CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 337/A
INTERPELLANZA DORE - FADDA - BIANCU - GRANELLA - SANNA Gian Valerio - SELIS, sul provvedimento arbitrario e intimidatorio del Governo a seguito dell'esposizione della bandiera della pace nei pubblici edifici.
I sottoscritti, premesso che:
- la Pace è un valore fondamentale della vita, ormai ampiamente condiviso non solo dal mondo cattolico, ma anche dalla maggioranza degli abitanti dell'intero pianeta;
- alla pace si ispira anche la Costituzione repubblicana, nata sulle ceneri della tragedia dell'ultima guerra mondiale, che l'ha consacrata fra i suoi valori fondamentali nell'articolo 11, secondo cui l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si impegna a costruire con gli altri Stati un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
- in questi mesi, di fronte al rischio di una nuova guerra, voluta dal Presidente degli Stati Uniti d'America Bush, spalleggiato dal premier inglese Blair e da quello italiano Berlusconi, vi sono stati in numerosi Paesi, fra i quali anche l'Italia, imponenti manifestazioni a difesa della pace, con la partecipazione di milioni di persone;
- anche la Sardegna ha risposto all'appello con numerose manifestazioni alle quali hanno aderito migliaia di cittadini di tutte le età, senza distinzione di fede religiosa, civile e politica;
- anche nel Consiglio regionale della Sardegna sono state promosse diverse iniziative a tutela della pace;
- come segno di adesione ai valori della pace migliaia di cittadini hanno esposto nelle finestre delle proprie abitazioni la bandiera multicolore che è ormai entrata nell'immaginario collettivo come simbolo della pace;
- i rappresentanti di diverse istituzioni pubbliche della Sardegna (sindaci, presidi di istituti scolastici, etc.) hanno fatto altrettanto;
- la presidenza del Consiglio dei Ministri, in seguito a ciò, ha recentemente assunto un iniziativa repressiva, concretatasi in una circolare rivolta ai prefetti, diretta a far rimuovere le bandiere della pace esposte negli edifici pubblici, sul presupposto che l'esposizione concreterebbe i reati di vilipendio alla bandiera nazionale e di abuso d'ufficio;
- in esecuzione di tali disposizioni le Forze dell'ordine hanno ingiunto ai rappresentanti di alcune istituzioni della Sardegna, ed in particolare ai sindaci di Monserrato e di Carbonia che, in esecuzione dei deliberati delle rispettive assemblee consiliari, avevano esposto la bandiera della pace, di rimuovere tali simboli,
- l'iniziativa, dal contenuto chiaramente intimidatorio, deve ritenersi arbitraria, come è stato del resto affermato anche da autorevoli giuristi; infatti l'esposizione della bandiera in questione, da un lato non concreta alcun vilipendio della bandiera nazionale né, tanto meno, configura il reato di abuso d'ufficio; dall'altro lato costituisce semplicemente l'esercizio del diritto costituzionalmente garantito di libera manifestazione del pensiero, meritevole di tutela in ogni circostanza e, a maggior ragione, quando sia diretto a ribadire ed esaltare uno dei princìpi fondamentali della nostra Carta Costituzionale, quale quello della difesa della pace;
- conseguentemente se, nella vicenda in esame, vi è stato un comportamento arbitrario, che potrebbe concretare l'ipotesi del reato di abuso d'ufficio, questo è proprio costituito dall'operato della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere se, nella sua qualità di massimo rappresentante istituzionale della Sardegna, non ritenga di intervenire nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo che venga revocato il provvedimento di cui in premessa posto in essere ai danni delle legittime iniziative assunte dai rappresentanti delle istituzioni pubbliche operanti sul territorio della Sardegna e concretatesi nell'esposizione della bandiera della pace.
Cagliari, 27 febbraio 2003
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