CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 256/A
INTERPELLANZA PINNA - DETTORI - PACIFICO - SCANO - SANNA Giacomo, sul "piano segreto" del Presidente della Regione per far fronte alle esigenze idropotabili della città di Cagliari con le acque sotterranee delle miniere dell'Iglesiente.
I sottoscritti,
appreso dagli organi di informazione che il Presidente della Regione e Commissario per l'emergenza idrica sta predisponendo un piano per far fronte alle esigenze idropotabili della città di Cagliari con l'eduzione di 10 milioni di metri cubi d'acqua dalla falda sotterranea delle miniere dell'Iglesiente;
rilevato che la gravissima emergenza idrica che interessa l'intera Regione sta colpendo in modo particolare il territorio del Sulcis nel quale lo storico deficit idrico è aggravato dalla presenza di attività produttive particolarmente idroesigenti;
preso atto che, nonostante i catastrofici proclami di disastro ecologico e le propagandistiche messe in scena effettuate in passato dall'ex Sindaco di Iglesias (attuale Commissario per l'emergenza idrica in Sardegna), la fermata dell'impianto di eduzione del livello - 200 della miniera di Monteponi sta consentendo la risalita della grande falda freatica del bacino dell'Iglesiente con un sostanziale miglioramento della qualità delle acque che si avviano a riacquistare le originarie caratteristiche idropotabili;
costatato che la fermata dello stesso impianto di eduzione della miniera di Monteponi, oltre ad aver interrotto un grave sperpero di danari pubblici ed aver eliminato una delle principali fonti di inquinamento del litorale di Fontanamare, sta consentendo di rendere disponibile un'inestimabile risorsa (circa 18 milioni di metri cubi d'acqua all'anno) capace di soddisfare le esigenze di approvvigionamento idrico per supportare lo sviluppo civile ed economico (turismo, agricoltura, artigianato e industria) del Sulcis-Iglesiente;
considerato che sulle grandi potenzialità della falda acquifera dell'Iglesiente si sono da qualche tempo concentrate le attenzioni di alcuni privati con l'obiettivo di speculare su una risorsa pubblica che deve restare nella disponibilità della collettività con una gestione unitaria e integrata con i bacini artificiali di accumulo delle acque dai quali può essere trasferita agli impianti di depurazione e di potabilizzazione secondo le prescrizioni delle autorità competenti volte a soddisfare i prioritari fabbisogni idropotabili delle popolazioni;
tenuto conto che l'apporto delle acque edotte dalle miniere sta contribuendo, assieme ad altre acque sotterranee e alle acque dell'invaso di Punta Gennarta, a soddisfare le esigenze idropotabili della città di Iglesias, mentre permane una forte carenza idrica nella città di Carbonia e negli altri Comuni del Sulcis;
auspicato che le fonti di approvvigionamento idrico (falde sotterranee, sorgenti, invasi artificiali e impianti di recupero e depurazione delle acque reflue) presenti nel territorio del Sulcis-Iglesiente vengano interconnesse tra di loro al fine di essere ricondotte ad una gestione unitaria facente capo ad un unico "piano di bacino" da realizzarsi nell'ambito della nuova Provincia Carbonia-Iglesias;
evidenziato che l'incremento massiccio dell'eduzione dalla falda dell'Iglesiente può determinare, specie nella fase ancora in atto della sua risalita, un gravissimo peggioramento della qualità delle acque sotterranee con conseguente perdita anche degli attuali utilizzi;
ricordato che la Giunta Regionale, nonostante le ripetute sollecitazioni provenienti dal Consiglio regionale, non ha ancora provveduto a dare avvio alla realizzazione di un piano organico per lo studio e il corretto utilizzo delle acque sotterranee presenti in quantità rilevante nei diversi bacini idrogeologici della Sardegna;
rimarcato che, pur avendo la Regione sarda la facoltà di destinare le risorse idriche disponibili nell'intera isola al soddisfacimento delle esigenze primarie di tutta la comunità regionale, il Presidente della Giunta Regionale non può effettuare scelte che penalizzano un territorio a vantaggio di altri con l'aggravante, nel caso in argomento, di compromettere con un emungimento eccessivo la qualità delle acque sotterranee disponibili nel bacino idrogeologico dell'Iglesiente,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione (Commissario per l'emergenza idrica) per sapere se non ritenga di:
1) smentire pubblicamente l'esistenza o ritirare, qualora esistesse, qualunque ipotesi di piano per il trasferimento al Comune di Cagliari di 10 milioni di metri cubi di acque sotterranee da prelevare dalle miniere dell'Iglesiente in quanto il verificarsi di tale ipotesi provocherebbe un danno ambientale grave per la qualità delle acque della falda sotterranea ancora in fase di risalita e creerebbe un'ingiustizia inaccettabile per le popolazioni del Sulcis-Iglesiente che vivono una fase di drammatica emergenza per la carenza di risorse idropotabili;
2) adottare soluzioni più realistiche e praticabili per far fronte alla grave emergenza idrica che colpisce il Comune di Cagliari estendendo a tutta l'area del Cagliaritano e del basso Campidano la prevista ricerca per l'utilizzo delle acque sotterranee ivi presenti e realizzando il dissalatore proposto dall'Amministrazione comunale di Cagliari;
3) predisporre uno studio di fattibilità tecnico-economico finalizzato all'interconnessione di tutte le fonti di approvvigionamento idrico presenti nel territorio del Sulcis-Iglesiente (falde sotterranee, sorgenti, invasi artificiali e impianti di recupero e depurazione delle acque reflue) al fine di ricondurre il complesso delle risorse idriche disponibili ad una gestione unitaria facente capo ad un unico "piano di bacino" da realizzarsi nell'ambito della nuova Provincia Carbonia-Iglesias;
4) dare avvio, come più volte proposto, alla realizzazione del piano per la ricerca, la valutazione, l'utilizzo e il monitoraggio delle acque sotterranee della Sardegna che possono contribuire in modo significativo, come dimostrato dai modesti interventi finora effettuati, ad attenuare gli effetti devastanti che sta producendo l'emergenza idrica in tutti i territori della nostra Regione.
Cagliari, 8 luglio 2002
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