CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 315/c-5
INTERPELLANZA PINNA - PACIFICO, sull'attuazione del piano di disinquinamento nel polo industriale di Portovesme e sull'ampliamento della discarica degli scarti industriali (fanghi rossi) derivanti dal ciclo produttivo dell'impianto Eurallumina.
I sottoscritti,
premessoche il territorio del comune di Portoscuso è sottoposto a un pesantissimo impatto ambientale derivante dagli impianti di produzione ubicati nell'area industriale di Portovesme nei quali trovano impiego oltre 8.000 lavoratori provenienti da tutti i comuni del Sulcis-Iglesiente;
considerato che si registrano gravissimi e ingiustificati ritardi nell'attuazione degli interventi previsti nel piano di disinquinamento finanziato dallo Stato per l'area ad alto rischio ambientale che fa capo al polo industriale di Portovesme;
tenuto conto che le discariche finora realizzate per lo smaltimento dei rifiuti solidi derivanti dai cicli di produzione ha consumato una parte rilevante del territorio comunale di Portoscuso che non può più sopportare ulteriori occupazioni conseguenti alla realizzazione di nuove discariche e all'ampliamento di quelle esistenti;
rilevatoche, al fine di assicurare la continuità degli impianti produttivi e garantire i livelli occupativi esistenti nel polo industriale di Portovesme, è indispensabile l'impegno attivo della Regione sarda che ha il dovere di elaborare uno studio organico finalizzato alla predisposizione di un piano complessivo in grado di individuare i siti più idonei per la realizzazione di nuove discariche al di fuori del territorio comunale di Portoscuso;
costatatoche, sulla base di tale esigenza, la società Portovesme S.r.l. e l'ENEL hanno già provveduto ad individuare siti adeguati per lo smaltimento di propri rifiuti industriali al di fuori del territorio comunale di Portoscuso;
rimarcatoche, dopo l'approvazione da parte della Regione sarda del progetto per la sopraelevazione fino al sesto e settimo anello, il bacino nel quale vengono smaltiti i fanghi rossi dell'Eurallumina esaurirà entro i prossimi due anni la sua massima capacità di accumulo;
evidenziatoche la società Eurallumina, dopo aver individuato alcuni siti al di fuori del territorio comunale di Portoscuso, ha presentato il progetto per ampliare verso ovest (estensione a mare) il bacino esistente nonostante la netta contrarietà già espressa dall'Amministrazione comunale di Portoscuso in quanto la realizzazione di tale opera, peraltro non compatibile con lo strumento urbanistico vigente, causerebbe un ulteriore pesante impatto ambientale e paesaggistico,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore della difesa dell'ambiente per sapere:
1) se non ritengano di dare impulso ed efficacia risolutiva all'attuazione del piano di disinquinamento dell'area ad alto rischio di crisi ambientale finanziato dallo Stato, superando i gravi ritardi finora accumulati;
2) quali azioni intendano intraprendere nei confronti dell'Amministrazione comunale di Portoscuso affinché dia avvio all'intervento già finanziato per la bonifica dello stagno di Boi Cerbus nel rispetto delle normali procedure di aggiudicazione dei progetti e delle opere pubbliche, tenendo conto dell'esigenza di assicurare il mantenimento in attività della cooperativa di pescatori che opera nell'ambito dello stesso stagno;
3) quali provvedimentiintendano adottare per impedire che nel territorio comunale di Portoscuso vengano ancora realizzate nuove discariche o ampliate quelle esistenti generando un carico e un impatto ambientale non più sopportabile dalla comunità di Portoscuso;
4) quali interventi intendano mettere in atto per elaborare un piano organico finalizzato alla individuazione di siti idonei per consentire alla società Eurallumina di disporre entro i prossimi 15 mesi, e comunque prima dell'esaurimento del bacino esistente, di un nuovo sito al di fuori del territorio comunale di Portoscuso capace di soddisfare le esigenze delle stessa società Eurallumina e di garantire la normale continuità della sua attività produttiva indispensabile per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Cagliari, 17 gennaio 2003
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