CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 392/A

INTERPELLANZA SANNA Alberto - GRANELLA - DEMURU - GIAGU - MANCA - ORTU - BIANCU - SANNA Gian Valerio sull'attuazione in Sardegna della Legge n. 119 del 2003 sulle quote latte e sulle gravissime conseguenze delle super-multe relative alla campagna 2002-2003.


I sottoscritti,

premesso che :

- la Legge n. 119 del 2003 e i relativi decreti di attuazione costituiscono il nuovo quadro normativo in materia di quote latte;

- la normativa suddetta tende a favorire le regioni del nord (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna) a scapito di quelle del centro sud e delle Isole: in questo senso prevede anche un meccanismo di assegnazione delle quote disponibili che premia le regioni che hanno registrato nel tempo i maggiori quantitativi di produzione di latte in esubero rispetto alle quote assegnate;

- la Sardegna è fortemente penalizzata dal meccanismo suddetto perché parteciperebbe soltanto nella misura dello 0,68% (esubero percentuale sul totale nazionale) all'attribuzione delle nuove quote disponibili;

- la Sardegna, pur disponendo di una quota assegnata (239.000 quintali) superiore alla produzione (236.000 quintali), non prevedendo la normativa in questione la possibilità di trasferire le quote dalle zone svantaggiate e di montagna a quelle di pianura, è impossibilitata a produrre quanto assegnatole e deve fare i conti con circa 200 aziende costrette a produrre non rispettando la quota assegnata;

- sono circa un centinaio le aziende di pianura che devono operare con una quota di produzione inferiore ai 5.000 quintali l'anno, quantitativo che non consente di realizzare un reddito sufficiente per la sopravvivenza del nucleo familiare interessato e che costringe le aziende in questione a produrre oltre quota con tutte le conseguenze del caso;

- la Legge n. 119 del 2003 non prevede alcun meccanismo di riequilibrio delle quote per ciascuna azienda lasciando in capo alle regioni la facoltà di intervento in materia;

- l'obiettivo del riequilibrio tra le quote assegnate e la quantità di latte commercializzato è stato del tutto disatteso, nonostante fosse tra gli scopi fondamentali che il Ministro Alemanno dichiarava di voler conseguire attraverso la Legge n. 119 del 2003;

considerato che:

- la disciplina degli esuberi produttivi per le consegne del latte vaccino relativi al periodo 2002-2003, l'articolo 10, comma 30 della predetta legge, prevedendo una norma transitoria, dispone testualmente: "Il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento dell'emergenza derivante dalla epizoozia denominata blue tongue provvede, in via transitoria e ai fini della tutela degli allevamenti, agli adempimenti di cui all'art. 9, comma 3, lettera c-bis), per il periodo di commercializzazione 2002-2003";

- il citato art. 9, comma 3, lett.c-bis) riconosce un notevole beneficio economico ai produttori titolari di quota che hanno versato il prelievo sulle quote latte, qualora abbiano subito, in forza di un provvedimento dell'autorità, il blocco della movimentazione degli animali per almeno 90 giorni;

- più in particolare, gli allevatori individuati dall'art.9, comma 3, lett.c-bis), sono stati inclusi tra i beneficiari della ripartizione dei prelievi versati in eccesso;

- l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), in base alle comunicazioni del Commissario straordinario per l'emergenza blue tongue, ha escluso dai beneficiari della compensazione di cui alla Legge 27 aprile 1998, n. 118, gli allevatori colpiti da provvedimento di blocco della movimentazione del proprio bestiame per periodo superiore a 90 giorni;

- nonostante l'articolo10, comma 30, esplicitamente preveda l'inclusione anche di tali produttori tra i soggetti avente diritto ai benefici della legge, l'AGEA ha ritenuto di dover disapplicare detta norma, senza alcuna plausibile motivazione;

- tale illegittima interpretazione dell'AGEA che oblitera platealmente la volontà espressa dal Parlamento Italiano, è pregiudizievole per gli allevatori e per il mercato, poiché da un lato sacrifica evidenti diritti soggettivi dei singoli allevatori in possesso dei requisiti normativi, dall'altro lato, altera la concorrenza all'interno del mercato, illegittimamente privilegiando alcuni allevatori a danno degli altri, senza considerare l'evidente danno alle economie locali, essendo ben noto che la blue tongue si è diffusa non uniformemente sul territorio nazionale;

considerato, inoltre, che a tutt'oggi il Governo non ha ancora provveduto a rendere operativa l'anagrafe bovina, strumento indispensabile per combattere il fenomeno del commercio clandestino del latte che altera il mercato a danno dei produttori onesti e della sicurezza alimentare;

visto il ricorso presentato in data 11.08.2003 al T.A.R. del Lazio dalla Organizzazione Produttori Tre A Società Cooperativa A.r.l. di Arborea (OR) contro l'Agenzia per l'Erogazione in Agricoltura Settore quote latte;

visto l'appello rivolto ai parlamentari sardi dalle organizzazione dei produttori, dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni cooperativistiche per la tutela degli allevatori sardi colpiti dal blocco della movimentazione da blue tongue,

tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'agricoltura per conoscere:

- quali provvedimenti intendano porre in essere nell'ambito dell'attuazione della Legge n.119 del 2003, con particolare riferimento al necessario riequilibrio delle quote fra le aziende agricole sarde;

- quali iniziative concrete intendano mettere in atto nei confronti del Ministro Alemanno e del Governo nel suo complesso perché la Sardegna sia riconosciuta nella sua interezza area svantaggiata risolvendo in questo modo anche il problema del riequilibrio interno alla nostra regione tra produzione e quote latte assegnate;

- quali iniziative intendano assumere nei confronti del Governo per una corretta attuazione della Legge n. 119 del 2003, art.10, comma 30 (blocco movimentazione da blue tongue), per contrastare i provvedimenti assunti dall'AGEA nei confronti di 189 aziende agricole sarde che, relativamente alla campagna 2002-2003 prevedono 3.348.000 euro di multa a carico delle aziende suddette.

Cagliari, 16 settembre 2003


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