CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 375/A

INTERPELLANZA PIRISI - FALCONI - MARROCU - CALLEDDA - SANNA Alberto - DEMURU, sulla assegnazione dell'esclusiva del marchio DOP al pecorino romano prodotto dalle aziende laziali.


I sottoscritti,

premesso che il Ministro delle politiche agricole Alemanno ha proposto, con provvedimento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 26 maggio 2003 e modificando il disciplinare DOP, l'assegnazione dell'esclusiva della cappatura al pecorino romano prodotto dalle aziende del Lazio, disconoscendo, in tal modo, all'analogo formaggio prodotto in Sardegna, il contrassegno della qualità migliore;

sottolineato che, a seguito della richiesta degli operatori laziali di poter differenziare il proprio formaggio da quello sardo, il 15 maggio scorso era stato sottoscritto, tra le due regioni e il consorzio di tutela, un accordo che prevedeva la nascita di una specifica denominazione aggiuntiva "Pecorino Romano del Lazio" sulla produzione laziale;

rilevato che la produzione sarda nell'ultimo quadriennio è stata di circa 30.000 tonnellate annue delle quali 5.000 cappate, contro le 2.000 tonnellate, di cui 1.000 cappate, della regione Lazio,

rimarcato come desti preoccupazione la decisione ministeriale che, differenziando due prodotti perfettamente uguali, penalizza gravemente la Sardegna, dove è concentrata la produzione del pecorino romano che, con un fatturato di 187 milioni di euro, conta 18.000 aziende, 47 caseifici di pecorino romano e 4 milioni di pecore e pone ad alto rischio quote di mercato importanti, come quello degli Stati Uniti dove approda l'intera produzione cappata nera della Locatelli prodotta nell'Isola;

sottolineato, peraltro, l'altissimo prezzo che l'intero settore lattiero caseario, una delle attività economiche più significative della nostra Isola, corre il rischio di pagare, oltre alle gravi ripercussioni che si determineranno sul prezzo del latte con le conseguenti forti tensioni sociali nelle zone pastorali, già messe  a dura prova dalla crisi di altri settori produttivi come quello della chimica,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'agricoltura e riforma agropastorale per sapere se non ritengano opportuno:

1) intervenire con urgenza per sollecitare una revoca del provvedimento del Ministero delle politiche agricole;

2) prevedere, nella prossima Intesa con lo Stato, azioni a tutela e garanzia delle produzioni del settore lattiero-caseario sardo, in particolare del pecorino romano, per la salvaguardia delle aziende e il  mantenimento dell'occupazione.

Cagliari, 9 giugno 2003


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