CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 393/A

INTERPELLANZA CUGINI - DEIANA - GIAGU - GRANELLA - LAI - MASIA - MORITTU - SPISSU sulla ipotizzata chiusura dell'Arsenale militare di La Maddalena e il progetto di espansione della base americana.


I sottoscritti,

venuti a conoscenza dell'ipotesi di chiusura dell'Arsenale militare di La Maddalena, con la conseguente perdita del posto di lavoro per i 200 dipendenti, e del progetto di riconversione industriale dell'area presentato nel mese di luglio di quest'anno e affidato all'Agenzia industria e difesa, che prevede invece il mantenimento di sole 65 unità lavorative;

rilevato che il Governo centrale propone un piano di ristrutturazione non credibile e la cessione della restante parte della struttura militare (la parte dell'Arsenale Ovest, ex Caserma Faravelli e Sauro) alla Marina americana, che sembra avere un suo preciso piano di occupazione del territorio per circa 52.000 metri cubi nell'isola di Santo Stefano e 33.000 nell'isola di La Maddalena, individuati nelle aree private di Vena Longa e Vigna Grande, in accordo con l'Amministrazione comunale, e tutti asserviti alle necessità logistiche dei militari;

rimarcato che il progetto della Marina americana trasformerà La Maddalena da "punto di approdo" a vera e propria "base di appoggio", con le conseguenze immaginabili soprattutto per quanto riguarda la sicurezza delle popolazioni e la fruibilità del Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena;

evidenziato, con preoccupazione, che sembra proprio a causa di pressioni della Marina militare americana sia stata decisa la bocciatura dell'America's Cup, la più famosa competizione velistica del mondo, che avrebbe costituito un'importante opportunità per l'isola, e che non sia stato peraltro ritenuto valido un progetto alternativo di sviluppo del polo cantieristico per i mega yatch, che puntava alla qualificazione e al miglioramento dell'offerta turistica nell'area maddalenina;

sottolineato che la Marina americana è già presente nell'isola in ben quattro siti per complessivi 11.350 metri cubi, sufficienti a garantire le necessità della forza attualmente presente;

preso atto che, nel momento in cui il Governo nazionale taglia i fondi al Ministero della difesa, la Marina italiana cede il passo alla Marina americana, svendendo i territori e favorendo un processo di militarizzazione globale che trova terreno fertile anche in una gestione fallimentare del Parco nazionale marino di La Maddalena;

sottolineato, inoltre, che l'occupazione e l'assalto al territorio delle forze militari americane allontanando il flusso turistico fuori dall'Arcipelago vanificano le rilevanti ricadute positive prodotte dalle attuali strutture diffuse in tutta l'area costiera e impediscono qualsiasi ipotesi di valorizzazione dell'intero territorio gallurese,  

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore della difesa dell'ambiente per sapere:

1) se le notizie riportate dalla stampa sulla paventata chiusura dell'Arsenale militare di La Maddalena e sul progetto di riconversione industriale corrispondano al vero;

2) in caso positivo, se non ritengano di dover porre urgentemente in essere tutte le iniziative necessarie per:

a) aprire immediatamente un tavolo di trattative tra Governo e Regione sarda per impedire la chiusura dell'Arsenale militare di La Maddalena, la trasformazione della base militare americana da "punto di approdo" a vera e propria "base di appoggio" e sulla più complessa e articolata questione del futuro dell'arcipelago;

b) fermare l'ulteriore militarizzazione dell'intera area che, con un aumento esponenziale delle cubature per l'ampliamento delle strutture a terra già esistenti, determinerebbe la vasta cementificazione di una zona naturalistica e ambientale di alto pregio con un danno rilevante per le attività turistiche fonte esenziale di reddito per le popolazioni locali;

c) garantire l'occupazione e lo sviluppo economico dell'intera Gallura che punta prioritariamente su un turismo di qualità e sulle preziose e incontaminate risorse ambientali. 

Cagliari, 18 settembre 2003


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