CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 268/A
INTERPELLANZA MANCA - SANNA Giacomo, sul piano di sorveglianza dell'encefalopatia spongiforme ovicaprina (scrapie).
I sottoscritti,
premesso che:
- l'encefalopatia spongiforme ovicaprina (scrapie) è stata diagnosticata per la prima volta in Italia nel 1976, in Sardegna, invece, nel 1995;
- in meno di 10 anni sono stati diagnosticati nell'isola circa 30 focolai con una media di 500 capi l'anno colpiti dalla malattia;
- la patologia è da considerarsi come il prototipo delle malattie da prioni, divenute emergenti a partire dall'ondata epidemica di BSE in Inghilterra ed in particolare dalla recente emergenza di casi della nuova variante umana della malattia di Creutzfeldt - Jakob, legata alla esposizione alimentare a prodotti bovini contaminati con la BSE;
- è verosimile che l'agente BSE sia derivato da quello della scrapie, passato al bovino attraverso il consumo di farine derivate da ovino infetto o contaminate, ed è probabile che possa ritornare alla pecora o alla capra in condizioni naturali, passaggio già ottenuto in condizioni sperimentali;
- la scrapie rappresenta dunque un potenziale problema per la sanità pubblica e sono facilmente immaginabili i riflessi negativi sul comparto ovicaprino sardo;
- è inderogabile garantire l'efficacia delle misure previste dal regolamento CEE 999/2001 e successive modifiche ed integrazioni, che, prevedendo un programma di sorveglianza attiva, consente di effettuare interventi concreti per l'eradicazione della malattia dall'isola;
- il campionamento, sia riguardo agli animali morti spontaneamente che a quelli macellati (con oltre 18 mesi di età), risulta insufficiente rispetto al numero di campionamenti previsti nel piano di sorveglianza 2002;
- nei primi sei mesi dell'anno in corso il campionamento ha riguardato un decimo dei 18000 campionamenti previsti per i capi macellati con oltre 18 mesi di età e un centesimo dei 2000 campionamenti previsti per i capi morti spontaneamente;
- tali numeri vanificano l'efficacia della cosiddetta sorveglianza "attiva" rispetto a quella "passiva", basata soltanto sulle segnalazioni dell'allevatore di capi morti con sintomatologia compatibile;
- presumibilmente, l'irrisorio campionamento negli animali morti spontaneamente in allevamento, deriva dall'obbligo di smaltimento "ufficiale" a carico dell'allevatore,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità per sapere:
- se vi siano stati errori di previsione dell'Assessorato regionale della sanità con conseguente input sbagliato ai servizi veterinari, tale da portare ad una campionatura largamente insufficiente per gli animali macellati ed, in caso di risposta affermativa, se siano stati apportati adeguati correttivi per la seconda parte dell'anno in corso;
- se, in considerazione dei ritardi e delle incongruenze sopra evidenziate, siano in fase di predisposizione programmi regionali di accreditamento sanitario e di controllo su base genetica, con il graduale passaggio ad allevamenti con genotipo resistente alla malattia, così come avviene in altre realtà europee, come la Francia, il cui allevamento ovino può essere considerato concorrente a quello dell'isola nel mercato internazionale;
- se, al fine di garantire la riuscita del piano di sorveglianza della scrapie, non ritenga opportuno, motivare gli allevatori sardi per una attiva collaborazione, attraverso apposite iniziative legislative che prevedano interventi adeguati per gli allevatori danneggiati dalla malattia e per diminuirne i disagi sopportati.
Cagliari, 1° agosto 2002
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