enti locali hanno manifestato forte contrarietà per qualsiasi ipotesi di condono edilizio proponendo forti azioni di protesta ed annunciando di ricorrere alla Corte Costituzionale nel caso in cui venisse approvato dal Parlamento;
considerato che la Regione Sardegna, in forza del suo Statuto speciale di autonomia, ha potestà primaria ed esclusiva in materia di edilizia e urbanistica, e che si è, a suo tempo, dotata di una legge di disciplina delle opere realizzate abusivamente,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, anche nella sua qualità di Assessore ad interim dell'urbanistica, per sapere:
a) quali iniziative siano state assunte, o si intendano assumere, per contrastare questa vergognosa proposta del Governo nazionale che creerà solo gravissimi danni al territorio ed all'ambiente della nostra Isola e costringerà le Amministrazioni locali ad arrendersi di fronte all'illegalità e vanificherà gli atti di pianificazione comunale faticosamente approvati;
b) se non ritenga utile assumere forti e tempestive iniziative politiche ed istituzionali a difesa delle prerogative del Consiglio regionale e dell'Autonomia della Sardegna avanzando, in sintonia con gli altri Presidenti di Regione che hanno già manifestato tale volontà, una proposta che contenga un netto rifiuto del condono edilizio da far approvare alla Conferenza nazionale delle Regioni;
c) quali iniziative intende assumere la Giunta regionale in tema di pianificazione territoriale paesistica in considerazione del fatto che, secondo notizie sempre più ricorrenti ed attendibili i restanti sette piani paesistici saranno annullati con sentenza del TAR Sardegna.
Cagliari, 29 settembre 2003
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