CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 357/A

INTERPELLANZA FLORIS - TUNIS - BUSINCO, sullo stato reale dei due settori fondamentali del trasporto persone e merci da e per la Sardegna identificati nella "continuità territoriale".


I sottoscritti,

appreso solo da recenti notizie di stampa che la Regione starebbe lavorando ad un "sistema sardo" di continuità territoriale che prevede la gara per individuare un solo vettore cui erogare sovvenzioni, ma non contempla l'affidamento in esclusiva delle rotte;

considerato che tale soluzione appare impossibile, assolutamente improcedibile e del tutto fantasiosa, alla luce della normativa comunitaria di riferimento, che ha ispirato finora l'azione nel comparto, normativa tuttora in vigore, univocamente interpretata ed applicata, e che prevede che a seguito di apposita procedura di gara si selezioni un solo vettore cui affidare la rotta ed erogare le sovvenzioni. Con l'affermazione del contrario si corre il rischio di provocare false rappresentazioni della realtà e di ingenerare confusione nell'opinione pubblica e negli utenti. A riprova di ciò, si tenga in considerazione che il vettore che accetti gli oneri, partecipi alla gara e la vinca, fonda gran parte delle proprie aspettative di guadagno (o meglio di contenimento delle perdite) sull'aumento del traffico e dei passeggeri, aumento del quale sarebbe unico beneficiario in virtù dell'esclusiva attribuitagli dalla normativa comunitaria. La mancanza di esclusiva, infatti, minerebbe alle fondamenta l'intero sistema, in quanto i concorrenti che fossero ammessi ad operare in quel mercato potrebbero decidere di intervenire nei periodi di maggiore appetibilità  commerciale, proprio quando il vettore assegnatario potrebbe acquisire delle redditività dal servizio. Vale la pena di ricordare che il sistema degli oneri di servizio pubblico e della gara successiva è caratterizzato dalla circostanza che l'aumento del numero dei passeggeri comporta un minor costo per la pubblica amministrazione, in quanto il disavanzo dei vettori è minore quanto maggiore è il coefficiente di riempimento degli aerei;

evidenziato che il sistema da alcuni indicato come la panacea di tutti i mali, il cosiddetto sistema corso, che sull'impianto degli oneri di servizio utilizza lo strumento degli aiuti sociali per remunerare i vettori, è un sistema che provoca un effetto diverso e per certi versi opposto rispetto a quello adottato in Sardegna, e dal quale sortirebbe, se applicato, una grave ricaduta in termini di perdita di risorse finanziarie;

dato atto che in Corsica, con soli 280.000 residenti, si sono spesi nel 2002 circa 28 milioni di euro per la continuità territoriale aerea, mentre in Sardegna, con 1.600.000 residenti, si sono spesi sempre nel 2002 meno di 27 milioni di euro;

rilevato che la gara d'appalto per la continuità territoriale passeggeri in Sardegna prevedeva una base d'asta di poco più di 36 milioni di euro e che al termine delle procedure di gara, nel dicembre del 2001, le rotte furono assegnate per complessivi 27 milioni di euro con un risparmio di ben 9 milioni di euro;

considerato che tali risorse sono state semplicemente "risparmiate" dallo Stato, mentre avrebbero ben potuto essere investite per imporre nuovi oneri e bandire gare su altre rotte e destinazioni, accogliendo le istanze degli emigrati che rivendicano l'ampliamento dei collegamenti, ai quali si sono volute promettere soluzioni finora difficilmente realizzabili, mentre i 9 milioni di euro sono rimasti nelle casse dello Stato;

considerato ancora che è sostanzialmente bloccata da due anni la vicenda della continuità territoriale delle merci, mentre avevamo a disposizione un sistema tutto sommato semplice e collaudato, che prevedeva un abbattimento tariffario sui costi delle tratte marittime, assoggettate ad oneri di servizio pubblico, consentito e disciplinato dalle disposizioni legislative comunitarie;

avuta conoscenza che tale sistema è stato modificato nel dicembre del 2001, nel tentativo di concedere degli aiuti che andassero direttamente alle imprese, nonostante sia notoriamente un sistema che presenta notevoli difficoltà del punto di vista della compatibilità con la normativa comunitaria sugli aiuti alle imprese, con il solo risultato certo di far perdere alla Sardegna i 30 miliardi di vecchie lire stanziati ogni anno dallo Stato e mai spesi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dei trasporti perché tutto ciò non rimanga "celato" nelle "ovattate" stanze delle "leve" del potere regionale e affinché, finalmente, ne vengano informati documentatamente l'Assemblea regionale e gli ambienti economici e sociali della Sardegna, che della "continuità territoriale" dovrebbero beneficiare correttamente e totalmente.

Cagliari, 9 aprile 2003


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