CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 250/A

INTERPELLANZA PACIFICO - DETTORI - DEMURU - PINNA - SANNA Salvatore - SCANO sulla promulgazione del decreto salva deficit e sul rischio che parti importanti del patrimonio ambientale e culturale della Sardegna vengano alienati ai privati.


I sottoscritti,

premesso che il Capo dello Stato ha promulgato nei giorni scorsi il decreto denominato "salva deficit", il quale prevede la creazione di due società, la Patrimonio Spa e la Infrastrutture Spa, per ricavare un reddito dai beni dello Stato al fine di avviare grandi opere infrastrutturali;

considerato che il Ministro dell'Economia, on. Giulio Tremonti, ha affermato che il provvedimento tende  ad evitare allo Stato l'aumento del deficit pubblico che oggi ammonta a circa 1300 miliardi di euro;

valutato che il Capo dello Stato ha accompagnato la promulgazione del decreto con una lettera, inviata al Presidente del Consiglio dei ministri (inaugurando di fatto una prassi fino a oggi inedita), di forte richiamo all'esigenza che il governo assicuri, con atti concreti e tempestivi, una particolare garanzia dell'inalienabilità di beni pubblici di valore  culturale o ambientale che sono costitutivi della nostra identità nazionale;

preso atto che l'emanazione del provvedimento è stata accompagnata anche da fortissime polemiche all'interno della stessa maggioranza di governo, tanto che il sottosegretario dei beni culturali all'indomani dell'intervento del Presidente della Repubblica, ha pubblicamente chiesto le dimissioni dei Ministri dei beni culturali e dell'economia;

osservato che si pone la necessità di introdurre norme correttive al decreto, per avere la più ampia tutela dei beni pubblici e per evitare che nel Governo prevalgano logiche mercantili nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dello Stato;

evidenziato che la riforma del titolo quinto della seconda parte della Costituzione, ratificata lo scorso ottobre con il referendum federalista, affida alle Regioni anche il potere legislativo in materia di valorizzazione dei beni culturali e ambientali;

considerato che nella lista dei beni da valorizzare, e quindi suscettibili di essere ceduti ai privati, ci sono anche parti importanti del patrimonio ambientale e culturale della Sardegna;

valutato che il decreto salva deficit ha inoltre cancellato l'emendamento che prevedeva l'assenso della Conferenza Stato - Regioni - enti locali prima del trasferimento definitivo dei beni;

preso atto che il Governo nazionale ha di fatto posto sul mercato porzioni del territorio dell'isola, quali boschi, spiagge, coste, violando per l'ennesima volta l'autonomia e la specificità della Sardegna e le prerogative a essa riconosciute dallo Statuto sardo che all'articolo 14 prevede, tra l'altro, che la Regione nell'ambito del suo territorio, succede nei beni nei diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali;

considerato che negli ultimi cinquant'anni la Sardegna ha dovuto subire la massiccia e talvolta insopportabile presenza militare in vaste porzioni dei suoi territori, alcuni dei quali sono da considerarsi tra quelli che potranno essere posti in vendita dalle nuove società statali,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere quali iniziative intenda assumere e quali provvedimenti intenda adottare per evitare che, proprio quando in Sardegna si discute della necessità di riformulare in senso maggiormente autonomistico lo Statuto, parti del territorio dell'isola siano definitivamente espropriate all'uso collettivo del popolo sardo e alla sua millenaria cultura.

Cagliari, 18 giugno 2002


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