CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 343/c-5

INTERPELLANZA PACIFICO - SANNA Salvatore - PINNA - SCANO, sul progetto di realizzazione di un depuratore a osmosi nell'area del Parco naturale regionale di Molentargius - Saline e sull'elevato costo di un'opera che porterà i cagliaritani a pagare l'acqua a un prezzo maggiore rispetto a quello attuale.


I sottoscritti,

premesso che dai quotidiani locali si è appresa la notizia secondo la quale i progettisti incaricati avrebbero consegnato la relazione sul depuratore a osmosi inversa che dovrebbe essere costruito in project financing nel cuore del Parco naturale regionale del Molentargius - Saline - e per la precisione nella zona di Is Arenas, nei pressi di un depuratore consortile già realizzato da tempo - istituito con legge regionale n. 5 del 1999;

considerato che la costruzione di tale impianto, fortemente voluta dall'Amministrazione comunale di Cagliari, dovrebbe risolvere, stando a quanto affermato dallo stesso Sindaco, il problema dell'approvvigionamento idrico della città di Cagliari;

osservato che l'intera opera prevede un collegamento al serbatoio idrico di Monte Urpinu (attraverso una condotta lunga tremila metri) e un altro dal dissalatore al collettore di scarico del depuratore;

sottolineato che l'impianto avrebbe una capacità di produzione di trentamila metri cubi al giorno, sufficienti per il fabbisogno dell'attuale utenza;

preso atto che il costo di progettazione e realizzazione dell'opera è stimato intorno a 35 milioni di euro con un costo previsto per l'acqua all'utenza pari a 56 centesimi contro gli attuali 25;

ricordato che sulla realizzazione di questa opera sono state avanzate da più parti obiezioni e perplessità, non ultima quella del responsabile del Servizio tutela delle acque dell'Assessorato regionale alla difesa dell'ambiente per il quale la realizzazione dell'opera non è l'unica e la più indicata soluzione al problema dell'emergenza idrica nel capoluogo sardo;

valutato che con una riduzione delle perdite dell'attuale media del 40 per cento a quella del 25 per cento - quindi ben al di sopra della percentuale fisiologica del 15 per cento - il Comune di Cagliari avrebbe a disposizione sei milioni di metri cubi  d'acqua in più all'anno, che basterebbero a coprire il deficit di produzione;

evidenziato che l'investimento necessario per rimettere in condizioni di efficienza la rete idrica della città per i prossimi trenta - quarant'anni viene stimato in circa 30 milioni di euro, quindi minore, o al massimo pari, al prezzo dell'impianto previsto a Is Arenas;

constatato che se è vero che per rifare le condotte occorre più tempo, altrettanto vero è che la soluzione al problema sarebbe definitiva e i cagliaritani continuerebbero a pagare l'acqua a un prezzo più vicino all'attuale e, in ogni caso, i ricavi del servizio finirebbero nelle casse pubbliche anziché in quelle di un soggetto privato chiamato a gestire l'impianto di dissalazione dell'acqua;

denunciato che la realizzazione dell'opera in questione interessa una superficie coperta di quasi tre ettari, compresa la realizzazione di una serie di immobili, in piena violazione delle norme di tutela e salvaguardia della zona umida di importanza internazionale che prevedono il divieto assoluto di edificare all'interno del Parco;

considerato che in nessun parco naturale esiste un impianto di questo tipo che avrebbe un forte impatto ambientale, deturpando in maniera irreparabile il paesaggio dello stagno di Molentargius, stravolgerebbe l'equilibrio di un territorio unico al mondo e, fatto non secondario, costituirebbe una grande fonte di inquinamento acustico;

preso atto che gli amministratori del centrodestra hanno oramai abbandonato qualsiasi forma di tutela e di valorizzazione dell'ambiente e hanno deciso, dopo lo scempio della spiaggia del Poetto, di deturpare definitivamente una delle oasi più belle del capoluogo, sostituendo alla cultura per la bellezza quella del denaro e del profitto;

stigmatizzato il comportamento di tutti coloro che, a partire dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, hanno disatteso tutti gli adempimenti previsti dalla legge regionale n. 5 del 1999, istitutiva del Parco regionale naturale Molentargius - Saline,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, anche in qualità di Commissario straordinario per la gestione delle risorse idriche in Sardegna, e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) se non ritengano opportuno intraprendere una pressante e autorevole iniziativa nei confronti dell'Amministrazione comunale di Cagliari per impedire la realizzazione di un'opera che deturperebbe in modo irreparabile il paesaggio dello stagno di Molentargius, che comporta seri rischi di inquinamento ambientale e acustico, che si profila antieconomica sia dal punto di vista progettuale e di realizzazione ma anche per i cittadini che si vedrebbero costretti a pagare l'acqua a un costo maggiore rispetto a quello attuale;

2) quali azioni intendano intraprendere a tutela di un sito di importanza comunitaria, che fa parte di un parco naturale regionale, la cui area è classificata come zona di salvaguardia ambientale nel vigente Piano Urbanistico Comunale e dove è assolutamente vietata qualsiasi forma di edificazione;

3) se non ritengano opportuno intraprendere un ruolo attivo per l'istituzione del Parco naturale regionale del Molentargius - Saline, garantendo così il pieno rispetto della legge regionale n. 5 del 1999 e di tutti gli atti approvati dal Consiglio regionale della Sardegna in tal senso.

Cagliari, 13 marzo 2003


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