CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 384/A

INTERPELLANZA SANNA Giacomo - MANCA sull'interruzione dei servizi del presidio per le tossicodipendenze nelle carceri della Sardegna.


I sottoscritti,

premesso che:

- i detenuti tossicodipendenti presenti negli istituti di pena della Sardegna costituiscono una fascia importante della popolazione penitenziaria, pari a circa il 40% del totale dei detenuti, dei quali il 25% sono stranieri ed il 14% circa sono affetti da virus HIV ed appena un terzo di essi ha usufruito delle misure di sottrazione della pena;

- negli ultimi anni è cresciuto il problema sanitario all'interno degli istituti di pena sardi, in particolare in rapporto alla tossicodipendenza;

- nel 1990 l'Amministrazione Penitenziaria ha istituito il presidio per le tossicodipendenze, con compiti di assistenza sanitaria e psicologica ai detenuti tossicodipendenti, in quanto il DPR n. 309 del 1990 che identifica nei Ser.T - quindi nel servizio sanitario nazionale - i referenti per gli utenti tossicodipendenti all'interno degli istituti penitenziari, non aveva tenuto conto che gli stessi Ser.T. non erano in grado di garantire la presenza dei loro operatori all'interno delle carceri e si è resa necessaria dunque l'istituzione e l'organizzazione di un apposito servizio sostitutivo in cui operano medici, psicologi e infermieri;

- il decreto legge n. 230 del 1999 prevede che, con decorrenza 1° gennaio 2000, venissero trasferite al Servizio Sanitario Nazionale le funzioni sanitarie relative al settore della prevenzione e della assistenza ai detenuti e agli internati tossicodipendenti, contestualmente al trasferimento del personale, delle attrezzature, degli arredi, dei beni e delle risorse finanziarie, destinate dall'amministrazione penitenziaria allo svolgimento di tali funzioni;

- l'indagine sullo stato delle carceri sarde, della seconda Commissione permanente del Consiglio Regionale della Sardegna, la cui relazione finale è stata approvata dal Consiglio nella seduta del 29 marzo 2001, al capitolo 4, paragrafo 4.3, nella pagina 38 penultimo capoverso, afferma testualmente che "la Regione Sarda dovrebbe attivarsi per regolare, con specifiche norme di attuazione, il passaggio di tutte le attuali funzioni relative alla medicina penitenziaria dell'Amministrazione statale di settore alle ASL della Sardegna; passaggio già avvenuto in base al DPR n. 230 del 1999 dallo Stato alle Regioni ordinarie ed in base a tali esperienze si è potuto constatare che la spesa finora prevista è di molto inferiore rispetto a quella che oggi si ritiene necessaria (anche 9 o 10 volte per i tossicodipendenti ed i sieropositivi)";

- gli operatori della Sardegna impiegati nei presidi per le tossicodipendenze sono circa 40, fra i quali 10 medici, 15 infermieri e 16 psicologi,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della sanità per sapere:

- se sia a conoscenza che il termine ultimo per il passaggio delle competenze al Servizio Sanitario Nazionale era fissato per il 30 giugno 2003 e che le convenzioni con i professionisti sono dunque scadute e le prestazioni del presidio per le tossicodipendenze non possono, a far data da quella odierna, svolgersi all'interno delle carceri sarde;

- quali iniziative urgenti intenda adottare per scongiurare l'interruzione dell'assistenza sanitaria e psicologica ai detenuti tossicodipendenti, considerato che se non verranno stipulate le apposite convenzione fra i singoli professionisti ed il SSN o se non verranno ulteriormente rinnovate le convenzione fra gli stessi e l'amministrazione penitenziaria, il servizio resterà scoperto con le immaginabili, drammatiche conseguenze;

- se intenda attivarsi affinché attraverso una proficua contrattazione con il Governo italiano le necessarie norme di attuazione, per il passaggio delle attuali funzioni relative ai presidi per le tossicodipendenze dall'Amministrazione statale alle ASL della Sardegna, siano adottate rapidamente e siano adeguate nei contenuti e particolarmente nelle previsioni finanziarie;

- se non ritenga opportuno avviare una ricognizione sulla situazione sanitaria nei penitenziari della Sardegna.

Cagliari, 2 luglio 2003


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